Iper ammortamento e digitalizzazione dello studio: le agevolazioni fiscali per Stp e Srl

digitalizzazione dello studio
Foto: www.littlerock.af.mil - Senior Airman Harry Brexel

La digitalizzazione è un processo che sta rivoluzionando il mondo economico da ormai parecchi anni e questo trend sta impattando anche nell’odontoiatria.

Da una recente ricerca di mercato condotta da uno dei principali player del settore è emerso che i laboratori odontotecnici sono decisamente più avanti in termini di innovazione digitale rispetto agli studi odontoiatrici.

Se, infatti, circa il 60% delle protesi proveniente da laboratori odontotecnici di grandi dimensioni è già realizzata utilizzando tecnologie digitali (con fresatori interni o esterni), solo poco più del 10% degli studi dentistici ha uno scanner intra orale e ancora meno sono quelli che hanno internamente unità di fresaggio.

Solo nelle grandi strutture è abbastanza diffusa la presenza di strumenti diagnostici come la TAC, mentre le stampanti 3D stanno lentamente trovando spazio nell’uso quotidiano.

Eppure gli incentivi fiscali per la digitalizzazione degli studi ci sono e, soprattutto con l’ultima legge di Bilancio, sono particolarmente agevolanti.

Purtroppo però, come sempre più spesso accade nel mondo odontoiatrico, non tutti possono accedervi: la maggior parte delle agevolazioni fiscali infatti sono state e sono tutt’ora sfruttabili solo ed esclusivamente da quegli odontoiatri che si sono organizzati con Stp (società tra professionisti) in forma di S.r.l. o S.r.l. odontoiatriche. Un motivo in più, quindi, per adottare questo modello di gestione dello studio, sempre più diffuso, vantaggioso e agevolato.

Il tema poi è di stretta attualità sia perché, dicevamo, la legge di Bilancio 2019 ha potenziato le misure fiscali, sia perché lo scorso 1° marzo il MISE (Ministero dello Sviluppo economico) ha emanato una specifica circolare sul tema dedicata al settore sanitario.

In questo approfondimento ci concentreremo essenzialmente sulle caratteristiche della principale agevolazione fiscale, anche nota come iper ammortamento. Tralasceremo, invece, per motivi di brevità tutta una serie di considerazioni di natura più economica come, ad esempio, la redditività degli investimenti e il loro “ritorno economico” nel tempo.

In sintesi come funziona?

Partiamo subito dalla fine: l’agevolazione permette di dedurre o, in termini meno tecnici, “scaricare” dall’IRES (ma non dall’IRAP) il 270% per gli investimenti in specifici beni strumentali.

Questo significa, in numeri, che un bene da 50.000 € IVA inclusa (ad esempio una TAC) porterebbe costi fiscali alla struttura odontoiatrica (Srl o Stp in forma di S.r.l.) per 135.000 €. Ipotizzando di ammortizzare (ossia di ripartire il costo di acquisto già maggiorato al 270%) in sei anni, questo permetterebbe di dedurre 22.500 € all’anno. Il risparmio di imposte sulla società, che gode già di una tassazione agevolata del 24% rispetto ai professionisti, sarebbe di 5.400 € per anno.

In buona sostanza, con l’iper ammortamento, una TAC da 50.000 € IVA inclusa, al netto delle tasse risparmiate, costerebbe “solo” 17.600 € (circa il 35%)!!!

È evidente che se confrontiamo questi numeri con quelli ordinari (cioè senza l’agevolazione) dove l’investimento da 50.000 € IVA inclusa al netto del risparmio di imposta costerebbe 38.000 €, la lotta è impari.

Chiarito quindi il perché dell’interesse in questa agevolazione, passiamo ora agli aspetti più tecnici.

A chi interessa?

Innanzitutto, come dicevamo, questa agevolazione fiscale interessa solamente le Stp in forma di Srl o le Srl odontoiatriche. Nessun agevolazione invece è prevista per i lavoratori autonomi, ossia per quegli odontoiatri che svolgono l’attività con la partita iva personale o attraverso uno studio associato.

Come abbiamo già detto per altre misure agevolative, non c’è da parte del legislatore fiscale un particolare accanimento verso le professioni sanitarie! Semplicemente le agevolazioni fiscali vengono concesse al mondo delle imprese, nel quale il professionista può entrarci adottando modelli giuridici all’avanguardia come la STP o la S.r.l. odontoiatrica.

Quali sono i beni agevolabili?

Questo è l’aspetto di maggiore interesse su cui è stata recentemente fatta chiarezza con la circolare del MISE del 1 marzo 2019.

Il ministero, infatti, dopo aver realizzato che nei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate sul tema il settore sanitario (in senso ampio) non veniva quasi considerato, è intervenuto per integrare gli esempi fatti dalla stessa amministrazione finanziaria.
La norma infatti prevede che siano agevolabili gli investimenti in beni strumentali nuovi inclusi in due specifici allegati (A e B) della legge di Bilancio 2017 (legge 232/2016). Il primo (A) interessa beni fisici.

Oltre al requisito della strumentalità con l’attività svolta e della novità (non sono quindi agevolati i beni usati) gli investimenti devono riguardare, calandoci nel comparto odontoiatrico, macchinari e attrezzature il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati. Inoltre, sono necessarie una serie di ulteriori caratteristiche tecniche (relative, ad esempio, all’interconnessione con altri sistemi interno e/o esterni allo studio, al controllo remoto operativo e per manutenzione e diagnosi, alla assimilazione a sistemi cyber-fisici) che esulano dalle finalità informative di questo approfondimento.

Tornando però alla recente circolare interpretativa, il MISE ha suddiviso gli investimenti agevolati in quattro grandi categorie:

  • le apparecchiature per la diagnostica per immagini (c.d. medical imaging);
  • le apparecchiature per la radio terapia e la radio chirurgia;
  • i robot e i sistemi robotizzati utilizzati per interventi o per scopi terapeutici o riabilitativi;
  • i sistemi automatizzati da laboratorio.

È proprio la prima categoria che interessa il settore dentale: trattandosi di apparecchiature che permettono la creazione di immagini del corpo umano con finalità diagnostiche, vi rientrano a pieno titolo la TAC e lo scanner intra-orale.

Se poi questi macchinari sono collegati con fresatori o con stampanti 3D, ecco che la trasformazione-evoluzione digitale dello studio può essere anche fiscalmente molto conveniente.

Per esperienza, non stiamo parlando di strumenti avveniristici o di scarsa utilità per l’attività professionale: le strutture all’avanguardia sono tutte dotate di queste apparecchiature che permettono di svolgere terapie particolarmente complesse, ridurre immagine di errore, e in molti casi ridurre anche i costi operativi.

E, guardando al futuro, non ci sarebbe da stupirsi se nei prossimi anni la robotica entrasse anche nel mondo dentale come già succede in altre branche della chirurgia, permettendo anche in odontoiatria di eseguire interventi ad alta precisione operando a distanza con l’utilizzo di robot e di sistemi di visualizzazione 3D.

Ebbene, anche in questo caso, si potrebbe fruire delle forti agevolazioni fiscali che, salvo sorprese, dovrebbero essere mantenute anche negli anni a venire, dato che questo è già il loro terzo anno di applicazione.

Capitolo a parte, poi, per quanto riguarda i software (allegato B). Alcuni di loro infatti sono fiscalmente agevolati, anche se con una percentuale più contenuta: il 140%.

Innanzitutto, è necessario che lo studio già fruisca dell’iper ammortamento per altre apparecchiature, altrimenti l’agevolazione fiscale non spetta.

La Circolare del MISE annovera tra i software “stand alone” agevolabili (non integrati in apparecchiature) quelli relativi alla gestione della cosiddetta “cartella clinica elettronica”.

Le componenti materiali necessarie alla messa in funzione del software però non sanno agevolate: per questi beni fisici, infatti, si potrà fruire solo del bonus investimenti, del nuovo super ammortamento e del bonus digitalizzazione, misure queste ultime che dovrebbero essere reintrodotte con il decreto legge “Crescita”.

Infine, nel caso di software integrati nei macchinari o nelle attrezzature agevolate (c.d. embedded), questi confluiranno nel bene a cui fanno riferimento e saranno quindi agevolati a 270%.

Quando e con che modalità devono essere fatti gli acquisti?

L’iper ammortamento si applica per gli acquisti effettuati nel 2019 oppure nel 2020 a condizione che entro il 31 dicembre 2019 il venditore del macchinario abbia accettato l’ordine e sia stato pagato un acconto del 20%.

Queste condizioni permettono quindi di fruire dell’agevolazione piena a 270% dal momento in cui il bene:

  • è interconnesso con il sistema aziendale e/o con sistemi esterni,
  • entra in funzione presso lo studio.

L’investimento può avvenire attraverso l’acquisto diretto, mediante l’acquisto finanziato da soggetti terzi (ad esempio le banche) oppure con contratti di leasing finanziario.

Non sono invece agevolati i noleggi operativi. Sia per l’acquisto con finanziamenti bancari sia per i leasing segnaliamo poi che potrebbe essere possibile fruire anche dell’agevolazione Sabatini ter, che permetterebbe di avere un importante sconto sugli interessi passivi da pagare.

Secondo le norme fiscali, per un bene strumentale acquistato in modalità diretta o con finanziamenti, generalmente il momento di effettuazione dell’investimento coincide con la data di consegna o di spedizione del macchinario. Nel caso di acquisto in leasing, rileverà la data di consegna del macchinario attestata dalla sottoscrizione dell’apposito verbale (salvo il caso di eventuali collaudi).

Infine, un cenno particolare per le società odontoiatriche che avevano effettuato questi investimenti nel 2017 e 2018 ma, in assenza della circolare del MISE, non se l’erano sentita di sfruttare l’iper ammortamento: nessun problema, già dal bilancio 2018 (in definizione in questo periodo) si potrà beneficiare dell’agevolazione, ovviamente sugli ammortamenti ancora residui.

Ci sono dei requisiti particolari?

Sebbene confidiamo di essere stati esaurienti nella definizione di quali siano i beni agevolabili, per avere la certezza che questi investimenti possano godere dell’incentivo fiscale, sarà comunque sempre importante l’analisi della documentazione tecnica che gli stessi produttori di macchinari hanno interesse a fornire.

Queste informazioni saranno oltre modo importanti perché la STP in forma di Srl o la Srl odontoiatrica che vuole fruire dell’iper ammortamento dovrà produrre una dichiarazione del legale rappresentante che attesti il soddisfacimento di tutti requisiti previsti dalla norma (inclusione negli allegati A e B, interconnessione interna e/o esterna, identificazione univoca). Potrebbe essere molto utile a tal proposito farsi fare una perizia tecnica, anche non giurata, di supporto all’autocertificazione.

Vi sono poi ulteriori documenti da fornire nel caso di investimenti dal costo superiore a 500.000 € su cui sorvoliamo trattandosi di casi molto limitati In odontoiatria.

Conclusioni

L’iper ammortamento è sicuramente una delle misure agevolative fiscali più convenienti realizzate negli ultimi anni. Purtroppo riguarda solo gli odontoiatri che si sono strutturati in forma di società (STP in forma di Srl o Srl), modalità organizzativa che si dimostra ancora una volta più conveniente rispetto allo studio associato o alla Partita IVA individuale per l’esercizio della professione odontoiatrica.

Il nostro consiglio è quindi di rivolgersi al proprio commercialista per valutare attentamente se e come sia possibile passare a Stp o Srl: come abbiamo visto, ne vale veramente la pena. ●