Le prestazioni gratuite ad un mio parente o a un mio amico hanno rilevanza ai fini reddituali?

Se le prestazioni gratuite sono veramente tali, esse non sono imponibili se rese a parenti, amici o per finalità di espandere la clientela (per esempio prima visita gratuita ecc...). È ovvio che in caso di controllo il Fisco possa sindacare una estesa ricorrenza di prestazioni gratuite che, di fatto, vadano a celare situazioni di omessa o parziale fatturazione. Un’adeguata documentazione di “memoria” potrà aiutare a fornire spiegazioni in caso di controlli che spesso avvengono anche a distanza di anni. Di certo una non credibile situazione o l’insufficienza di credibili elementi potrà portare a ricostruzioni induttive del reddito imponibile, chiaramente in presenza di adeguati elementi a supporto. A mero titolo di esempio si può pensare che una estesa presenza di cartelle cliniche riferite a prestazioni gratuite ingenera sicuri sospetti. Di contro la prassi di rendere gratuita a tutti la prima visita rappresenta un’adeguata giustificazione a sostegno della gratuità. Una recente sentenza della Cassazione (la n. 21972 del 25.10.2015) valuta proprio tali aspetti anche se riguarda l’attività di consulenza svolta dal professionista in ambito fiscale ai soci delle società di persone per le quali teneva la contabilità. ●

A cura di: Carlo Pasquali