Digital vs conventional implant impressions: efficiency outcomes

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Lee SJ,
 
Gallucci GO
Clinical Oral Implant Research 2013 Jan;24(1):111-5
Epub 2012 Feb 22

Scopo del lavoro
Lo scopo di questo studio pilota è stato quello di valutare nelle riabilitazioni protesiche di impianti singoli, l’efficienza, la difficoltà e la preferenza dell’operatore di una impronta digitale, confrontata con un’impronta convenzionale.
Materiali e metodi
Trenta studenti di odontoiatria HSDM del secondo anno hanno eseguito impronte convenzionali e digitali su un modello personalizzato che presenta un singolo impianto. L’esito delle impronte è stato valutato e sono stati valutati i criteri di accettazione e la necessità di nuova scansione. L’efficienza delle tecniche di impronta è stata valutata misurando la preparazione, il tempo di acquisizione e la necessità di riprendere l’impronta, il tempo di scansione (m/s) ed il numero di ripetizioni delle scansioni. La percezione dei partecipanti al livello di difficoltà per entrambe le impronte è stata valutata con una scala analogica visiva (VAS) mediante un questionario.
Risultati
Il tempo medio totale del t21rattamento è stato di 24:42 m/s per l’impronta convenzionale e 12:29 m/s per l’impronta digitale (P < 0.001). Il tempo medio di preparazione è stato di 4:42 m/s per la convenzionale e 3:35 m/s per le impronte digitali (p <0.001). Il tempo medio includendo le possibili ripetizioni delle scansioni è stato di 20:00 m/s per l’impronta convenzionale rispetto all’8:54 m/s per l’impronta digitale(p <0.001). Su una scala 0-100 VAS, i partecipanti hanno assegnato un livello di difficoltà medio di 43.12 (± 18.46) per la tecnica di impronta convenzionale e 30.63 (± 17.57) per la tecnica dell’impronta digitale (p = 0.006). Il sessanta per cento dei partecipanti ha preferito l’impronta digitale, il 7% la tecnica di impronta tradizionale ed il 33% non ha avuto preferenze.

Conclusioni
Le Impronte digitali hanno mostrato di essere una tecnica più efficiente rispetto all’impronta convenzionale. Una preparazione più lunga, un tempo di lavoro maggiore e talora la ripetizione dell’impronta sono stati necessari per completare una impronta convenzionale accettabile. Difficoltà inferiore per l’impronta digitale rispetto a quelle convenzionali, se eseguite da studenti inesperti di odontoiatria al secondo anno. ●

A cura di: Filiberto Mastrangelo