La parodontite è la sesta malattia più diffusa al mondo, nella sua forma grave affligge il 12% della popolazione mondiale (800 milioni di individui) ed è in aumento. In Italia colpisce oltre il 50% della popolazione (il 30/40% nelle forme moderate/gravi e il 12/14% nelle forme molto gravi).
La parodontite è la principale causa di perdita dei denti ed è responsabile di 3,5 milioni di anni vissuti con disabilità. Si calcola che il costo globale per perdita di redditività a causa della parodontite severa sia di 54 miliardi di dollari all’anno.
La prevalenza della parodontite aumenta con l’aumentare dell’età e colpisce maggiormente alcuni segmenti vulnerabili della popolazione essendo causa di ineguaglianza sociale.
La parodontite condivide alcuni determinanti sociali e fattori di rischio con le malattie che causano i 2/3 delle morti (malattie cardiache, diabete, cancro, malattie respiratorie croniche).
Gli effetti della parodontite vanno al di là del cavo orale poiché si determina una disseminazione per via ematogena dei batteri, dei loro prodotti e dei mediatori dell’infiammazione che si sono originati nei tessuti parodontali ammalati.
Questi meccanismi interagiscono con molte malattie sistemiche, quali il diabete, l’arteriosclerosi, l’artrite reumatoide e le infezioni polmonari.
La prevalenza della parodontite in chi ha il diabete è il doppio/triplo rispetto a chi non ce l’ha. Nel 2010, 285 milioni di adulti avevano il diabete e si calcola che nel 2030 oltre mezzo miliardo di persone avranno il diabete.
1/3 della popolazione mondiale che ha il diabete non sa di averlo. La parodontite è una delle prime complicanze del diabete e i pazienti con parodontite hanno una HbA1c più alta dei pazienti che non hanno parodontite (mediamente 0,7% in più).
Nei soggetti con diabete di tipo 2 (cosiddetto dell’adulto o non insulino-dipendente) in presenza di parodontite moderata/grave è più frequente macroalbuminuria e insufficienza renale terminale.
Inoltre, in queste persone è presente un rischio di morte cardio-renale 3,5 volte superiore rispetto ai soggetti parodontalmente sani. Nei pazienti con parodontite severa si possono individuare il 18% di casi con diabete misconosciuto.
Sappiamo che la parodontite è un indicatore di rischio per lo screeening del prediabete/diabete e che la diagnosi precoce del (pre) diabete favorisce il trattamento della parodontite.
Per questi motivi risulta indispensabile aumentare la conoscenza relativa ad una corretta diagnosi della parodontite ed inoltre aumentare la consapevolezza dei professionisti e del pubblico sulle strette relazioni fra salute parodontale e salute generale, oltre che sulla necessità di azioni specifiche per affrontare i fattori di rischio (fumo, malnutrizione, sedentarietà, obesità) sia per la parodontite che per le altre malattie croniche.
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Il progetto di comunicazione della SIdP, tramite i portali www.gengive.org e www.impiantidentali.org, ha l’obiettivo di trasmettere alla popolazione italiana informazioni complete, corrette e autorevoli sugli effetti benefici del trattamento della parodontite sulla salute orale e di conseguenza sulla salute generale.
La SIdP, tramite il proprio progetto di comunicazione rivolto alla popolazione italiana (e anche a tutti i componenti della professione odontoiatrica) sottolinea il notevole risparmio biologico ed economico che consegue al trattamento parodontale appropriato e il potenziale risparmio che il trattamento parodontale appropriato può avere sulle cure mediche per specifici gruppi di pazienti come i diabetici. ●