Nei giorni 6, 7 e 8 aprile 2017 si è svolto a Milano il 24° Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti Universitari di discipline Odontostomatologiche organizzato presso il Centro culturale dell’Ospedale San Raffaele.
Un eccellente congresso a cui hanno partecipato tantissimi professionisti e moltissimi studenti caratterizzato, oltre che da qualificati momenti di aggiornamento culturale, anche da occasioni di incontro e confronto tra tutte le componenti dell’Odontoiatria, rappresentate dal mondo accademico, dalle Associazioni di categoria e Istituzioni ordinistiche, dalle Società scientifiche e da tutte le realtà economico/produttive che operano nel settore.
“Chiacchierando" con molti Colleghi, con i Docenti, con gli Operatori economici e con gli Opinion Leader, ho avuto ancora una volta molto netta una percezione. Tutti auspicano unità e sinergia per affrontare e trovare insieme soluzioni ai numerosi problemi che affliggono il nostro settore e sui quali c’è grande consapevolezza e attenzione.
I temi sui quali AIO ritiene vada posta la massima priorità per intraprendere azioni concrete sono tre.

Qualità e sicurezza

Il primo tema, di carattere prettamente sanitario, riguarda la qualità e la sicurezza nelle cure da erogare ai nostri pazienti. L’Odontoiatria italiana, il cui livello di eccellenza è universalmente riconosciuto tra i più elevati al mondo, sta correndo in questi ultimi anni un grosso rischio di involuzione a seguito della deriva commerciale che la professione ha intrapreso con la deregulation introdotta dalla legge Bersani.
La qualità clinica e la sicurezza nelle cure è un aspetto essenziale che sta a cuore a tutti i professionisti seri che desiderano il meglio per i propri pazienti, e che dovrebbe essere alla base di una sana programmazione di politica sanitaria. Oggi la maggioranza dei dentisti, riconoscibile per un nome e cognome apposto su una targa, si aggiorna scientificamente, cura la propria attività e l’organizzazione del proprio studio ponendo grande attenzione agli aspetti che riguardano la sicurezza dei propri pazienti e collaboratori. Vive quasi sempre nel territorio dove lavora assumendosi le proprie responsabilità di medico, informa i propri pazienti sulle terapie da intraprendere senza ingannarli con falsi messaggi pubblicitari, non svende la propria professionalità offrendo “tre impianti al prezzo di uno”. Pur consapevoli che la qualità nelle cure non dipende esclusivamente da questi fattori, siamo altresì convinti che questi aspetti siano una irrinunciabile “conditio sine qua non”. Le azioni che su questo tema devono essere intraprese, creando una vera e propria alleanza tra tutti gli attori della filiera odontoiatrica, sono diverse.

Sostenibilità delle cure

Il secondo tema riguarda la necessità di consentire un maggiore accesso alle cure odontoiatriche, rendendole di fatto più sostenibili economicamente. Noi pensiamo che l'unico modo per ridurre il costo sostenuto dalle famiglie, sia intervenire precocemente con la prevenzione, prima che i problemi diventino importanti e quindi complesse le soluzioni. Dobbiamo fare in modo che i cittadini si rechino più spesso dal dentista per le visite di controllo intercettando precocemente eventuali patologie. Chiediamo da tempo di inserire in finanziaria una norma che consenta incentivi fiscali importanti per favorire le cure in ambito odontoiatrico. Così come la norma sugli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie è sostenibile, allo stesso modo lo potrebbe essere quella sulle spese odontoiatriche. Rendere completamente detraibili le spese per le cure odontoiatriche non coperte dal Sistema sanitario nazionale, oltre che operazione etica e doverosa da parte di uno Stato che non è in grado di garantire nemmeno il minimo delle prestazioni, avrebbe moltissimi effetti positivi su tutto il comparto del dentale.
La norma sulla detraibilità fiscale deve essere accompagnata da un piano sanitario odontoiatrico nazionale che parta e si fondi innanzitutto su un Progetto di prevenzione odontoiatrica da perseguire negli anni senza interruzione, come è stato fatto in alcuni Paesi del nord Europa. Piano di prevenzione che non può essere sviluppato senza la collaborazione ed il coinvolgimento operativo dei 44.000 Studi odontoiatrici presenti sul territorio nazionale. Un piano di prevenzione deve fondarsi su una campagna di comunicazione rivolta ai cittadini da attuarsi anche in sinergia con “partner economici illuminati” (vedi industria del dentale?), che faccia pervenire alla popolazione messaggi fondamentali quali l’importanza dell’igiene orale e del fluoro, della sana alimentazione, dell’attività fisica e delle visite periodiche dal dentista.

Odontoiatria ed economia

Il terzo tema riguarda gli aspetti che legano l’odontoiatria all’economia delle attività della filiera odontoiatrica; pensiamo al lavoro dei circa 44.000 professionisti con partita iva e degli oltre 100.000 dipendenti, pensiamo ai circa 12.000 laboratori odontotecnici con propri collaboratori, pensiamo all’industria italiana del settore (oltre 100 aziende) e alle attività commerciali dei depositi (circa 55 imprese) con tutto l’indotto ad esse collegato!
Migliorare l’accesso alle cure, renderle sostenibili economicamente attraverso una detraibilità fiscale importante, promuovere un progetto di prevenzione nazionale, oltre che interventi lungimiranti, rappresentano azioni importantissime per creare effetti economici positivi a cascata su tutto il settore. La concorrenza al deleterio fenomeno del “turismo odontoiatrico” che sta facendo migrare enormi masse di denaro dall’Italia verso l’Estero, rivitalizzerebbe un settore che già muove, in termini di fatturato, una massa di denaro di circa 11-12 miliardi di euro.
Per troppo tempo abbiamo lavorato su tutti e tre i temi in modo poco sinergico, ciascuno con obiettivi legittimi, ma parziali, con le rappresentanze associative della professione in molti casi addirittura disunite. Le fughe in avanti hanno dimostrato tutti i loro limiti! I problemi degli ultimi 15 anni sono purtroppo ancora i problemi di oggi! Serve sedersi realmente attorno ad un tavolo, analizzare serenamente la “scena”, fare sintesi trovando soluzioni condivise, e con molta lealtà e determinazione lavorare ciascuno per la propria parte all’obiettivo comune. In poche parole dobbiamo fare squadra! Ottenere su questa nostra visione la complicità del cittadino, del politico che deve tradurre tutto in disegni di legge, dei colleghi che operano nei propri studi, non è facile. AIO sta lavorando ad un progetto politico che unisca nelle scelte strategiche la Professione. Contiamo di farcela! Ad maiora!

Azioni da intraprendere per una migliore qualità nelle cure

  1. Contrasto all’abusivismo
    Modifica dell’art. n. 348 del c.p. che riguarda l’esercizio abusivo della professione medica e odontoiatrica, da troppo tempo fermo in aula. Fino a che non si determineranno pene severe per chi esercita abusivamente la professione medica o per chi favorisce questo reato, non si potranno creare le premesse per una Odontoiatria di qualità.
  2. Regolare l’informazione/pubblicità in ambito sanitario
    Modifica della normativa che regolamenta l’informazione/pubblicità in ambito sanitario. La deregulation favorita dalla legge Bersani e cresciuta in questi ultimi anni a seguito dell’ingresso dei grossi capitali nella professione, sta minando nel profondo il rapporto di fiducia tra medico e paziente. Soprattutto dai grandi centri, si diffonde un’informazione sanitaria distorta, fondata su assunti falsi, quali ad esempio che impianti e ceramiche siano sempre la soluzione migliore a qualsivoglia problema. Oggi il cittadino non ha più la piena consapevolezza di quanto importante sia mantenere nella bocca i propri denti e quanto importante sia curare la propria bocca, piuttosto che approdare tardivamente alle soluzioni estreme caratterizzate da “estrazioni, impianti e tanta protesi fissa”.
  3. Società tra professionisti
    Nel 2011 è stata approvata una legge, quella sulle società tra professionisti, che regola l’attività odontoiatrica esercitata in forma societaria, limitando la partecipazione del socio finanziatore ad 1/3 del capitale sociale. Noi riteniamo che l’attività odontoiatrica esclusiva possa essere svolta, in alternativa alle modalità dello studio professionale, solo attraverso lo strumento delle S.T.P. che sono cosa ben diversa rispetto alle società cosiddette commerciali! Nelle società tra professionisti sono sempre ben individuabili i professionisti che si relazionano con il paziente; nelle società commerciali no! Serve a riguardo un’azione congiunta per consolidare, con interpretazioni legislative chiare e definitive, il recente parere del Mise.
  4. Equo compenso
    Le pubblicità che i centri low cost stanno rivolgendo al grande pubblico con messaggi che parlano di cure odontoiatriche di qualità a costi prossimi agli “0 €”, sono chiaramente ingannevoli. Siamo convinti che per tutelare il professionista, ma soprattutto per difendere il paziente dalla truffa, serva lavorare ad una proposta di legge che affronti il tema dell’equo compenso. Il 13 gennaio parteciperemo con tutte le altre professioni, alla manifestazione indetta per chiedere al Governo un intervento in questa direzione.