Impianti trans-sinusali in casi di severe atrofie del mascellare

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Fig. 1. Botola nella parete vestibolare del seno mascellare sinistro.
Fig. 1. Botola nella parete vestibolare del seno mascellare sinistro.
Scopo del lavoro: L’obiettivo di questo caso clinico è quello di descrivere una tecnica chirurgica utilizzata in gravi atrofie del mascellare superiore.
Materiali e metodi:

La paziente di 59 anni portatrice di protesi mobile superiore si presenta alla nostra attenzione riferendo un grosso disagio a relazionarsi con le altre persone, dovuto all’instabilità della protesi.
Il mascellare superiore risulta gravemente atrofico e, inoltre, l’altezza della cresta residua in zona 2.5 non consente l’inserimento di un impianto tradizionale senza il ricorso a tecniche di innesto osseo che comporterebbero l’attesa del tempo di guarigione. Si è, dunque, deciso di eseguire due impianti dritti in posizione 1.2 e 2.2, un impianto inclinato a 30° in sede 1.5 e un impianto inclinato transinusale in sede 2.5, caricati immediatamente dopo la chirurgia con un provvisorio avvitato in resina.

Risultati:

Al follow-up a due anni non si è verificata nessuna complicanza a carico degli impianti o della protesi, riscontrandosi un’ottima stabilità dei tessuti molli. Dall’esame radiografico di controllo si apprezza un’ottima stabilità dei tessuti duri perimplantari.

Conclusioni:

Gli impianti transinusali in questi casi rappresentano una valida alternativa alla chirurgia additiva, in quanto, sfruttando l’osso disponibile nella parete mesiale del seno mascellare, si ancorano direttamente ad esso, riducendo i tempi di attesa per la possibilità di effettuare il carico immediato.

FASE OPERATIVA

Si esegue, prima di tutto, l’incisione dei tessuti molli sulla cresta ossea ai fini di allestire un lembo per accedere alla cresta ossea e, non essendo presenti creste ossee aguzze, si esegue un rimodellamento osseo minimo con strumenti rotanti. Si inizia la preparazione degli alveoli implantari in zona 1.2 e 2.2, mantenendo un’angolazione di 17°. Successivamente si procede con l’inserimento degli impianti sugli alveoli implantari strumentati precedentemente. Una volta posizionati gli impianti in sede 1.2 e 2.2, si procede con la preparazione dell’alveolo implantare in zona 1.5 mantenendo un’angolazione di 30°.

Al termine della preparazione dell’alveolo implantare si procede con l’inserimento dell’impianto in sede 1.5. Posteriormente si esegue un’osteotomia della corticale vestibolare in zona 2.5, per poter avere accesso all’interno del seno mascellare sinistro.

Dopo aver scollato la membrana, si procede con la preparazione dell’alveolo implantare mantenendo un’angolazione di 45° ed attraversando il seno mascellare fino a perforare di qualche millimetro la parete mesiale del seno mascellare sinistro.

L’impianto viene posizionato in sede 2.5, mentre l’apice risulta ancorato nella corticale della parete mesiale del seno mascellare sinistro. A questo punto si posiziona un innesto osseo contestualmente all’impianto. Si esegue quindi la sutura dei lembi nell’arcata inferiore e si prendono le impronte per l’arcata provvisoria a carico immediato.

Dopo 24 ore dall’intervento avviene il posizionamento dell’arcata provvisoria a carico immediato; dopo 10 giorni, vengono rimossi i punti di sutura; infine, a partire dai 6 mesi, si procede con le arcate definitive.