Nel marzo 2014 il Ministero della salute ha pubblicato il documento dal titolo “Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia”, redatto da un ampio gruppo di docenti ed esperti delle singole branche odontoiatriche con la revisione esterna dalle più importanti e rappresentative associazioni professionali, oltreché dalla Commissione Albo Odontoiatri (CAO) nazionale della FNOMCeO.

Il progetto è nato su intuizione del prof. Enrico Gherlone e, subito, è stato condiviso dai vertici politici del ministero della Salute nell’ottica di garantire, a tutti i cittadini, la qualità delle cure odontoiatriche, nel momento in cui, anche a causa di una crescente tendenza verso la riduzione generalizzata ed incontrollata degli onorari professionali, è sorto il sospetto della possibilità che le prestazioni odontoiatriche potessero essere erogate a livelli qualitativi più bassi con conseguenti situazioni non facilmente gestibili e danno alla salute del cittadino-paziente.

Il tutto, quindi, con l’intento di rimettere, con maggior forza, al centro della professione odontoiatrica, il concetto di qualità, nell’interesse del paziente e nel pieno rispetto del decoro e della dignità professionale.

In considerazione dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche, dell’utilizzo di nuove tecnologie e di nuovi materiali, specie in ambito protesico, il Gruppo tecnico sull’odontoiatria (GTO), istituito con apposito decreto del ministro della Salute nell’aprile del 2015 ed operante presso il Segretariato generale, ha ritenuto necessario promuovere una revisione dell’edizione del 2014 delle “Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia”.

L’aggiornamento è stato predisposto con una procedura codificata e ben definita, con il coinvolgimento dei medesimi attori ma con una più chiara metodologia di ricerca delle evidenze scientifiche e una nuova struttura grafico-editoriale.

Le raccomandazioni relative ad ogni singola tematica sono state formulate sulla base dell’ultima evidenza scientifica proveniente da revisione di lavori pubblicati su riviste di settore mentre, in assenza di evidenza, le raccomandazioni sono state formulate sulla base di una discussione fra gli autori e, poi, confrontate in una conferenza di consenso.

Il documento prodotto, una volta validato dal GTO, è stato sottoposto, quindi, al vaglio del Consiglio Superiore di Sanità che ha espresso parere favorevole in merito ai contenuti tecnici ed alla qualità metodologica utilizzata per la stesura dello stesso.

Al di là dell’aggiornamento dei capitoli dell’edizione del 2014 (odontoiatria pediatrica, odontoiatria restaurativa, endodonzia, parodontologia, chirurgia orale, implantologia orale, gnatologia, odontoiatria protesica, ortognatodonzia, odontoiatria speciale, medicina orale ed odontoiatria protesica di riabilitazione post-oncologica) sono stati aggiunti due nuovi capitoli: cenni normativi, deontologici e di comunicazione e tecnologia digitale in odontoiatria protesica.

L’intento di quanti hanno partecipato a questo progetto è quello di avere a disposizione, a livello nazionale, un documento di riferimento, non solo dal punto di vista squisitamente culturale ed operativo, ma anche dal punto di vista medico legale. Infatti, tale documento acquisisce, oggi, una particolare valenza vista la recente approvazione della legge n. 24/2017 “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”.