Realizzazione di una protesi otturatoria del mascellare superiore: case report

I difetti dei mascellari possono essere dovuti al trattamento chirurgico di neoplasie benigne o maligne, a malformazioni congenite o a traumi. La dimensione e la localizzazione dei difetti influenzano il grado di menomazione e la difficoltà nella riabilitazione protesica. Una protesi utilizzata per chiudere un difetto palatale in una bocca dentata o edentula viene definita otturatore. La protesi otturatoria viene utilizzata per migliorare la qualità della vita perché mira a ripristinare la funzione masticatoria, la parola, la deglutizione e l'estetica nei pazienti con difetti dei mascellari, in quanto ristabilisce una separazione oro-nasale.

Materiali e metodi

Una donna di 65 anni, sottoposta a maxillectomia superiore sinistra presso il reparto di ORL per l’asportazione di una neoplasia maligna del seno mascellare viene inviata alla nostra attenzione per valutare la possibilità di riabilitazione protesica post-intervento (fig. 1). Il protocollo riabilitativo prevede che, in corrispondenza dell’area da sottoporre all’intervento chirurgico, venga presa un’impronta in alginato. Quest’ultima viene utilizzata per discutere con il chirurgo quali siano i limiti previsti dell’asportazione e per confezionare un primo otturatore provvisorio, che viene inserito per chiudere il difetto al termine dell’operazione chirurgica. In questo caso, essendo la paziente edentula, è necessario suturare in posizione l’otturatore per garantirne la stabilità. 

Fig. 1 Esame obiettivo extraorale e intraorale.

L’otturatore chirurgico immediato facilita al risveglio dall’operazione l’alimentazione, la fonazione e di conseguenza l’accettazione psicologica della menomazione che purtroppo è molto difficile nelle prime fasi post-intervento. Solitamente la prima protesi non include i denti poiché questi ultimi, a causa di fattori occlusali, potrebbero destabilizzare la placca che viene infatti posizionata mentre il paziente è intubato, rendendo di conseguenza impossibile una corretta valutazione dei rapporti inter-arcata.  Oltretutto l’otturatore rimane in posizione solo perché è legato con sutura e non sarebbe in grado di reggere alle forze masticatorie (fig. 2). Entro due settimane vengono rimosse le suture che legano l’otturatore al palato e il dispositivo viene rimosso per le manovre di detersione. In questa fase per restituire stabilità alla protesi è necessario effettuare una ribasatura diretta con resina autopolimerizzante.

Fig. 2 Posizionamento della placca in fase chirurgica e prima protesi.

Questo passaggio, oltre a rendere stabile l’otturatore anche senza suture, permette di riadattarlo alla ferita. Durante tutte le fasi di guarigione, la morfologia del difetto, infatti, tende a variare diventando di forma più regolare e riducendo leggermente le dimensioni originali della comunicazione oro antrale, rendendo necessario un periodico riadattamento della protesi sino al raggiungimento di una condizione stabile del difetto. Questo processo può richiedere 1 o 2 mesi a seconda della possibilità che il paziente venga sottoposto anche ad un ciclo di radioterapia successivo alla fase chirurgica (fig. 3).  Una volta raggiunta la stabilità del difetto viene programmata la realizzazione della protesi otturatoria definitiva, che aggiunge finalità funzionali ed estetiche (fig. 4, 5).

Fig. 3 Esame post-chirurgico extraorale ed intraorale, prima protesi otturatoria con ribasatura diretta.
Fig. 4 Protesi otturatoria definitiva.
Fig. 5 Difetto palatale e prova funzionale ed estetica.

Risultati

La stabilità del manufatto protesico è correlata all’entità del difetto cioè alle strutture anatomiche residue, alla presenza di adeguati sottosquadri nella cavità ed infine al controllo neuromuscolare del paziente.  L’otturatore definitivo è realizzato con un’impronta in alginato dell’arcata che viene usata per il confezionamento di un portaimpronta individuale, utilizzato per una successiva impronta di precisione, seguendo in questo caso i protocolli della riabilitazione con protesi totale. Nel rilevare tali impronte il difetto viene protetto con garze per evitare il passaggio del materiale nelle cavità nasali residue. La parte della protesi che ha funzione di otturatore viene realizzata con resina acrilica solitamente con passaggi diretti nel cavo orale, viene svuotata all’interno per alleggerirla e migliorare la funzione fonatoria perché funziona da cassa di risonanza.    

Conclusioni

La riabilitazione tramite protesi otturatoria è molto veloce rispetto ai tempi di guarigione, ha un costo contenuto e permette di ripristinare in maniera soddisfacente la fonazione e la masticazione dei soggetti sottoposti a maxillectomia. La possibilità di rimozione della protesi rende possibile effettuare controlli visivi dei margini della ferita chirurgica nel tempo e consente un accurato follow-up oncologico dei margini della resezione.  Questo approccio può avere anche ripercussioni positive dal punto di vista psicologico perché Il ripristino delle funzioni masticatorie e fonatorie, unito ad una migliorata estetica dei tessuti molli del viso, permette al paziente sottoposto a maxillectomia una più rapida ripresa della vita di relazione. Rimane possibile, dopo un periodo di osservazione dalla guarigione oncologica, pianificare una ricostruzione chirurgica del difetto. 

Bibliografia:

Keyf F. Review: Obturator prostheses for hemimaxillectomy patients. Journal of Oral Rehabilitation 2001;28:821-9. 

Koyama S., Sasaki K., Inai T., Watanabe M. Effects of defect configuration, size and remaining teeth on masticatory function in post-maxillectomy patients. Journal of Oral Rehabilitation 2005;32:635-41. 

Aramany M.A. Basic principles of obturator design for partially edentulous patients. Part II: Design principles. J Prosthet Dent 1978;40:656-62. 

Beumer III J., Curtis T., Marunick M. Maxillofacial Rehabilitation: prosthodontic and surgical considerations. St Louis, Ishiyaku EuroAmerica Inc. 1996;240-85. 

Minsley GE., Warren DW., Hinton V. Physiologic responses to maxillary resection and subsequent obtoration. Journal of Prosthetic Dentistry 1987;57:338. 

Kanazawa T.,Yoshida H., Furuya Y., Shimodaira K. Sectional prosthesis with hollow obturator portion made of thin silicone layer over resin frame. Journal of Oral Rehabilitation 2000;27:760-4. 

Appendino P., Chirelli A., Schilirò S., Magnano M., Bongioannini G., Gioia F. Protesi otturatoria a supporto implantare in paziente sottoposto a maxillectomia per tumore odontogeno epiteliale calcificante di Pindborg. Rivisita italiana di Stomatologia 2007;4;26-33