International Brainstorming Meeting on Etiologic and Risk Factors of Peri-implantitis, Montegrotto (Padua, Italy), August 2014

Canullo L, Schlee M, Wagner W, Covani U. Montegrotto Group for the Study of Peri-implant Disease.

Collaborators: Chierico A, Abundo R, Fickl S, Roccuzzo M, Sader R, Rohnen M, Blume M, Penarrocha M, Grusovin MG, Becker S, Pellegrini G, Dellavia C, Calesini G, Fernandez A, Piattelli A, Pesce P, Cocchetto R, De Bruyn H, Cosyn J, Penarrocha D, Turri A, Zavan B, Galindo P, Noelken R, Stiller M, Kebschull M, Rakic M, Radunovic M.

Int J Oral Maxillofac Implants
2015 Sep-Oct;30(5):1093-104.

 

La letteratura emergente ha recentemente segnalato un aumento allarmante di perimplantiti. Questa malattia è tipicamente descritta come il risultato di uno squilibrio tra risposta dell’ospite e la carica batterica, sostenuta dalla microflora batterica anaerobia gram-negativa. La letteratura sulla prevenzione e il trattamento delle perimplantiti non consente l’estrazione di informazioni cliniche applicabili. Infatti, la mancanza di efficacia dei metodi di trattamento attuali può essere il risultato di una insufficiente comprensione della biologia. Lo scopo di questo studio è stato quello di provare a valutare l’eziopatogenesi della perimplantite, mettendo in evidenza i principali fattori della malattia scatenante indotta clinicamente.
La consensus conference ha fornito una forte evidenza potendo suggerire che una diversa flora microbiologica batterica (leggermente diversa da quella raccolta intorno a denti affetti da parodontite) potrebbe sostenere le perimplantiti. Tuttavia, le prove a sostegno di una dichiarazione univoca di consenso per quanto riguarda i fattori scatenanti (clinicamente chirurgici, protesici e biomeccanici) per le perimplantiti presenta solo un coefficiente di forza moderata legato a studi di coorte o risultati costanti in ricerche di lungo termine, case series di gruppi consistenti di pazienti analizzati. L’opinione degli esperti intervenuti ha portato il gruppo di valutazione della consensus conference a supportare quanto segue: correggere il numero di situazioni infiammatorie perimplantari causate da azioni chirurgiche, protesiche o da complicanze legate ai materiali può ridurre il numero di infezioni a una cifra più realistica, così come è possibile suggerire diversi e più appropriati piani di trattamento, una volta che la parodontite si è sviluppata. Allo stesso tempo, si può affermare che il materiale di cui è formato l’impianto, la forma e le sue caratteristiche di superficie, le procedure ed i biomateriali utilizzati per l’innesto osseo, insieme ad errate procedure protesiche e piani biomeccanici incongrui, potrebbero essere fattori di rischio per l’insorgenza e la progressione della perimplantite. ●

A cura di: Filiberto Mastrangelo