Restauro conservativo indiretto di un molare con cavità di ampie dimensioni

restauro conservativo

Diagnosi

Studio

Trattamento

Controllo

L’obiettivo di questo caso clinico è quello di descrivere una tecnica per il restauro conservativo di elementi con cavità di ampie dimensioni tramite i restauri ad intarsio cementati adesivamente.

MATERIALI E METODI

Il paziente si presenta alla nostra osservazione per la frattura di un’otturazione di ampie dimensioni in sede 2.6; durante l’esame clinico si diagnostica anche una piccola carie mesiale in sede 2.7 e una carie distale infiltrata in un’antica ricostruzione in amalgama in sede 2.5.

Si espone al paziente la possibilità di eseguire delle ricostruzioni in composito negli elementi 2.5 e 2.7, nonché di ricostruire l’elemento 2.6 mediante l’esecuzione di una ricostruzione indiretta tramite intarsio in disilicato di litio.

FASE OPERATIVA

In una prima fase si esegue la rimozione delle carie e del restauro in amalgama.

Una volta rimossa la vecchia otturazione ed eseguite le due ricostruzioni degli elementi 2.5 e 2.7, si procede con la preparazione cavitaria del 2.6 facendo una valutazione degli spessori delle pareti residue.

Con strumenti rotanti tradizionali viene eseguita la preparazione definitiva per onlay a copertura cuspidale, disegnando una cavità uniforme, con pareti divergenti, lisce e ben definite, con gli angoli interni arrotondati e con una finitura dello smalto a margini netti.

A questo punto si rileva l’impronta con un silicone di precisione affinché possa essere successivamente realizzato (in laboratorio) l’onlay in ceramica, cercando di ricreare la morfologia naturale del dente.

Una volta realizzato l’onlay si procede con la sabbiatura della superficie del dente, in cui particelle di ossido di alluminio 50 micron vengono sparate ad alta velocità in un getto d’aria per asportare materiale dalla superficie dentale.

Nella superficie interna dell’intarsio si applica acido fluoridrico al 9% per 30 secondi e, successivamente, si applica un silano monocomponente soffiato e seguito dal bonding senza polimerizzare.

Nella superficie dentale si esegue la mordenzatura totale della superficie cavitaria con acido ortofosforico al 37% e successivamente si esegue l’applicazione di primer e bonding che non deve essere polimerizzato.

La cementazione si esegue posizionando l’intarsio con una pressione media e progressiva utilizzando come cemento adesivo il composito da restauro fotopolimerizzabile caricato in puntali trasparenti e riscaldato in apposito fornetto a 45° per renderlo più scorrevole. In seguito, mantenendo in sede il manufatto, si eliminano gli eccessi e si esegue la fotopolimerizzazione del composito.

Infine, si esegue la rifinitura e lucidatura dei margini.

RISULTATI

Usando questa tecnica si riduce notevolmente il rischio d’infiltrazione batterica e si ottiene un risultato estetico eccellente, con un aspetto omogeneo e molto naturale. In particolare, l’intarsio protegge il dente rendendolo più resistente, distribuendo uniformemente il carico masticatorio e, infine, garantendo maggiore longevità al dente trattato.

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