Lo scopo di questo lavoro è descrivere, attraverso un case report, una riabilitazione implantoprotesica in zona estetica 22, ripristinando l’armonia dell’intero sorriso del paziente.
La professione odontoiatrica sta cambiando completamente; grazie all’introduzione di nuove tecnologie e software attualmente è possibile pianificare nel dettaglio dalle procedure chirurgiche a quelle restaurative, con l’ausilio della modellazione digitale sia 2D che 3D.
Un paziente maschio di 30 anni in visita presso il Dipartimento di Odontoiatria dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano riferisce dolenzia a livello del 22; si evidenzia lesione apicale visibile radiograficamente e una frattura dell’elemento stesso. Viene deciso di eseguire una riabilitazione implantoprotesica con progettazione protesica digitale. È stato realizzato uno smile-design 2D con software digitale. Successivamente si è proceduto alla riabilitazione implantare con il posizionamento di un impianto post-estrattivo.
La riabilitazione implantoprotesica mediante progettazione digitale ha rispettato le richieste estetiche e funzionali del paziente permettendo il ripristino estetico e funzionale dell’area coinvolta.
INTRODUZIONE
Il concetto di digitalizzazione in campo odontoiatrico non è più considerabile come esperienza di nicchia, ma come uno strumento utilizzabile diffusamente nella pratica clinica quotidiana.
L’aiuto dato da un flusso di lavoro digitale si riflette sulla qualità di vita nello studio odontoiatrico, permettendo di sostituire una serie di procedure odontoiatriche tradizionali e permettendo il raggiungimento di risultati estetici e funzionali migliori.
Con questi strumenti, l’odontoiatria riabilitativa e protesica non dovrebbe essere intrapresa senza una chiara comprensione delle aspettative del paziente e dei limiti della terapia stessa. Il risultato finale dovrebbe essere visualizzato e realizzato tramite una pre-visualizzazione digitale e se possibile di un mock-up prima di eseguire una procedura irreversibile. In questo contesto, uno strumento come il digital smile design, che permette uno studio approfondito e una comunicazione ottimale con il paziente, risulta indispensabile soprattutto in caso di restauri in zona estetica.
In questo case report è descritto un caso di riabilitazione estetica implantoprotesica con digital smile design.
Case report
Un paziente maschio di 30 anni è giunto all’attenzione del Dipartimento di Odontoiatria, IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano (Direttore Prof. E. Gherlone) con lesione periapicale del 22 e frattura dell’elemento stesso, lamentando dolore (fig. 1).

Dopo un’attenta anamnesi clinica e radiografica è stata effettuata una valutazione occlusale e fonetica, ed è stata proposta al paziente una riabilitazione implantoprotesica coadiuvata da un progetto di digital smile design.
La richiesta iniziale del paziente era un miglioramento estetico soprattutto del settore frontale, e quindi per progettare al meglio la riabilitazione si è proceduto ad elaborare un progetto coadiuvato con digital smile design.
Successivamente è stata scattata una fotografia del volto sorridente e facendo indossare al paziente un apposito calibratore, sul quale è possibile individuare i punti di riferimento.
La fotografia è stata inserita nel software Digital 2D, e grazie al calibratore utilizzato, il software ha elaborato misurazioni accurate (fig. 2). All’interno del software prescelto è stato realizzato un disegno digitale del sorriso ideale del paziente, elaborato sulla base dello studio delle linee facciali di riferimento, utilizzando le librerie dentali contenute all’interno del software stesso.

Lo studio preliminare del design protesico, infine, è stato ricevuto dal paziente per una previsualizzazione estetica.
Sono state prese poi le impronte ottiche iniziali del paziente (fig. 3). Successivamente seguendo il piano di trattamento presentato inizialmente al paziente, si è proceduto all’estrazione dell’elemento 22, fratturato e con lesione apicale importante.

Nella stessa seduta operatoria è stata inserita la fixture implantare in sede 22 (fig. 4-5).


Il protocollo chirurgico prevedeva la somministrazione prima dell’intervento di:
- 2 g di amoxicillina 1 ora prima dell’intervento;
- sciacquo con collutorio alla clorexidina 0,2%;
- sciacquo con perossido di idrogeno 1%.
Previa anestesia locale con articaina 1:100.000, è stata eseguita l’estrazione atraumatica dell’elemento dentale, permettendo così il mantenimento dell’integrità delle pareti alveolari residue.
Eseguita l’estrazione, si è proceduto al curettage chirurgico dell’alveolo post-estrattivo e al lavaggio con soluzione fisiologica. Seguendo il protocollo chirurgico dedicato alla tipologia implantare (WinSix, BioSAFin S.r.l., Ancona, Italia) si è preparata la sede implantare.
L’impianto inserito aveva una superficie rugosa MRS (micro-rough surface) ottenuta tramite processo di sottrazione, per sabbiatura e mordenzatura, direttamente della superficie in titanio dell’impianto.
Le dimensioni (diametro e lunghezza) implantari sono state determinate in base alla morfologia dell’alveolo residuo per garantire un appoggio su almeno una parete o massimo 3 pareti (palatale, mesiale e distale), evitando la compressione diretta dell’impianto sul piatto buccale. La stabilità primaria è stata ottenuta mediante l’ingaggio dei 3-4 mm apicali all’alveolo.
L’impianto è stato posizionato all’incirca 1 mm sotto il livello crestale. In seguito all’intervento chirurgico sono stati prescritti:
- 1 g di amoxicillina ogni 8 ore per 6 giorni;
- antinfiammatori non steroidei al bisogno;
- sciacqui con collutorio a base di clorexidina 0,12% durante le prime 2 settimane;
- tutti i pazienti sono stati istruiti al fine di evitare lo spazzolamento traumatico.
L’impianto è stato caricato con protesi provvisoria dal momento che la stabilità primaria era buona. L’occlusione nella zona operata è chiaramente assente.
Per riabilitare esteticamente il settore anteriore in accordo con il paziente, si è proceduto quindi con le ricostruzioni estetiche di 12, 11 e 22.
Previamente è stata eseguita la gengivectomia con laser a diodo del 12 (2 Watt, continuous wave) (fig. 2). A 4 mesi finalizzeremo con corona avvitata l’elemento 21 sulla base del nuovo disegno che abbiamo stabilito nello smile design.
RISULTATI
Nel caso di riabilitazione implantoprotesica appena descritto, per la parte protesica si è eseguito un flusso di lavoro totalmente digitale per ottenere il risultato desiderato dal paziente sia in termini estetici che funzionali.
L’utilizzo del progetto digitale ha consentito una completa valutazione iniziale dal punto di vista estetico, permettendo al clinico di pianificare tutto nei minimi dettagli e al paziente di pre-visualizzare il risultato finale.
Al termine della fase riabilitativa, il paziente si è dichiarato soddisfatto sia dal punto di vista estetico che funzionale.
DISCUSSIONE
Gli scanner intraorali sono dispositivi digitali utilizzati non solo per ottenere modelli di studio ma anche per il rilevamento di impronte necessarie per la modellazione di restauri protesici.
Negli ultimi anni, la varietà delle applicazioni, insieme ai vantaggi di queste apparecchiature, hanno reso gli scanner intraorali dispositivi molto interessanti. Sul mercato esistono diversi scanner intraorali, ma l’elemento più importante da considerare dovrebbe essere l’accuratezza, ovvero la qualità dei dati derivati dalla scansione, una combinazione di veridicità e precisione.
Esistono già segnalazioni in letteratura specializzata che hanno studiato l’accuratezza dei diversi scanner intraorali disponibili.
Il processo digitale può ridurre gli errori manuali, come Cattoni et al. ha spiegato nel 2019. Lo studio ha mostrato una differenza di precisione tra i modelli tradizionali stampati e fresati, riportando che il metodo digitale consente una maggiore precisione.
Un altro vantaggio del flusso di lavoro digitale è la possibilità di avere un modello preoperatorio che consente al paziente sia di vedere l’impatto del nuovo sorriso prima di eseguire procedure irreversibili, aumentando l’educazione e l’accettazione.
La simulazione del trattamento virtuale consente anche la simulazione di procedure interdisciplinari prima di iniziare il trattamento vero e proprio, aiutando il clinico ad avere una migliore visualizzazione dei problemi, un migliore processo decisionale e meno errori intra-operatori. Per quanto riguarda la realizzazione di restauri definitivi, le macchine CAD-CAM Cerec sono attualmente utilizzate per produrre restauri in ceramica basati sulla progettazione assistita da computer e produrre un restauro in un singolo appuntamento dal dentista.
Recentemente i sistemi CAD-CAM, in particolare i sistemi di impronta digitale, stanno consentendo di migliorare le comunicazioni interprofessionali tra studi odontoiatrici e laboratori odontotecnici. Inoltre, il processo digitale è spesso associato a meno disagio per il paziente, come dimostrato in un recente studio di Kutkut et al. La digitalizzazione dell’odontoiatria è una tendenza in continua crescita e offre notevoli vantaggi in termini di precisione, efficienza e soddisfazione del paziente.
CONCLUSIONI
La riabilitazione implanto-protesica mediante progettazione protesica digitale ha rispettato in pieno le richieste estetiche e funzionali del paziente, permettendo un intero ripristino dell’apparato stomatognatico.
La metodologia qui presentata, basata su un flusso di lavoro digitale, ha permesso una progettazione precisa e dettagliata del caso clinico, consentendo al paziente di avere una chiara comprensione del risultato atteso e contribuendo al successo complessivo del trattamento.
L’integrazione della tecnologia digitale in odontoiatria rappresenta una risorsa preziosa per migliorare la qualità dei trattamenti offerti ai pazienti.
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The dental profession is undergoing a complete transformation, thanks to the introduction of new technologies and software. Currently, it is possible arestorative procedures, with the assistance of digital modeling in both 2D and 3D.
Aim of this study is to describe, through a case report, an implant-prosthetic rehabilitation in the aesthetic zone 22, restoring the harmony of the patient’s entire smile.
A 30-year-old male patient visiting the Department of Dentistry at IRCCS San Raffaele Hospital in Milan reported tenderness at the site of tooth 22, revealing a radiographically visible apical lesion and a fracture of the tooth itself. A decision was made to perform an implant-prosthetic rehabilitation with digital prosthetic design. A 2D smile design was created using digital software. Subsequently, implant rehabilitation was carried out with the placement of a post-extraction implant.
Implant-prosthetic rehabilitation through digital design met the aesthetic and functional requirements of the patient, allowing for the aesthetic and functional restoration of the affected area.