Congresso AIO appoggia le S.T.P., “ma deontologia deve valere per tutte le società”

Congresso AIO

«Per il futuro l’esercizio in forma societaria può rivelarsi una modalità fondamentale di lavoro. Ma perché l’attività dei colleghi dia frutti in primo luogo ai pazienti occorrono regole uguali per tutti, odontoiatri singoli e società.

Non ci devono essere esercenti la professione al di fuori della deontologia e del rapporto con l’Ordine.

Oggi le società tra professionisti, le uniche per le quali è espressamente prevista l’iscrizione all’Albo, sono purtroppo solo un 10% di tutte le forme societarie esistenti nel settore odontoiatrico». Fausto Fiorile, presidente dell’Associazione italiana odontoiatri, conclude con queste parole, di fronte al rappresentante del ministero della Salute Franco Condò, a parlamentari e ai vertici della professione, il VII Congresso politico dell’AIO tenutosi a Roma lo scorso 2 dicembre.

In un panorama italiano dove le società di capitali sono il 5% degli esercenti l’odontoiatria, solo una su dieci è società tra professionisti, e a tal proposito il presidente AIO lancia un endorsement per questa seconda modalità, sostenuta da un parere del ministero dello Sviluppo economico come unica forma adeguata all’esercizio dell’attività odontoiatrica.

«Negli ultimi 30 anni l’odontoiatria ha cambiato volto, l’accesso alle tecnologie ha livellato verso l’alto la qualità offerta dai nostri studi, la complessità nel gestirli ci chiede un cambio di passo e questo cambio è assicurato dalle società. Ma si impone una scelta tra Stp e altre forme societarie. E AIO ha già scelto. Solo le società tra professionisti danno corpo ai valori deontologicamente tutelati che ci siamo dati al momento di scegliere la professione odontoiatrica». AIO, anche nelle dense relazioni del past president Pierluigi Delogu e del segretario Gaetano Memeo, non chiede di mettere fuorilegge le altre società ma di esporle alle stesse regole delle Stp, «perché la concorrenza sia vera e non falsata com’è ora. La previsione di un direttore sanitario odontoiatra per tutte le società indistintamente, chiesta e ottenuta da AIO nel testo della legge sulla concorrenza, è un’ottima cosa ma non può esaurire il problema costituito, nelle società di capitali, dalla prevalenza di risorse provenienti da fonti diverse dall’attività odontoiatrica», dice Fiorile. «Risorse che in certi casi di società spregiudicate e sostenute tra l’altro da un low cost spinto, dall’oggi al domani si sono prosciugate e hanno lasciato interi territori privi della società in questione ma anche degli studi monoprofessionali che in precedenza non ne avevano retto la concorrenza. Servono garanzie». Garanzie che il ministero della Salute potrebbe prendere in considerazione: il generale Condò si dice propenso a proporre che il Gruppo tecnico per l’odontoiatria si occupi «non più solo di temi tecnici ma anche di organizzazione del sistema».

Si è parlato anche di accesso alle cure nell’anno delle legge sui livelli essenziali d assistenza, che in odontoiatria la sanità pubblica copre sì e no per un sesto di ciò di cui ci sarebbe bisogno: secondo il rapporto Eures, su 8,7 miliardi di spesa totale 1,7 nel migliore dei casi sono quelli spesi dal Servizio sanitario nazionale. Michele Pelillo, deputato Pd e capogruppo in commissione Finanze, ha confermato che per aiutare i pazienti meno abbienti ad accedere a cure odontoiatriche servono forme di defiscalizzazione. Alzare dal 19 al 50% le detrazioni Irpef per le sole spese “dentali” genererebbe un volano da un miliardo di euro per il settore dentale, 16.500 occupati in più e 4,5 milioni di pazienti odontoiatrici in più con un netto miglioramento della salute degli italiani. Ma genererebbe anche una spesa per il Fisco superiore al miliardo a fronte di entrate non altrettanto certe. Occorre selezionare categorie su cui il valore aggiunto della detrazione può essere decisivo e scaglionare le detrazioni per reddito.

Di grande rilievo al congresso le presenze del presidente della commissione antimafia della Regione Lombardia Gian Antonio Girelli che ha confermato i rischi di scarsa trasparenza nella gestione in forma societaria delle professioni protette e dell’europarlamentare M5S Dario Tamburrano che porterà i temi della “giusta concorrenza” e dell’accesso alle cure dentali a Bruxelles all’Europarlamento, nonché gli approfondimenti giuridici dell’avvocato cassazionista Maria Maddalena Giungato, e tributari dei commercialisti Alessandro ed Umberto Terzuolo. Adelia Piva di Altroconsumo, in tema di detraibilità fiscale, ha portato il punto di vista del consumatore. ●