Sindrome dell’apnea ostruttiva. Sarà Fondazione ANDI a sensibilizzare i cittadini

Nel nostro Paese circa 2 milioni di persone soffrono di Sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome - OSAS)

Nel nostro Paese circa 2 milioni di persone soffrono di Sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome - OSAS), un disturbo respiratorio caratterizzato da ripetuti episodi di completa o parziale ostruzione delle vie aeree superiori, con sintomi che possono determinare l’insorgenza di importanti disfunzioni sistemiche (ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, infarto, ipertensione polmonare, aritmie cardiache) ed essere causa di un sensibile peggioramento nella qualità della vita.
L’approccio a questa sindrome è necessariamente multidisciplinare e l’odontoiatra può, e deve, avere un ruolo importante come “sentinella diagnostica” provvedendo, per quanto di competenza, alla presa in carico terapeutica del soggetto che ne è affetto.
Per questo ANDI ha già avviato un progetto di formazione rivolto ai soci per lo screening e la terapia dell’OSAS che prevede un corso FAD introduttivo - gratuito con 7,5 crediti ECM per i soci ANDI - già presente su dentistionline.it, cui seguiranno ulteriori sessioni di approfondimento.
L’intervento degli odontoiatri in questo campo è importante non solo come nuova frontiera terapeutica della nostra professione, che continua a farsi sempre più eclettica e attenta alla salute generale dei pazienti, ma anche come ulteriore conferma del nostro ruolo diagnostico e di prevenzione. Agli occhi dei pazienti non siamo solo quelli che “aggiustano” i denti, ma dei professionisti “a tutto campo”, in grado di sensibilizzare le persone su tutta una serie di problematiche ed effettuare un piano di trattamento e una terapia che possono migliorare le condizioni di salute.
Per questo a Fondazione ANDI, braccio solidale di ANDI, sarà affidata la comunicazione rivolta ai cittadini. Come è stato per l’Oral Cancer Day, ormai nel 2009, la nostra Fondazione avrà il compito di mettere in pratica una specifica campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta ai pazienti che spesso sono consapevoli di soffrire di alcuni dei sintomi tipici dell’OSAS, ma ancora più spesso li sottovalutano o, semplicemente, non pensano che facciano parte di una vera e propria patologia e, soprattutto, non sanno a chi rivolgersi per diagnosticarla o curarla. ●