Il nostro cammino verso l’Europa unita

2039
Europa

In Europa per sanare i deficit pesanti delle economie più deboli, si è scelta la strada dei sacrifici che hanno mortificato, o addirittura spento i segnali di ripresa, senza raggiungere risultati positivi. Si sono danneggiati così tali economie che invece andavano incoraggiate e si è ritardato il progetto europeo. Esattamente il contrario di quello che inizialmente si voleva ottenere.

Inoltre in una economia liberale si è fatto l’errore di imporre dei limiti alla produzione di beni dei singoli paesi mortificando la libera concorrenza. Scelte economiche sbagliate o molto dubbie sono errori che hanno messo in discussione la validità del progetto europeo. È quindi il caso di correggere la rotta. É stata una questione di metodi e di particolari che hanno finito per indisporre molti cittadini d’Europa.

Ventisette paesi che uniscono le loro forze, si trasmettono esperienze e
comunicano costantemente, possono fare grandi cose

L’intraprendenza e la buona volontà dei cittadini

Nonostante un cuneo fiscale superiore del dieci per cento alla media europea, in Italia abbiamo tante industrie e fra queste tante eccellenze. Il cuneo fiscale, spina nel fianco dell’Italia che produce, va comunque rimosso, come tante volte promesso dai governi che si sono succeduti in questi ultimi trent’anni. La mancanza di una riforma fiscale assieme a diverse altre riforme alle quali si è messo mano più volte senza mai portarle a termine, vanifica l’azione di governo. Comunque, anche in questo caso, la buona volontà della gente che lavora, imprenditori e lavoratori, ha dimostrato che i problemi si possono risolvere: l’Italia è in ripresa, più lenta rispetto al resto d’Europa, ma pur sempre in via di miglioramento.

La reazione dei paesi maggiormente danneggiati

In Europa sembra che qualcuno non abbia capito che Francia, Italia, Spagna e Portogallo hanno una loro storia ed una loro dignità alle quali non intendono rinunciare. Le stesse difficoltà che stanno affrontando oggi i paesi appena menzionati si ripeteranno in futuro con tutti gli altri paesi che sono entrati nel contesto europeo dopo di noi. Regole imposte e non condivise rischiano di spingere fuori dall’Europa i quattro paesi europei che sino ad oggi hanno dimostrato di credere veramente all’Europa unita.

L’Inghilterra avrà avuto anche altri motivi per abbandonare l’Europa, considerata però la tradizione di libertà e di guida esercitata dall’Inghilterra in Europa e nel mondo per secoli, certe imposizioni possono esserne state cause importanti. A questo punto appare chiaro che il disegno europeo può essere portato avanti solo in modo del tutto condiviso.

Il concetto d’Europa non può essere concepito come una unione di paesi diversi dove alcuni hanno più peso di altri. Se i 27 paesi membri si sentiranno veramente integrati ed accettati in Europa, opereranno per il bene e lo sviluppo dell’Europa unita. Per accettare l’Europa unita bisogna considerare realisticamente che non esiste un’alternativa.

Infatti nessuno dei 27 paesi europei, una volta isolato dall’Europa, sarà in grado di competere con Cina, Russia, Stati Uniti ed India. Come Europa invece non saremo certamente i più forti ma saremo in grado di trattare scambi commerciali e saremo partner interessanti. ●