Ho sentito che è stato approvato il cosiddetto “jobs act autonomi” nel quale, tra le varie novità, vi è anche una maggiore possibilità di dedurre spese per aggiornamento e convegni. È vero?

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Proprio il 10 maggio scorso l’aula del Senato ha definitivamente approvato il disegno di legge 2233-B che dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale decorsi i 15 giorni diviene Legge. Tra le novità vi è anche quella segnalata cioè una più ampia deducibilità delle spese sostenute perl’iscrizione a master e a corsi di formazione o di aggiornamento professionale nonché le spese di iscrizione a convegni e congressi. A differenza della previgente formulazione (il limite era del 50%) è prevista l’integrale deducibilità, entro il limite annuo di 10.000 euro, di tale tipologia di spese.

Si segnalano, in quanto nel medesimo articolo del DDL le seguenti novità: “Sono integralmente deducibili, entro il limite annuo di 5.000 euro, le spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità, mirate a sbocchi occupazionali effettivamente esistenti e appropriati in relazione alle condizioni del mercato del lavoro, erogati dagli organismi accreditati ai sensi della disciplina vigente. Sono altresì integralmente deducibili gli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornita da forme assicurative o di solidarietà”.

Sicuramente delle novità importanti che stimoleranno l’aggiornamento professionale dato che non sussiste quella limitazione precedente che in ogni caso costringeva il professionista a farsi carico del 50% di tali spese sulla presunta condizione che taluni corsi o congressi avevano anche una finalità turistica. La soluzione adottata dal legislatore è stata quella di imporre un tetto annuo sufficientemente congruo. ●