Quali sono le attuali soglie per farsi pagare dalla clientela in contanti?

Continua il susseguirsi di norme che spesso rende difficile ricordare e fissare con chiarezza i limiti ammessi all’uso del contante che, come più volte ricordato, non riguarda solo i pagamenti ma anche i trasferimenti di denaro contante a qualsiasi titolo essi avvengono tra soggetti diversi (sia persone fisiche che giuridiche).

L’attuale limite di 3.000 euro (salvo ulteriori modifiche in sede di conversione) viene portato a 2.000 euro a partire dal 1 luglio 2020 per poi scendere a 1.000 euro a partire dal 1 gennaio 2022. Quindi sono ammessi pagamenti al di sotto di tali valori dalla clientela. Il D.L. 124/2019 (art. 18 comma 1, lett. a) ha modificato l’art. 49 del D.Lgs. 231/2007 introducendo l’art. 3 bis con i nuovi limiti a partire dalle date riportate.

L’artificioso frazionamento del pagamento per rimanere sotto i limiti non è ammesso a meno che siano reali pagamenti rateali concordati con la clientela per venire in contro alle esigenze finanziarie della stessa e non volti ad aggirare l’obbligo normativo.

È di tutta evidenza la natura di norma fiscale, non certo celata, dato che è introdotta sotto il capo I “MISURE DI CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE E CONTRIBUTIVA ED ALLE FRODI FISCALI” con l’intenzione di favorire sempre più l’utilizzo di mezzi di pagamento tracciabili. Modificate anche le sanzioni (nel minimo edittale ora di 3.000 euro) in caso di inosservanza che, a norma dell’art. 63 (comma 1 ter) del medesimo D.Lgs. 231/07, scendono prima a 2.000 e poi a 1.000 in parallelo al decremento dei limiti.

Non sono ancora operative le sanzioni per chi non si dota di strumenti per favorire i pagamenti in maniera elettronica o non li accetta. Sarebbe forse necessaria una posticipazione per addivenire ad accordi più favorevoli con il sistema bancario finalizzato ad abbassare i costi delle commissioni.

Di certo i limiti quantitativi sopra imposti non possono da soli frenare l’evasione, ma sicuramente potranno essere sempre più efficaci quando l’insieme degli interessi porterà tutte le categorie (in questo caso cliente e professionista/imprenditore) a voler preferire l’uso di mezzi tracciabili, senza che vi siano svantaggi per l’una o l’altra categoria (abbattimento dei costi per i pagamenti tracciabili, significativa detrazione fiscale di alcune spese, soprattutto sanitarie, tassazione sempre più equivalente tra reddito da lavoro autonomo o d’impresa).

Ad oggi continua a persistere la “battaglia” normativa tra favorevoli all’uso del contante e contrari. ●