Osteopatia in odontoiatria infantile: evento SIOI a Trieste

SIOI a Trieste

Il prossimo 17 giugno, la sede regionale SIOI Friuli Venezia Giulia ha organizzato a Trieste un evento dal titolo: “Osteopatia in odontoiatria infantile”. Abbiamo chiesto alla dr.ssa Federica Pescarmona di darci un’anticipazione degli argomenti che verranno affrontati durante la sua relazione che tratta un tema di grande interesse e molto attuale, partendo dal presupposto che, come ha specificato la relatrice stessa, occuparsi di occlusione pone spesso il professionista di fronte a diverse difficoltà (basti pensare alle recidive in campo ortodontico, alle sindromi algico-disfunzionali dell’ATM, alle problematiche verticali nelle riabilitazioni protesiche) le cui motivazioni a volte si collocano lontano, nello spazio e nel tempo, dal punto in cui effettivamente si manifesta clinicamente il sintomo. La dr.ssa Pescarmona è medico odontoiatra e la sua attività professionale è rivolta principalmente ai bambini.

Dr.ssa Pescarmona, come può intervenire l’osteopatia nella gestione di questi problemi?

“L’osteopatia in questi casi può essere di grande aiuto riconoscendo all’apparato stomatognatico, e alle sue strette correlazioni con il resto dell’organismo, un ruolo chiave nel mantenimento di un buon livello di equilibrio psico-fisico. A tal fine la disciplina osteopatica si rivolge agli adulti ma ancor più viene consigliata ai bambini, anche appena nati, in quanto utile a ridurre le influenze meccaniche e/o le compressioni sopportate dalle strutture ossee e muscolo-scheletriche in utero e durante il parto.
Tali situazioni possono essere all’origine di disturbi molto comuni nel neonato quali rigurgito, coliche gassose, alterazioni del sonno e, successivamente, esitare in disturbi quali le otiti ricorrenti o manifestarsi come alterazioni delle strutture scheletriche: l’esempio più eclatante di interesse ortodontico è il morso incrociato causato da un deficit trasversale del mascellare.”

Ritiene quindi che l’osteopatia possa ricoprire un ruolo sempre più importante nell’ambito dell’odontoiatria infantile?

“L’invito alla riflessione sull’approccio interdisciplinare è, a mio parere, rivolto in particolar modo a chi si occupa di odontoiatria infantile e di ortodonzia dell’età dello sviluppo in quanto particolarmente sensibile, per la natura stessa della professione che esercita, a tematiche di prevenzione e riconoscimento precoce della patologia.
Acquisendo una visione più ampia del piccolo paziente, l’operatore può trarre vantaggio, nel suo percorso diagnostico e terapeutico, da una serie di dati relativi alla storia remota del paziente stesso (andamento della gravidanza, parto, eventuali eventi traumatici post-natali) ed avvalersi della collaborazione con l’osteopata al fine di rimuovere preventivamente “tensioni” o “alterazioni” posturali che potrebbero, in varia misura, concorrere a sostenere la malocclusione che si intende trattare.”
Nel ringraziare la dr.ssa Pescarmona per la sua disponibilità, ricordiamo ai lettori che per rimanere sempre aggiornati su tutti gli eventi organizzati dalla SIOI è possibile consultare il sito www.sioi.it