L’infiammazione all’interfaccia impianto-abutment, dovuta alla presenza di batteri, è stata identificata come possibile causa del rimodellamento osseo che si verifica sempre dopo il posizionamento di un impianto.
Un adeguato trattamento dell’abutment implantare dopo le procedure di laboratorio e prima del suo posizionamento nel cavo orale è di fondamentale importanza, dal momento che la sua superficie entra in contatto con i tessuti duri e molli del cavo orale.
Il seguente caso clinico descrive le procedure chirurgiche e protesiche messe in pratica al fine di minimizzare il riassorbimento osseo perimplantare e preservare la qualità dei tessuti molli intorno agli abutment.
In questo caso, in un sito edentulo (a distanza di almeno 3 mesi dall’estrazione) è stato posizionato un impianto, applicando un protocollo bifasico. Immediatamente dopo la fase chirurgica e prima della sutura, è stata presa un’impronta in polivinilsilossano (tecnica one abutment – one time).
Al momento della riapertura (3 mesi dopo la fase chirurgica) è stato posizionato l’abutment, decontaminato con il sistema Plasma-Argon, ed è stata cementata la protesi provvisoria.
A 3 mesi dalla riapertura è stata consegnata la corona definitiva.
To cite: Doctor Os • febbraio 2017 • XXVIII 01
Autore: Antonio Ligabue, Luca Cisternino, Gabriella Giorgio, Stefania La Rocca, Francesco Amodio
Istituzione: Dipartimento di Odontoiatria, IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano Direttore: Prof. E. Gherlone Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano Presidente: Prof. E. Gherlone