L’anno 2017 si è chiuso con l’approvazione definitiva del disegno di legge Lorenzin concernente fra l’altro la riforma degli ordinamenti delle professioni sanitarie: si tratta della conclusione di un percorso molto lungo che ha visto impegnato il legislatore per diversi anni. Si apre ora un periodo di applicazione della nuova normativa che dovrà necessariamente tradursi in regolamenti ministeriali che dovranno essere emanati entro 6 mesi dall’approvazione della nuova legge.

La FNOMCeO, quindi, ovviamente anche la componente odontoiatrica, dovrà confrontarsi nel nuovo anno con i responsabili ministeriali per redigere regolamenti che consentano di tradurre in pratica i principi contenuti nella legge.
Siamo fiduciosi perché i rapporti da tempo instaurati fungeranno da base alle risoluzioni migliori.

Per quanto riguarda in particolare l’odontoiatria, alcuni risultati sono stati già raggiunti, si pensi all’aumento quantitativo dei componenti delle commissioni odontoiatriche, alla normativa che sancisce un inasprimento delle sanzioni penali per il reato di esercizio abusivo della professione e alla istituzione in senso formale dell’assemblea dei presidenti delle CAO.

Non si può che partire da questa situazione per comprendere le iniziative già poste in essere dalla CAO nazionale e che certamente saranno continuate anche dopo il prossimo rinnovo elettorale che contribuirà a ricostituire sin dal prossimo mese di gennaio l’attuale composizione degli organi collegiali della FNOMCeO.

A proposito di comunicazione

Mi piace ricordare che nell’ultimo triennio la CAO nazionale ha particolarmente rafforzato il dialogo con le CAO degli ordini, ampliando altresì le attività concernenti una migliore comunicazione con l’opinione pubblica e con le istituzioni sulle problematiche dell’odontoiatria.

Abbiamo compreso che l’aspetto comunicativo costituisce un elemento fondamentale se si vuole coinvolgere i cittadini nei problemi dell’assistenza sanitaria in generale e dell’assistenza odontoiatrica in particolare.

Ecco perché la CAO nazionale ha promosso l’iniziativa della nuova app diretta a informare i cittadini su quanto accade nel mondo dell’odontoiatria e soprattutto offrendo la possibilità di segnalare eventuali casi di abusivismo.

La comunicazione per essere efficace deve farsi comprendere ed essere bilaterale, occorre informare ma esser in grado anche di ricevere suggerimento, informazioni e consigli.
Le prime ricadute di questa iniziativa si stanno rilevando estremamente positive ed hanno destato anche l’interesse dei mass media che finalmente possono offrire l’immagine di una categoria non ripiegata sui propri interessi corporativi, ma aperta ad una collaborazione con le istituzioni e soprattutto con i cittadini sui problemi della sanità e della migliore tutela della salute.

In questo ambito va anche letta l’istituzione del secondo premio giornalistico Good Writing diretto a promuovere una informazione sanitaria scientificamente corretta ma anche facilmente comprensibile dai non addetti ai lavori.

Il premio non vuole privilegiare “coloro che parlano bene di noi” ma anzi vuole promuovere la critica costruttiva svolta con onestà intellettuale, con spirito propositivo che permetterà alla professione di crescere e di farsi carico dei problemi veri dei nostri cittadini.

Sempre nel campo della comunicazione si terrà, anche questo anno, il secondo corso di formazione per i giornalisti che si occupano di odontoiatria con lo scopo di contribuire a creare dei professionisti in grado di interpretare il complesso mondo della sanità ed in possesso dei necessari strumenti conoscitivi per tradurre problemi difficili in comunicazione comprensibile ma approfondita.

Pubblicità sanitaria e odontoiatria di capitale

Ovviamente il quadro non è certamente solo a tinte rosee ma esistono problemi aperti in campi particolarmente delicati. La pubblicità in campo sanitario ad esempio. A nostro parere è da tempo un problema e in più occasioni abbiamo esposto le sue criticità: diventa urgente la riforma della cd. legge Bersani.

Nel frattempo, va introdotta una regolamentazione tesa a fornire le corrette conoscenze per una scelta consapevole (informazione) al cittadino, mentre vanno respinte tutte le forme di pubblicità tese all’accaparramento della “clientela”, metodologia in uso nel commercio.
Altro grosso problema che non smetteremo di porre all’attenzione di tutti è certamente quello dell’esercizio della professione odontoiatrica da parte delle società di capitali.

Il ddl concorrenza è, purtroppo, già legge vigente per cui in teoria le società di capitali possono entrare direttamente nel “mercato dell’assistenza odontoiatrica” con la sola garanzia della presenza di un direttore sanitario iscritto all’Albo degli odontoiatri.

È evidente la disparità con le strutture pubbliche il cui direttore sanitario deve essere in possesso dei requisiti di legge previsti dalla normativa che garantiscono una adeguata professionalità.

Su questo tema la Commissione Albo Odontoiatri della Federazione è convinta che esistano profili di incostituzionalità, in quanto si viene a creare disparità di trattamento, a livello di tutela della salute fra i cittadini, a seconda che accedano a strutture private o a strutture pubbliche.

Professionisti stranieri

Un altro problema che rimane irrisolto è quello dell’accesso alla professione odontoiatrica da parte dei professionisti stranieri, che in alcuni casi non hanno la necessaria formazione.
Occorre chiarire che un dentista straniero per poter esercitare in Italia deve comunque essere iscritto ad un Albo italiano.

Il professionista deve ottenere il riconoscimento del proprio titolo di laurea da parte del ministero della Salute. Tale riconoscimento è più semplice per quanto riguarda i titoli rilasciati da università comunitarie ed è, invece, più complesso per quanto riguarda i titoli delle università non comunitarie. Nella realtà, troppo spesso, sono cittadini italiani che si laureano all’estero allo scopo di evitare la selezione dei test di accesso nelle università italiane.

Esiste, poi, il problema del cosiddetto turismo dentale che vede i pazienti italiani invogliati da “offerte mirabolanti” a recarsi in paesi stranieri per curarsi.

In realtà troppo spesso queste cure non garantiscono il livello di qualità necessario anche a livello di requisiti di igiene e di sicurezza, per cui, in alcuni casi, gli stessi pazienti devono riprendere la cura in Italia.

Odontoiatria low-cost

Continua poi l’impegno della CAO nazionale per contrastare, nel rispetto delle norme di legge, la filosofia del low cost in odontoiatria, anche se nella realtà la spina dorsale dell’assistenza odontoiatrica in Italia è tuttora costituita dalla rete degli studi mono professionali. Ritengo che le catene odontoiatriche private possano costituire un pericolo non tanto per ragioni di concorrenza agli studi ma per la minore garanzia di qualità delle cure.

I politici sono sempre preoccupati di escogitare sistemi e riforme che hanno il solo scopo di abbattere i costi dell’assistenza odontoiatrica per ottenere un facile consenso. I tecnici ed i funzionari del ministero conoscono molto bene le problematiche ma, troppo spesso, devono piegarsi alle esigenze dei politici. In realtà è giusto cercare di rendere più facilmente accessibile ai meno abbienti la necessaria assistenza odontoiatrica, ma il SSN non è mai stato in grado di far fronte al problema in quanto, obiettivamente, i costi sono incomprimibili. La recente vicenda dei LEA insegna qualche cosa.

Sguardo al futuro

In conclusione siamo di fronte ad un quadro a luci ed ombre, ma anche a un momento di passaggio per un nuovo ruolo delle professioni sanitarie in generale e della professione odontoiatrica in particolare.

Il dibattito che si aprirà nell’anno appena iniziato sulla nuova organizzazione, anche territoriale, degli Ordini della professione sanitaria potrà costituire un importante volano per favorire un’ulteriore crescita della maturazione degli odontoiatri sia come professionisti sia nel ruolo di rappresentanti ordinistici della professione.

Il mio augurio è quello di proseguire nella strada intrapresa sapendo cogliere le occasioni di miglioramento e di crescita che continuamente si propongono e dobbiamo essere in grado di saper cogliere. ●