È con entusiasmo che ho raccolto l’invito a scrivere questo editoriale in occasione del prossimo Congresso internazionale della società che ho l’onore di presiedere, a maggior ragione in quest’anno nel quale ricorre il quarantennale della SIDP.

Le sempre più rapide acquisizioni in ambito scientifico stanno sensibilmente modificando il comportamento dei medici nei confronti dei loro pazienti.

Stiamo osservando, infatti, una rapida evoluzione delle conoscenze nell’ambito dell’epigenetica e delle scienze omiche volte a identificare caratteristiche individuali e d’interazione con l’ambiente per consentire terapie sempre più personalizzate. La cosiddetta medicina di precisione.

Gli studi sulla parodontite, se è vero che non hanno ancora identificato biomarkers patognomonici o sequenze geniche caratterizzanti, hanno però fornito una tale messe di conoscenze da potere offrire soluzioni in grado di mettere sempre più “al centro” dei nostri piani di trattamento il paziente con le sue individuali caratteristiche ed esigenze.

Da queste considerazioni nascono titolo, “Personalized Periodontology” e temi del XIX Congresso Internazionale della Società Italiana di Parodontologia e di Implantologia che si svolgerà a Rimini, al Palacongressi, dal 21 al 23 marzo.

Venerdì si aprirà il Congresso. Una successione di eventi e relatori nazionali e internazionali ai quali è stato espressamente richiesto di focalizzare, ciascuno nel proprio ambito di conoscenza e competenza, il livello attuale disponibile di personalizzazione delle cure.

Dare risposta a questi quesiti e individuare lo stato di avanzamento della ricerca, ci proietteranno nel futuro di una disciplina sempre più mini-invasiva, rispettosa della biologia, dei processi di guarigione e dei reali bisogni del paziente.

Questi obiettivi, peraltro, traspaiono dalla nuova classificazione delle parodontiti e delle patologie perimplantari, recentemente pubblicata congiuntamente da European Federation of Periodontology e American Academy of Periodontology.

Nella giornata di venerdì saranno “in scena”, con una formula di presentazione che li vedrà interagire sul palco del Congresso, due tra i più eclettici protagonisti della formulazione della nuova classificazione, Maurizio Tonetti e Tord Berglundh.

Partendo dal concetto di salute parodontale, spiegheranno la nuova suddivisione in stadi e ci illustreranno come il prossimo futuro della diagnosi di parodontite consisterà anche in dati di laboratorio efficaci e dirimenti, spingendoci verso diagnosi personalizzate. Ci illustreranno come la suddivisione in gradi, ci consente già oggi un’analisi del rischio di progressione della malattia parodontale in ogni paziente.

A loro succederanno, avvalendosi della stessa formula “on stage” che ha suscitato generali riscontri nella scorsa edizione, Cristiano Tomasi, Luigi Nibali e Giovanni Salvi per interpretare il concetto “di precisione” della terapia non chirurgica.

Il controllo dell’infezione dentale e peri-implantare richiama protocolli e tecniche di trattamento similari o differenti? Quali sono gli elementi decisionali critici che possono migliorare l’efficacia del controllo del biofilm nel singolo individuo? Com’è cambiato il modo di eseguire la terapia non chirurgica grazie all’utilizzo più mirato dei farmaci e una strumentazione sensibilmente meno invasiva che in passato? La sessione successiva vedrà protagonisti, Francesco Cairo, Alberto Fonzar e Filippo Graziani, un trio tutto italiano che avrà l’ambizioso obiettivo di fare chiarezza, anche attraverso una chirurgia dal vivo, novità per il Congresso SIdP, sull’evoluzione della moderna chirurgia convenzionale, evidenziandone le indicazioni, tenendo conto anche delle finalità del piano di trattamento e discutendo i risultati leciti da attendersi negli approcci conservativi e resettivi.

Tutte le sessioni del venerdì vedranno una platea composta da odontoiatri e igienisti, insieme per una formazione “integrata”.

Aggiornamenti e approfondimenti scientificamente e clinicamente rigorosi inizieranno però con la giornata precongressuale, testimone di un’attenzione particolare rivolta ai giovani, protagonisti dei “premi” SIdP dalla mattina del giovedì.

Da diversi anni forte è la partecipazione delle giovani generazioni, espressione, lasciatemi dire con orgoglio, dell’impegno e del valore della nostra accademia.

Molti i lavori scientifici di valore prodotti e presentati ogni anno da gruppi universitari nazionali e internazionali, espressione di un rapporto sinergico con la SIdP che inorgoglisce. Il premio Goldman per la ricerca rivolta agli odontoiatri, il Cagidiaco per la ricerca rivolta agli igienisti, il Vogel per il miglior caso clinico.

Lo “Spazio Giovani”, riservato ai Soci SIdP “under 40” e agli studenti dell’ultimo anno del corso di laurea in odontoiatria ormai diventato un appuntamento fisso che riscuote interesse e partecipazione.

Il giovedì pomeriggio si aprirà invece con la lezione magistrale del prof. Mariano Sanz dell’Università Complutense di Madrid.

Ci parlerà della nuova classificazione delle deformità muco-gengivali e sarà insignito, durante il Congresso, del primo “Galileo Galilei Award”, premio istituito per la prima volta quest’anno e che, nel futuro, sarà consegnato a ogni Congresso internazionale, a una personalità di rilievo nell’impegno alla diffusione della cultura in ambito parodontale.

A seguire abbiamo organizzato il tradizionale corso precongressuale tenuto dal professor Rino Burkhardt, ricercatore e clinico di valore internazionale. Parleremo di processo decisionale in chirurgia plastica peri-implantare.

Non la mera esposizione di una flow chart ma la discussione analitica delle sequenze cognitive che conducono il clinico alla elaborazione della scelta chirurgica.

Come eliminare pregiudizi ed errori progettuali o clinici in conformità a una razionale e attenta pianificazione che non può prescindere dalla conoscenza della guarigione delle ferite e della biologia peri implantare.

Contestualmente abbiamo organizzato un’offerta culturale specifica per la figura dell’igienista dentale. Tre workshop, tenuti da relatori di rilievo, Dagmar Slot, Antonia Abbinante e Martina Gangale, saranno in grado di offrire una formazione di alto livello per questa figura complementare e sinergica all’odontoiatra.

Al termine dei lavori del giovedì il Perio Party che, quest’anno, dovendo celebrare i 40 anni della società, riserverà più di una sorpresa…
Tornando al Congresso, il concetto di precisione, inteso come “modus operandi” per giungere alla migliore terapia per il singolo paziente, sarà discusso anche nelle sessioni della giornata congressuale di sabato rivolta ai soli odontoiatri.

La prima, dedicata alla chirurgia rigenerativa, è affidata a tre oratori d’eccezione, Giovan Paolo Pini Prato, Leonardo Trombelli e Pierpaolo Cortellini che ci orienteranno su come personalizzare le procedure chirurgiche rigenerative parodontali.

Sono certo sarà un inizio di giornata con la sala gremita grazie alla presenza sul palco dei migliori clinici in quest’ambito, capaci di guidare l’audience alla comprensione di dettagli e scelte in grado di fare la differenza nella guarigione e nel mantenimento dei risultati a medio e lungo termine.

Il finale di giornata è invece dedicato alle atrofie ossee con altri tre clinici di calibro internazionale, Giano Ricci, Carlo Tinti e Andrea Chierico.

Ancora il concetto di personalizzazione delle cure applicato alla rigenerazione ossea nelle situazioni in cui il paziente è esposto alle conseguenze della malattia con perdita dei denti e di volume osseo.

Un’analisi a 360° del rapporto costo-beneficio delle cure, paradigma traslato dalla medicina, per una terapia ricostruttiva “di precisione” che tenga in conto rigore tecnico e attenta analisi del profilo di rischio, senza dimenticare le richieste del paziente.

È solo con quest’impostazione professionale che, quanto fatto nelle terapie cosiddette attive, trova stabilità nella fase di terapia parodontale di supporto, argomento di fondamentale importanza e di cui si discuterà durante la sezione congressuale rivolta agli igienisti dentali.

Filippo Graziani, Carlo Maria Gallucci Calabrese, David Herrera e Dagmar Else Slot dedicheranno la loro sessione proprio a questo tema: identificare l’obiettivo ultimo del nostro operare.

Vorremmo poter sempre dire “guarire il paziente” ma sappiamo che nella terapia della parodontite il termine guarigione non sempre può essere usato, a volte è sostituito da stabilità o remissione della malattia, in una complessa accezione che questi termini implicano. Se poi questi concetti sono traslati alla malattia peri-implantare assumono una valenza ancora più critica.

Concludo, con un accenno alla lettura inaugurale e alla lectio magistralis che apriranno il Congresso venerdì mattina.

Avrò il piacere di presentarvi il professor Gianpaolo Donzelli Presidente della Fondazione Meyer e il professor Bruno Loos dell’Università ACTA di Amsterdam. Due scienziati che hanno dedicato la loro vita alla ricerca, in ambito pediatrico il primo e parodontale il secondo.

Condivideranno il loro sapere nell’ambito di un ampio inquadramento del paziente, della salute dell’organismo.

Loss, nello specifico, illustrerà le acquisizioni più recenti in ambito di genetica e parodontologia transazionale. Non è affascinante tutto ciò?

D’altronde abbiamo cercato di fare il possibile per offrire un evento all’altezza del quarantennale: buon compleanno SIdP! ●