Odontoiatri: le tante (e positive) novità fiscali del 2016

2016
2016

Anche quest’anno, a cavallo delle festività natalizie, è stata pubblicata la Legge di Stabilità 2016, manovra che era stata parzialmente anticipata nel mese di ottobre dal collegato disegno di legge.
Rispetto all’anno precedente, si è ulteriormente perseguita la strada delle semplificazioni burocratiche ed amministrative a discapito però di una riduzione delle misure di sostegno per l’occupazione. Queste sono state comunque mantenute in vita anche se, per effetto della ripartenza economica che ha interessato quasi tutti i settori economici (odontoiatria inclusa), sono state depotenziate. Inoltre, numerose sono state le disposizioni a carattere agevolativo, in parte finalizzate a rilanciare settori specifici che non hanno ancora fruito della ripresa economica (si pensi, ad esempio, alle costruzioni), in parte focalizzate sulla riduzione di una serie di complicazioni che i precedenti governi avevano introdotto (ad esempio, il rigido limite dei contanti) e che non avevano apportato i risultati sperati. Il tutto, ovviamente, accompagnato alle solite numerose novità di carattere tributario, per la maggior parte con potenziali effetti positivi, che hanno investito anche l’area dei controlli fiscali.
Nel prosieguo dell’articolo verranno pertanto esposte, con il solito taglio pratico, le principali novità di interesse per il mondo del dentale, con l’indicazione anche di un giudizio di merito.

Sgravi contributivi per le assunzioni “stabili” e detassazione dei premi di produttività

Come anticipato, è stata riproposta l’agevolazione che tende a premiare le assunzioni “stabili” di nuovi dipendenti. A favore infatti di coloro che assumeranno personale dipendente a tempo indeterminato, è previsto un incentivo di natura contributiva assimilabile nella forma a quello in vigore per le assunzioni effettuate nel 2015, anche se di minore entità. Di fatto, per le assunzioni dal 2016, vi sarà uno sconto sui contributi a carico del datore di lavoro pari al 40% dell’importo complessivo, nel limite massimo di 3.250 euro annui e per un periodo massimo di 24 mesi. Siccome però sono state previste una serie di misure per contrastare l’eventuale abuso dell’agevolazione, è opportuno per chi fosse interessato a usufruire dell’incentivo, confrontarsi con il proprio commercialista o, soprattutto, con il proprio consulente del lavoro.
Una seconda disposizione favorevole in materia di “lavoro” riguarda la reintroduzione della imposta sostitutiva sui premi di produttività erogati ai dipendenti. Questi dal 2016 non saranno più tassati con le aliquote marginali Irpef (che per redditi superiori a 15.000 euro applicano percentuali dal 27% al 43% a seconda degli scaglioni e a cui vanno aggiunte le addizionali regionali e comunali) bensì con una aliquota secca del 10%. Tale agevolazione però si applica per premi che non superano i 2.000 euro lordi ed a condizione che il dipendente non percepisca un reddito superiore a 50.000 euro.

Giudizio
Sicuramente positivo, anche se parzialmente attenuato soprattutto dalla riduzione delle misure per incentivare le assunzioni. In particolar modo gli odontoiatri che avessero intenzione di inserire nuovo personale nelle proprie strutture dovranno sicuramente cogliere questa opportunità perché, molto probabilmente, non verrà riproposta nei prossimi anni per mancanza di fondi.

 

I “super ammortamenti”

Uno dei punti più interessanti delle misure fiscali contenute nella Legge di Stabilità 2016 è quella relativa ai “super ammortamenti”, disposizione mutuata dal sistema francese e finalizzata ad incentivare l’acquisto di beni strumentali.
Nello specifico, sia i professionisti, sia gli studi associati, sia i centri dentali che effettuano investimenti in beni strumentali (ad esempio, il riunito o il radiografico o, ancora, la TAC) nel corso del 2016 (anche se l’agevolazione vale di fatto dal 15 ottobre 2015) potranno beneficiare, ai fini dell’ammortamento, di una maggiorazione del 40%. Un esempio può sicuramente chiarire questa agevolazione (tab. 1).

 Senza “super ammortamenti”Con “super ammortamenti”
Costo “reale” di acquisto bene strumentale10.000 €10.000 €
% di ammortamento20% = 5 anni20% = 5 anni
Maggiorazione prevista
040% di 10.000 € = 4.000 €
Ammortamento annuo deducibile2.000 €2.800 €
Tab. 1
Questa agevolazione è applicabile però solo in caso di acquisto di beni strumentali nuovi, anche se acquisiti in forza di un contratto di leasing finanziario. Rimangono quindi esclusi tutti i beni immateriali, come ad esempio i software, e quei beni materiali acquisiti con contratti di locazione o noleggio operativo. Non sono agevolati, infine, neppure gli acquisti di beni usati né i beni che finiscono in “magazzino” (ad esempio, gli impianti) e neppure gli immobili.
La disposizione si applica poi anche alle autovetture, il cui limite fiscalmente deducibile passerà, solo per il 2016, da 18.076 euro ad 25.306 euro. Resta invece ferma la durata dell’ammortamento minimo (4 anni) e la percentuale di deducibilità che, nella maggior parte dei casi è pari al 20% (percentuale ahimè molto ridotta).
Come anticipato, la norma agevola gli acquisti perfezionati dal 15.10.2015 al 31.12.2016 e per individuare il momento in cui l’operazione si considera effettuata è necessario fare riferimento alla consegna o spedizione del bene.
Sicuramente interessante è il fatto che queste disposizioni di vantaggio non avranno alcun effetto negativo in tema di studi di settore, vero e proprio strumento di controllo “spauracchio” per gli odontoiatri parlando di accertamenti fiscali.

Giudizio
Molto Positivo. La norma è di facile applicazione e, così come formulata, non dovrebbe riservare brutte soprese. Può essere una ottima occasione per tutti coloro che volessero rinnovare la tecnologia del proprio studio. Attenzione però: l’agevolazione scade a fine 2016 e difficilmente verrà rinnovata.

Riduzione dell’IRES per i centri dentali e aumento delle deduzioni IRAP per i professionisti

Nel pacchetto delle misure fiscali, oltre alla norma sui “super-ammortamenti”, spiccano anche due disposizioni finalizzate alla riduzione del peso fiscale. A condizione che il legislatore non intervenga poi in senso contrario, ossia riducendo i costi deducibili dalle imposte per controbilanciare gli effetti (come già accaduto in passato), è stata prevista una diminuzione dell’IRES, imposta sui redditi dei centri dentali in forma di Srl o di Spa. La riduzione dal 27,5% al 24% non avrà però effetti immediati: la sua applicazione infatti è stata rimandata al 2017.
Contemporaneamente, in riferimento all’IRAP, è stato previsto l’innalzamento delle franchigie di deducibilità per i professionisti e gli studi associati. Questa deduzione forfettaria si attesta dal 2016 a 13.000 euro per i soggetti con base imponibile di poco inferiore a 181.000 euro.

Giudizio
Positivo, anche se gli effetti sulle “tasche” degli odontoiatri si produrranno solamente nel 2017. Ovviamente la nostra valutazione potrebbe cambiare in caso di rinvio dell’applicazione delle disposizione o nel caso, come sopra esposta, dell’ampliamento del valore dei costi non deducibili.

Ampliamento delle comunicazioni al sistema Tessera Sanitaria ed effetti sullo “spesometro”

Appena concluso (salvo proroghe) il primo invio per il 2015 delle spese sanitarie al sistema Tessera Sanitaria, adempimento oggetto di una lunga battaglia da parte delle organizzazioni di categoria dei medici e degli odontoiatri, il legislatore ha corretto il tiro eliminando le ultime “falle” dell’adempimento. Dal 2016 anche le strutture autorizzate all’erogazione dei servizi sanitari non accreditate (ergo, i “centri dentali”) dovranno comunicare quanto già fatto per l’anno scorso (2015) dai professionisti medici e odontoiatri.
La notizia positiva è l’esonero dallo “spesometro” per coloro che hanno dovuto adempiere alla comunicazione in commento e il desanzionamento in caso di invio dei dati con lieve ritardo (non è però chiaro cosa significhi in termini di giorni) o se l’errata comunicazione è sanata nei 5 giorni successivi o, ancora, se l’errata comunicazione non ha comportato indebite detrazioni fiscali.

Giudizio
Negativo. Sebbene il fine ultimo della norma sia positivo (automatizzazione dei servizi fiscali con riduzione degli oneri sulla collettività), non si può pensare di ribaltare nuovi e pesanti adempimenti burocratici sulle categorie professionali, a maggior ragione sul settore medico già tartassato, obbligando i professionisti a sopportare nuovi costi amministrativi. Tantomeno giova a tal fine l’incertezza sui meccanismi di desanzionamento.

Abolizione della Tasi sulla prima casa ed agevolazioni IMU

Percepite come veri e propri sintomi di una pressione fiscale insostenibile, le poco amate IMU e Tasi sono state riviste in positivo. L’IMU è stata ridotta del 50% nel caso di abitazioni concesse in comodato a parenti entro il primo grado che le destinano ad abitazione principale a certe specifiche condizioni (ad esempio la registrazione del contratto di comodato). La Tasi invece sulle abitazioni principali è stata abolita, eccezion fatta per gli immobili di lusso. Queste norme si applicano già dal 2016, portando effetti positivi seppur limitati sulle finanze degli italiani (odontoiatri inclusi).

Giudizio
Positivo. Meglio tardi che mai si potrebbe dire, anche se vi è il timore che la copertura finanziaria per queste agevolazioni non vi sia e pertanto si dovranno fronteggiare altri aumenti d’imposte non meglio identificati (accise sulla benzina o IVA).

Aumento del limite per i pagamenti in contanti a 3.000 euro e POS obbligatorio per i professionisti

Partiamo dalle buone notizie: dal 2016 si potrà tornare ad incassare in contanti una prestazione odontoiatrica entro limiti più ragionevoli e in linea con la media europea. Da quest’anno infatti il limite di 1.000 euro per l’utilizzo dei contanti è stato innalzato a 3.000 euro. Le cattive notizie consistono nel fatto che il nuovo limite non ha effetti retroattivi, ossia non sana eventuali violazioni commesse nel passato, e non produce effetti in relazione alla clausola di trasferibilità degli assegni bancari o circolari. Sopra i 1.000 euro questi dovranno sempre essere non trasferibili ed indicare i dati del beneficiario. Anche i libretti al portatore soggiaceranno al vecchio limite di 1.000 euro.
L’altra novità, anche se in realtà non lo sarà per molti odontoiatri, è l’obbligatorietà nell’accettazione di pagamenti fatti tramite POS con carte di debito o di credito. Appositi Decreti Ministeriali dovranno prevedere meccanismi sanzionatori per i soggetti non compliant nonché l’abolizione di importi minimi al di sotto del quale era possibile non utilizzare il POS.

Giudizio
Positivo per il limite dei contanti, negativo per il POS. Se da un lato è da accogliere con favore l’innalzamento delle soglie dei pagamenti in contanti (si ricorda che l’obbligo riguardava anche le fatture regolarmente emesse e tassate), non fosse altro per la maggiore praticità che ne deriva, di diverso avviso è la valutazione in merito all’utilizzo della moneta elettronica: non tanto per il principio in sé (di respiro sicuramente internazionale), quanto piuttosto per la mancata previsione di una parallela abolizione delle commissioni bancarie per l’utilizzo dei bancomat e delle carte di credito.

Un anno in più per i controlli fiscali e anticipazione della riforma sulle sanzioni tributarie

Un’altra novità della Legge di Stabilità riguarda i termini temporali entro cui il Fisco può effettuare controlli sui contribuenti. A decorrere dall’anno di imposta 2016, l’Amministrazione Finanziaria avrà un anno in più per effettuare le proprie verifiche: queste potranno essere svolte entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui si presenta la dichiarazione dei redditi (o settimo anno in caso di dichiarazione non presentata). Esemplificando, il 2016 si prescriverà non più nel 2021 bensì nel 2022. Va però detto che il raddoppio dei termini di controllo in caso di violazioni di rilevanza penale è stato abolito.
Positivo invece è l’aver anticipato gli effetti della riforma sanzionatoria perché, al suo interno, vi sono nuove e più convenienti disposizioni per sanare eventuali errori commessi in buona fede. Infatti, il ravvedimento operoso (ossia la modalità concessa dal Fisco di mettere a posto eventuali mancanze) sarà meno caro in virtù, in alcuni casi, di un dimezzamento delle sanzioni, già per altro molto contenute.

Giudizio
Parzialmente positivo. Sicuramente è favorevole ai contribuenti l’aver anticipato l’entrata in vigore della riforma sulle sanzioni che ha aggiornato i vari istituti deflattivi (meccanismi per “fare pace” col Fisco) ma l’allungamento di un ulteriore anno per eventuali controlli non va certamente nella direzione della definitività della pretesa impositiva: il rischio concreto sarà quello di vedere sanzionati comportamenti che 5/6 anni prima non erano considerati sintomatici di evasione con un potenziale incremento del contenzioso e dei tempi per la riscossione.

Proroga delle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica e nuovo regime “forfettario”

Il primo aspetto non è ormai più una novità: anche per il 2016 saranno in vigore le detrazioni del 50% per le spese sostenute in riferimento a interventi di ristrutturazione di edifici. Stessa sorte è toccata alle detrazioni del 65% per le spese di riqualificazione energetica. Ciò che non è stato modificato sono i requisiti e gli adempimenti burocratici necessari per fruire del bonus fiscale.
Relativamente invece al secondo ambito di intervento, la Legge di Stabilità ha nuovamente modificato il regime agevolato per i lavoratori autonomi o regime “forfettario” che già l’anno scorso avrebbe dovuto sostituire il tanto favorevole regime dei “minimi”. Nella sua nuova formulazione sono previste nuove e più alte soglie di ricavi entro cui stare per fruire della tassazione agevolata, che per i primi 5 anni di attività torna ad essere al 5%. Facendo un caso concreto, il nuovo regime si potrà applicare per i professionisti con compensi non superiori a 30.000 euro , fatte salve ovviamente tutte le esclusioni oggettive e soggettive (già esistenti e che in questa sede si omettono per semplicità).

Giudizio
Positivo. Il rinnovo delle detrazioni su ristrutturazione e riqualificazione energetica che tanto hanno permesso di combattere l’evasione nel settore edile è certamente una misura favorevole e lungimirante. Così come lo è il ritorno ad un regime “forfettario” con livelli più fruibili ed adeguati alle realtà economiche attuali.

Conclusioni

Come si è potuto evidenziare, le misure della Legge di Stabilità sono numerose e complesse ma potenzialmente positive (se si esclude il sistema tessera sanitaria): per cercare quindi di sfruttare a pieno le agevolazioni previste dal legislatore sarà come sempre importante e necessario il confronto con il proprio commercialista che, oltre a conoscere nel dettaglio le disposizioni normative, saprà adattarle al meglio alla realtà operativa del proprio cliente. ●

Umberto Terzuolo
Alessandro Terzuolo

A cura di: Umberto Terzuolo