Chirurgia piezoelettrica per il trattamento di un elemento sovrannumerario

    Fig. 1 OPT preoperatoria.

    La presenza di denti sovrannumerari nei giovani pazienti è abbastanza frequente, con un’incidenza totale che oscilla tra l’1 e il 4%, e con una prevalenza per il sesso maschile in un rapporto di 2:1 (Brook, 1984). Le sedi elettive sono gli incisivi per il  mascellare superiore, la zona dei premolari e distalmente ai terzi molari per la mandibola (Hyun et al 2009).

    Scopo del lavoro

    L’obiettivo di questo lavoro è quello di trattare un elemento sovrannumerario con tecnica chirurgica piezoelettrica in un paziente adolescente ,per avvalersi della minima invasività di tale strumento.

    Descrizione caso clinico

    In questo caso, il giovane paziente viene accompagnato in studio dai propri genitori per una visita di controllo. All’esame obiettivo ci si accorge della presenza di due denti decidui nella mandibola (-D, D-), oltre il tempo fisiologico, mentre nel mascellare superiore la permuta era già avvenuta per tutte le serie dei denti. Dall’anamnesi si escludono patologie sistemiche associate.

    Si prescrive un esame radiografico di primo livello (ortopantomografia) dal quale si evidenziano due denti sovrannumerari che fungono da ostacolo alla normale eruzione dei corrispettivi permanenti (34 e 44). Quindi si consiglia una cbct per programmare l’intervento chirurgico di rimozione dei denti decidui e quindi dei sovrannumerari. L’approccio sarà linguale, in anestesia locale.

    Si estrae con facilità il D di dx, si espone il 44 e il versante linguale, si crea un accesso per l’odontotomia del sovrannumerario con inserti piezoelettrici, riuscendo a conservare buona parte dell’osso, mantenendo un campo operatorio pulito ed essendo estremamente selettivi nell’osteotomia.

    Fig. 2

    La delicatezze delle oscillazioni dello strumento piezo e la ridotta pressione esercitata dall’operatore garantiscono una buona collaborazione del paziente. A questo punto, cambiando inserto degli ultrasuoni, si separa la corona del sovrannumerario e se ne estraggono i singoli frammenti.

    Si curetta la cavità residua, si irriga con soluzione fisiologica e si riempie la stessa con spugnette di collagene. Si termina l’intervento suturando con punti staccati , con filo 3.0 riassorbibile. Il controllo ad una settimana mostra una buona guarigione dei tessuti molli. Il paziente non riferisce complicanze post operatorie. Il 44 sta erompendo nei tempi e modi auspicati (fig. 1-3). 

    Fig. 2, 3 CBCT sezioni assiali e sagittali.

    Materiali e metodi

    Rispetto agli strumenti rotanti tradizionali, il piezoelettrico richiede una pressione molto inferiore e permette di effettuare un taglio molto preciso. (Vercellotti, 2000). A causa delle frequenze degli ultrasuoni utilizzati (25-29 kHz), lo strumento non è in grado di danneggiare strutture e tessuti molli prospicienti, ma è selettivo per i tessuti mineralizzati. Grazie all’effetto cavitazione sulla soluzione fisiologica utilizzata, il piezoelettrico crea un campo operatorio pulito e privo di contaminazioni perché durante il taglio vengono rilasciate molecole di ossigeno. Inoltre la punta dello strumento non si surriscalda e quindi i rischi postoperatori diminuiscono.

    La massima efficienza di questo strumento si ottiene utilizzandolo alla massima potenza con la minima pressione da parte dell’operatore.  Sono infatti sufficienti forze di 0,5 kg contro i 2-3 kg dei manipoli convenzionali.

    Fig. 4
    FIG. 5
    FIG. 4-6 Avulsione 84 con esposizione del 44.

    Il rischio di enfisema sottocutaneo è ridotto per l’effetto aerosol che si produce con gli stessi ultrasuoni. (Rahnama et al, 2013). L’apparecchio inoltre produce meno vibrazioni e quindi il paziente è meno stressato. Il suo limite maggiore, però , è l’aumento dei tempi di esecuzione dell’intervento stesso (fig. 4-15).

    Fig. 7 Breccia ossea per la rimozione del sovrannumerario incluso.
    FIG. 8
    FIG. 9
    Fig. 8-10 Accesso tramite manipolo piezoelettrico.
    FIG. 11
    FIG. 12
    Fig. 11-13 Avulsione sovrannumerario, revisione cavità e stabilizzazione del coagulo tramite collagene.
    Fig. 14
    FIG. 14, 15 Sutura dei siti chirurgici.

    Risultati

    Nell’avulsione degli elementi sovrannumerari mandibolari inclusi ed in posizione linguale, specie negli adolescenti, come in questo caso, la tecnica chirurgica piezoelettrica ci permette di creare un accesso più conservativo, di garantire un taglio micrometrico permettendo una lussazione del dente più semplice ed un traumatismo minore dei tessuti molli per la sua selettività di taglio.(Gao, yongbo et al, 2014) (fig. 16-17).

    Fig. 16 Elementi sovrannumerari estratti.
    Fig. 17 Finalizzazione del caso.

    Conclusione

    La chirurgia piezoelettrica permette anche nei casi più complessi la possibilità di ridurre al minimo le complicanze legate al danno neurologico  o vascolare. Lo strumento ad ultrasuoni riduce o quasi evita la fase di morte cellulare (necrosi) che poi viene sostituita da una infiammatoria per poter ricostituire cellule nuove, come avviene negli interventi di chirurgia tradizionale. Quindi si ha subito un’iniziale riapposizione di osso e perciò una migliore guarigione. Da qui, un minor gonfiore post operatorio ed un minor edema dei tessuti.

    Discussione

    Sempre di più, ai nostri giorni , si ricerca la mini invasività dei trattamenti odontoiatrici. Per un maggior rispetto e conservazione dei tessuti duri e molli del cavo orale, per garantire una migliore guarigione dei siti trattati, per creare meno discomfort possibile ai nostri pazienti, anzi per ricercare una loro maggiore compliance. Questo è tanto vero ed auspicabile, quanto più è giovane l’età dei nostri pazienti. L’utilizzo di strumenti piezoelettrici in età pediatrica/adolescenziale è un grande passo avanti nella clinica routinaria dei nostri studi.