Il dolore post-chirurgico in odontoiatria: buona pratica clinica ed obbligazioni professionali

    Post-surgical pain in dentistry: good clinical practice and professional obligations

    Scopo del lavoro: Valutazione della probabilità di comparsa ed intensità di dolore post-chirurgico e realizzazione di schema di predicibilità.
    Materiali e metodi:

    Revisione della letteratura mediate ricerca in rete di lavori clinici attinenti al dolore post-trattamento ed alle metodiche di controllo del dolore dopo terapia odontoiatrica.

    Risultati:

    La comparsa di dolore post-chirurgico è una eventualità prevedibile dopo determinati trattamenti e, in alcuni casi, di intensità tale da rendere opportuna una strategia preventiva di controllo del dolore.

    Una maggiore sensibilità alla conservazione dei denti naturali tramite trattamento endodontico o terapia parodontale e la diffusione della implantologia hanno reso l’odontoiatria una disciplina sempre più “chirurgica”, con tecniche che hanno come prevedibile complicazione la comparsa di dolore al termine dell’effetto della anestesia locale. Evitare l’esperienza del dolore post-chirurgico è, per il medico, primariamente un dovere etico, ma ha anche risvolto pratico in quanto un efficace controllo del dolore è uno degli elementi di valutazione della competenza del dentista e si riflette nella soddisfazione del paziente (12, 15). La sottostima da parte dell’odontoiatra del livello di sofferenza che il trattamento può indurre e la possibile scarsa adesione del paziente al piano di controllo prescritto sono fattori che possono condizionare negativamente il percorso terapeutico, ad esempio vanificando il regime di igiene orale domiciliare in un periodo invece critico per la guarigione e la prevenzione di infezioni o determinando una inopportuna sospensione dell’alimentazione in particolari pazienti.

    Informazione sul dolore e completezza del consenso informato

    Quando nel consenso sottoscritto dal paziente è dato avviso della possibile “complicanza” di dolore, precise indicazioni sulla probabilità di comparsa ed intensità e sulle modalità di controllo devono ritenersi completamento essenziale di tale notizia (4, 8), e quindi della validità del consenso stesso.
    È importante che al paziente venga data una precisa informazione su quali medicinali utilizzare dopo il trattamento, ed è del tutto opportuno che tale indicazione sia consegnata scritta e riportata nel diario clinico, indipendentemente dal consiglio di assumerli “al bisogno” o in base ad un piano programmato (3). Questo per prevenire l’uso di farmaci non appropriati ad iniziativa del paziente e da altro lato per cautelare il medico da contestazioni conseguenti alla omessa o insufficiente informazione. Fra i rischi della scarsa informazione sul “dolore atteso” bisogna annoverare anche la possibilità che il paziente giudichi normale tale sintomo, anche quando invece sia espressione di una intervenuta complicazione.
    Poiché è difficile prevedere la reale intensità del dolore post-chirurgico è utile contattare telefonicamente il paziente dopo alcune ore ed il giorno seguente per assicurarsi della efficacia del regime di prescrizione di analgesici e, nel caso, provvedere a modificarlo (13, 17). Diversi manuali di procedura prevedono per questo che gli interventi che possono dare origine a significativa sofferenza siano eseguiti al mattino, rendendo possibile un monitoraggio a distanza per alcune ore prima del riposo notturno.
    Per realizzare uno schema sintetico di simulazione di scenari clinici che possa essere di aiuto al dentista nell’individuare la probabilità di comparsa di dolore post-chirurgico, la sua prevedibile intensità e la opportunità di fornire adeguate istruzioni al paziente, sono stati inclusi in “taglie” gli interventi per i quali esiste documentazione scientifica (1, 14) che attesta lo studio di procedure di controllo del dolore.
    Le “taglie”, che riprendono per semplicità di analogia il sistema in uso nell’abbigliamento, sono 4, in ordine crescente, e l’inclusione risponde ai seguenti requisiti:

    • “S”: procedure per le quali non è probabile la comparsa di dolore, eventualmente di un disagio legato all’ansia ed allo stress;
    • “M”: interventi in cui è possibile l’insorgenza di dolore lieve o moderato, controllabile, e che tende a risolversi entro 24 / 48 ore;
    • “L”: trattamenti per i quali è prevista la comparsa di dolore moderato od occasionalmente severo, per il cui controllo sono generalmente consigliati farmaci antidolorifici;
    • “XL”: procedure per le quali sono previste strategie di controllo farmacologico del dolore post-chirurgico.
    SMLXL
    Estrazione dente parodontosicoEstrazione di dente erottoEstrazione di 3^ molare non inclusoEstrazione di dente incluso
    Sigillatura solchi molariScaling e levigatura radici a cielo chiusoTerapia canalare denti posterioriChirurgia parodontale a cielo aperto
    OtturazioniTerapia canalare denti anterioriEstrazioni plurimePrelievo di osso
    Piccola chirurgiaApicectomiaInserimento singolo impiantoInserimento plurimo impianti
    Tab. 1 Schema sintetico di simulazione di scenari clinici e della relativa probabilità di comparsa di dolore post-chirurgico. Le “taglie”, che riprendono per semplicità di analogia il sistema in uso nell’abbigliamento, sono 4 e in ordine crescente.

    Come per ogni schematismo esiste una continuità bidirezionale, individuabile nella “invasività” del trattamento, quali la estensione anatomica e la indaginosità delle manovre necessarie, per cui, ad esempio, l’estrazione di un dente parodontosico non è paragonabile alla estrazione di un molare incluso, pur essendo entrambe tecnicamente una estrazione dentaria. Allo stesso modo l’inserimento di un singolo impianto per la sostituzione di un dente perso da tempo ha una traumaticità ben diversa da estrazioni plurime ed immediato collocamento di impianti.

    L’intensità del dolore dopo trattamento odontoiatrico

    La intensità del dolore avvertito dal paziente è un criterio di difficile valutazione per la ovvia soggettività di percezione, anche se non mancano studi che hanno provato ad introdurre altri parametri obiettivi (ad es. le modifiche della frequenza cardiaca, della temperatura, della pressione arteriosa, etc.) ma con la limitazione che le osservazioni sono state condotte su un campione generalmente ridotto e rispondente a determinate caratteristiche (11,18). Molti autori hanno evidenziato l’importanza della presenza di dolore pre-trattamento come un indicatore di possibile gravità del dolore nel post-trattamento (ed almeno uno studio ha valutato come predittore la competenza del chirurgo, rilevando che però questa è significativa solo riguardo alla complicazione “sanguinamento”.
    Nella ricerca in letteratura, come misura empirica della gravità del “dolore atteso” è stato fatto riferimento alla categoria dei farmaci prescritti al paziente (9, 18), nella considerazione che il rapporto rischio/beneficio abbia avuto, in quei casi, stretta relazione con l’opportunità di impiego: di talché consegue che se per alcuni trattamenti sono consigliati anche oppioidi vi fosse aspettativa di dolore particolarmente intenso. Tuttavia nell’esame della letteratura, la maggiore prescrizione di narcotics si verifica in alcune regioni geografiche rispetto ad altre aree nelle quali, dopo lo stesso trattamento, si preferiscono generalmente antinfiammatori non steroidei (14).

    Avvertenze per il lettore

    Il controllo del dolore dovrebbe essere il completamento ideale del trattamento odontoiatrico, e questo articolo – destinato al lettore professionista- sul “sistema taglie” è stato ricavato dalla consultazione e dal confronto della letteratura pertinente e pubblicata sulla National Library of Medicine, senza avere pretesa diversa da quella di fornire un modello di simulazione della predicibilità dell’outcome “dolore” in alcune comuni procedure odontoiatriche e della possibile intensità “media” come descritta nei lavori clinici. Tuttavia l’intensità “media” (come riferita dai pazienti in scala VAS) ha estremi di ampia oscillazione, verosimilmente conseguenza del sovrapporsi di più fattori di influenza quali la presenza di dolore preoperatorio (5, 6), la situazione clinica degli elementi interessati, il sito anatomico e – ovviamente- la traumaticità dell’intervento, circostanze che il medico deve valutare caso per caso (2, 10, 16).

    Bibliografia:
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    2. J Clin Periodontol. 2016 Aug 24. doi: 10.1111/jcpe.12618. [Epub ahead of print] Assessment of Pain Perception Following Periodontal and Implant Surgeries. Mei CC1, Lee FY1, Yeh HC1.
    3. J Am Dent Assoc. 2016 Aug;147(8):605-619.e7. doi: 10.1016/j.adaj.2016.03.004. Epub 2016 May 10. Informed consent comprehension and recollection in adult dental patients: A systematic review. Moreira NC, Pachêco-Pereira C, Keenan L, Cummings G, Flores-Mir C.
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    5. J Dent. 2016 Feb;45:39-42. doi: 10.1016/j.jdent.2015.12.002. Epub 2015 Dec 8. Influence of preoperative pain intensity on postoperative pain after root canal treatment: A prospective clinical study. Alí A1, Olivieri JG1, Duran-Sindreu F1, Abella F1, Roig M1, García-Font M2.
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    7. J Clin Periodontol. 2015 Nov;42(11):1024-31. doi: 10.1111/jcpe.12472. Epub 2015 Nov 14. Pre- and post-treatment experiences of fear, anxiety, and pain among chronic periodontitis patients treated by scaling and root planing per quadrant versus one-stage full-mouth disinfection: a 6-month randomized controlled clinical trial. Santuchi CC1, Cortelli SC2, Cortelli JR2, Cota LO1, Alencar CO2, Costa FO1 Bahammam MA1, Kayal RA1, Alasmari DS1,2, Attia MS1,3, Bahammam LA4, Hassan MH5, Alzoman HA6, Almas K7, Steffens JP8
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    Revisioni sistematiche

    1. Cochrane Database Syst Rev. 2013 Dec 12;(12):CD004624. doi: 10.1002/14651858.CD004624.pub2. Ibuprofen and/or paracetamol (acetaminophen) for pain relief after surgical removal of lower wisdom teeth. Bailey E1, Worthington HV, van Wijk A, Yates JM, Coulthard P, Afzal Z.
    To cite:

    Doctor Os  • giugno 2017 • XXVIII 06