Gestione con laser Nd:YAG (1064 nm) di lesione displasica della guancia. Case report

    Disegno del profilo dell’area da asportare mediante Nd:YAG laser.

    Si riporta il caso di una eritroleucoplachia di 3 cm x 2,5 cm localizzata a livello della mucosa geniena di sinistra in un paziente maschio di 68 anni precedentemente trattato per un carcinoma squamocellulare, insorto nella medesima regione.

    Fig. 1 Lesione eritroleucoplasica di 3 cm X 2,5 cm.
    Fig. 1 Lesione eritroleucoplasica di 3 cm X 2,5 cm.

    La presenza della lesione è associata a lievi sintomi di fastidio e bruciore alla palpazione. Il paziente, affetto da ipertensione arteriosa (gestita farmacologicamente), afferma di aver smesso di fumare da circa 10 anni.

    Fig. 2 Disegno del profilo dell’area da asportare mediante Nd:YAG laser.
    Fig. 2 Disegno del profilo dell’area da asportare mediante Nd:YAG laser.

    A seguito dell’esecuzione di una biopsia incisionale, è stata posta diagnosi di displasia lichenoide di grado moderato/severo. L’ecografia ha permesso, inoltre, di escludere il coinvolgimento linfonodale della malattia.

    Fig. 3 Escissione della lesione con margini di sicurezza.
    Fig. 3 Escissione della lesione con margini di sicurezza.

    MATERIALE E METODI

    Dopo anestesia loco-regionale, è stato eseguito il disegno del profilo dell’area da asportare, seguito dall’escissione della lesione con margini di sicurezza di 1 cm in estensione e spessore. L’intervento chirurgico è stato eseguito mediante l’utilizzo di laser Nd:YAG (65Hz;3,5W), il quale fornisce numerosi vantaggi:

    Fig. 4 Ottimo controllo dell’emostasi con Nd:YAG laser.
    Fig. 4 Ottimo controllo dell’emostasi con Nd:YAG laser.
    • garantisce un ottimale controllo dell’emostasi;
    • assicura un’estrema precisione di taglio;
    • la diffusione del raggio in profondità permette di ottenere un effetto biostimolante a livello del sito chirurgico.
    Fig. 5 Applicazione di acido ialuronico reticolato sul fondo della ferita chirurgica.
    Fig. 5 Applicazione di acido ialuronico reticolato sul fondo della ferita chirurgica.

    Successivamente, è stato applicato un gel a base di acido ialuronico reticolato (composizione: 1.6% acido ialuronico cross-linked e 0.2% acido ialuronico nativo), protetto mediante il posizionamento di una membrana in pericardio suino riassorbibile, fissata ai margini della ferita chirurgica con dei punti di sutura riassorbibili (Vicryl 5/0).

    Fig. 6 Membrana in pericardio imbibita con soluzione fisiologica.
    Fig. 6 Membrana in pericardio imbibita con soluzione fisiologica.

    I vantaggi dell’utilizzo dell’acido ialuronico sono dovuti alla sua natura igroscopica, viscoelastica, batteriostatica, antinfiammatoria e anti edematosa. Inoltre, l’acido ialuronico favorisce la formazione del coagulo e induce l’angiogenesi.

    Fig. 7 Membrana in pericardio adattata al profilo del difetto.
    Fig. 7 Membrana in pericardio adattata al profilo del difetto.

    La membrana riassorbibile in pericardio suino favorisce l’adesione, la proliferazione e la differenziazione delle cellule staminali e promuove una rapida riparazione dei tessuti.

    Fig. 8 Membrana fissata con punti di sutura riassorbibili.
    Fig. 8 Membrana fissata con punti di sutura riassorbibili.

    Al termine dell’intervento chirurgico, è stata eseguita fotobiostimolazione laser (LLLT) mediante laser a diodi (lunghezze d’onda 660 nm, 800 nm, 905 nm 970 nm): l’applicazione laser è stata ripetuta a cadenza settimanale per le 4 settimane successive. La LLLT accelera il metabolismo cellulare, favorendo una rapida guarigione dei tessuti, riducendo l’infiammazione e la sintomatologia postoperatoria.

    Fig. 9 Pezzo operatorio.
    Fig. 9 Pezzo operatorio.

    RISULTATI

    Durante le fasi di guarigione il paziente ha riferito di dover assumere farmaci antidolorifici per gestire il dolore provocato dal continuo traumatismo locale dovuto a un elemento dentale. Per ovviare questo disagio, è stata suggerita la realizzazione di un bite termostampato.

    Fig. 10 Fotobiostimolazione con laser a diodi.
    Fig. 10 Fotobiostimolazione con laser a diodi.

    A una settimana dall’intervento è stato possibile osservare una buona riepitelizzazione del sito chirurgico con totale assenza di segni di infezione e infiammazione.

    Fig. 11 Controllo ad 1 settimana.
    Fig. 11 Controllo ad 1 settimana.
    Fig. 12 Controllo a 1 mese.
    Fig. 12 Controllo a 1 mese.
    Fig. 13 Controllo a 4 mesi.
    Fig. 13 Controllo a 4 mesi.

    A due mesi si evidenzia una completa guarigione del sito, con una lieve retrazione cicatriziale, la quale si è progressivamente ridotta (come visibile nel controllo a quattro mesi).