Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia, pubblicata la revisione 2017

Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia

Il Gruppo tecnico sull’odontoiatria ha ritenuto necessario promuovere una revisione del documento “Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia“, già pubblicato dal ministero della Salute nel 2014, in considerazione dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche, dell’utilizzo di nuove tecnologie e di nuovi materiali, specie in ambito protesico. La presentazione ufficiale è avvenuta in data 13 settembre scorso a Roma presso il ministero della Salute.

Scopo del documento è la definizione di indirizzi tecnici di livello nazionale sia di natura clinica che di appropriato utilizzo, in ambito odontoiatrico, di attrezzature e materiali. Inoltre, il documento riporta indicazioni su come evitare l’erogazione di prestazioni di qualità non accettabile, in modo da prevenire conseguenti rischi per la salute.

L’aggiornamento 2017 è stato predisposto con la stessa procedura della prima edizione, ma con una più chiara metodologia di ricerca delle evidenze scientifiche e una nuova struttura grafico-editoriale.

La predisposizione dei contenuti tecnici è stata affidata alle Società scientifiche del settore odontoiatrico coordinate dal Comitato Italiano di Coordinamento delle Società Scientifiche Odontostomatologiche (-CIC Odontoiatria- pres. Gianfranco Carnevale) che hanno provveduto ad individuare gli autori dei singoli capitoli.

Sempre su mandato del Gruppo tecnico sull’odontoiatria, il coordinamento scientifico dell’iniziativa è stato affidato al Presidente del Collegio dei docenti di discipline odontostomatologiche, Enrico Gherlone, mentre la verifica degli aspetti etici e deontologici dei contenuti è stata demandata alla Commissione Albo degli Odontoiatri -CAO- della Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri.

Le raccomandazioni relative ad ogni singola tematica sono state redatte sulla base dell’evidenza scientifica proveniente da revisione di lavori pubblicati su riviste del settore mentre, in assenza di evidenza scientifica, le raccomandazioni sono state formulate sulla base di discussione fra gli autori e, poi, confrontate in una conferenza di consenso.

Tutto ciò al fine di garantire ai professionisti ed a quanti coinvolti nella gestione della salute orale le più aggiornate conoscenze in tema di odontostomatologia, così da consentire l’applicazione di corretti e adeguati presidi diagnostici e terapeutici.

Il documento prodotto, una volta validato dal GTO, è stato sottoposto al vaglio del Consiglio Superiore di Sanità che ha espresso parere favorevole in merito ai contenuti tecnici ed alla qualità metodologica utilizzata per la stesura dello stesso.

Enrico Gherlone

Prof. Enrico Gherlone
Presidente nazionale Collegio dei Docenti Universitari di discipline odontostomatologiche

Sono molto felice per l’onore che mi è stato offerto di presentare la nuova edizione aggiornata del progetto “Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia”.

Ricordo che questo progetto è stato da me ideato e subito condiviso da tutte le componenti odontoiatriche.

Ordine dei medici, società scientifiche, collegio dei docenti, associazioni professionali, con l’obiettivo di fornire alla professione indicazioni operative sulla realizzazione di tutte le principali operatività odontoiatriche e di appropriato utilizzo di attrezzature e materiali, anche per contrastare la tendenza all’abbassamento qualitativo delle prestazioni, in un momento in cui operazioni commerciali sia serie che purtroppo meno serie hanno iniziato a diventare realtà.

Ci si potrebbe chiedere come mai non linee guida, questo semplicemente è dovuto al fatto che le linee guida presuppongono criteri molto rigidi ed essendo l’odontoiatria nonostante il suo grande sviluppo scienza giovane non esistevano/esistono un sufficiente numero di evidenze scientifiche atte a supportarle.

Questa fatica è stato uno dei primi esempi di collegialità del mondo odontoiatrico a tutela della salute del cittadino troppo spesso preda di mercificazioni della professione ed il fatto che siano state utilizzate grandemente in odontoiatria forense ne spiega la loro notevole validità e quanto siano necessarie.

La scienza progredisce e da quel lontano 2009 era necessaria una profonda revisione che è stata eseguita con tutti i maggiori studiosi di questa materia riuniti in specifici gruppi sotto il coordinamento deontologico della CAO e la supervisione professionale riguardo la loro percorribilità fornita dalla associazioni professionali. Le società scientifiche assieme al collegio dei docenti hanno dato un grandissimo contributo di competenze professionali e posso dire che il decreto Gelli in parte ha seguito la nostra idea originale che ne dimostra l’effettiva positività.

Sono stati inseriti, oltre agli aggiornamenti di rito che si sono manifestati in questo periodo, due nuovi aspetti che non si potevano oggigiorno tralasciare, parlo della comunicazione e del workflow digitale che si stanno rivelando non solo il presente ma anche il futuro di questa bellissima specialità così importante per i nostri pazienti.

Un grazie particolare ad ANDI che fino dal lontano 2009 mi è stata vicina e con la quale abbiamo vissuto e combattuto battaglie storiche per la professione e la tutela della salute pubblica assieme alla Cao e a tutte le altre componenti ed al Ministero della Salute senza il quale tutto ciò non sarebbe stato possibile.

I nomi di tutti questi attori li conosciamo, personalmente verranno da me portati nel cuore non solo fino a che mi occuperò di odontoiatria ma fino a che vivrò.
Un grazie a tutto il team di questo lavoro che ha mostrato passione, competenza e professionalità estrema.

Lorenzin

On. Beatrice Lorenzin

Ministro della Salute

L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera la salute orale come parte integrante, non solo dello stato di salute generale, ma anche della qualità della vita di ciascun individuo.

In tale ottica, in accordo e con il sostegno del mondo professionale e della comunità scientifica di questo settore, le raccomandazioni cliniche in odontostomatologia contenute nel presente volume forniscono indicazioni e definiscono standard di intervento per la prevenzione e la cura delle più comuni patologie del cavo orale nonché per l’identificazione di percorsi terapeutici appropriati a supporto degli operatori pubblici e privati.

Esse costituiscono, inoltre, uno strumento utile per mantenere alto il livello di qualità delle cure in questo periodo storico, nel quale, se da un lato crescono le opportunità tecniche di cura e la potenziale domanda delle stesse, dall’altro la riduzione delle risorse economiche a disposizione dei cittadini tende a limitare l’accesso all’offerta professionale privata e, al contempo, i processi di razionalizzazione dell’allocazione dei fondi nel SSN rendono più difficile l’accesso alle strutture pubbliche.

L’individuazione di raccomandazioni cliniche chiaramente definite e rese pubbliche può facilitare la condivisione degli obiettivi e dei percorsi terapeutici tra odontoiatra e paziente, migliorare la comunicazione e, in ultima analisi, accrescere la fiducia sia nei riguardi del proprio specifico professionista che del “sistema delle cure” più in generale.

La revisione delle “Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia” si è resa necessaria in considerazione del cambiamento dell’evidenza scientifica, dell’immissione in commercio di nuovi materiali e dell’utilizzo di nuove tecnologie, specie in ambito protesico.

Come per la precedente, alla realizzazione di questa edizione ha contribuito un ampio gruppo di docenti ed esperti delle singole branche odontoiatriche insieme alle più importanti e rappresentative Associazioni professionali e ai componenti della Commissione Albo Odontoiatri (CAO) nazionale.

Gianfranco Prada

Dott. Gianfranco Prada
Presidente Nazionale ANDI

Il progetto delle “Raccomandazioni Cliniche in Odontostomatologia” è iniziato nel 2009 per volontà dell’allora Referente per l’Odontoiatria del Ministero della Salute, Prof. Enrico Gherlone, che ben illustra, nella presentazione che segue questa prefazione, quali furono gli obiettivi e le metodologie di lavoro ed i successivi passaggi che hanno portato alla pubblicazione di questo nuovo testo.

ANDI ha sempre creduto in questo progetto, impegnandosi in primo luogo per supportare quello spirito costruttivo che si creò a partire da quella circostanza, superando le forti divergenze allora esistenti tra le varie componenti del mondo odontoiatrico.

Grazie alla ritrovata unità di intenti, soprattutto con CAO ed Università, si sono poste le basi di una serie di importanti iniziative a tutela della professione, che ci hanno permesso di presentarci compatti di fronte agli interlocutori politici.

Ci troviamo in un periodo di cambiamento epocale in cui l’Odontoiatria italiana ha visto mutare i paradigmi dell’organizzazione del lavoro e della comunicazione perché è cambiata la società con i suoi bisogni.

Gli studi odontoiatrici vivono, per necessità adattativa, una trasformazione senza precedenti e la bisogno di avere riferimenti certi è sempre più sentito dai professionisti.
ANDI, dal punto di vista sindacale, ha svolto a pieno titolo il proprio ruolo e la testimonianza della continua crescita di Iscritti, con il superamento da poco avvenuto della quota di 25.000 Soci, ne è la concreta dimostrazione.

L’impegno a sostegno della professione, anche dal punto di vista culturale, si è ulteriormente manifestato con la realizzazione del 62° Congresso Scientifico Nazionale, occasione anche per la presentazione e la diffusione gratuita a tutti gli Iscritti di questa nuova opera che costituisce comunque anche un significativo momento di tutela “sindacale” per i singoli professionisti che devono considerarla un riferimento costante rispetto all’abbassamento della qualità professionale e degli onorari, in riferimento al possibile contenzioso medico-legale (non dimentichiamo che la Legge Gelli, recentemente approvata, ha depenalizzato la responsabilità medica, anche per colpa lieve e
per imperizia, nel caso si siano rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida), rispetto infine alle verifiche induttive fiscali che spesso non tengono conto del tempo, dei materiali e delle procedure necessarie alla realizzazione di una prestazione odontoiatrica di qualità.

Alcuni nuovi capitoli di queste Raccomandazioni riguardano poi argomenti particolarmente sensibili circa la difesa del nostro modello professionale, contro l’intrusione di nuove figure e di strutture commerciali: l’odontoiatria digitale realizzabile nello studio e la comunicazione col paziente.

Nel ringraziare il Ministero della Salute e tutti coloro che, insieme ad ANDI, hanno contribuito alla realizzazione dell’opera non posso che augurarmi che questo percorso continui anche in futuro, per poter raggiungere nuovi fruttuosi traguardi per tutta l’Odontoiatria italiana.