Legge Gelli, emanato decreto su sistema linee guida

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È stato pubblicato il 20 marzo scorso in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale del 27 febbraio 2018 sull’istituzione del “Sistema nazionale delle linee guida”, che integra la legge Gelli sulla responsabilità professionale delle cure.

Il decreto istituisce il Sistema nazionale delle linee guida (SNLG) al quale le società scientifiche, iscritte nell’elenco ministeriale secondo i criteri previsti dal decreto del ministro della Salute dell’agosto scorso, potranno accedere per elaborare le future linee guida.

“Il nuovo decreto conferma la bontà della scelta effettuata dalla nostra associazione di separare la società scientifica S.I.S.O.P.D. da ANDI, unico modo per poterla vedere inserita nell’elenco delle società scientifiche accreditate, che dovranno elaborare le nuove linee guida”, commenta il presidente nazionale ANDI Gianfranco Prada.

“Chi ha contrastato quella scelta ora deve ammettere che senza SISOPD la professione ora non sarebbe compiutamente rappresentata nel nuovo sistema”.

Il Sistema nazionale linee guida (SNLG), si legge nel decreto, viene istituito presso l’Istituto superiore di sanità e costituisce l’unico punto di accesso alle linee guida e ai relativi aggiornamenti.

Le società scientifiche accreditate potranno inserire la proposta di linee guida sulla piattaforma informatica che dovrà essere predisposta.

Linee guida che dovranno rispettare gli standard metodologici individuati dall’Istituto Superiore di Sanità, nonché i criteri di valutazione delle evidenze scientifiche dichiarate a supporto delle raccomandazioni contenute nelle linee guida.

Sempre l’Istituto superiore di sanità provvederà alla valutazione delle linee guida e all’inserimento delle stesse nel Sistema nazionale linee guida.

“Il sistema – commenta Prada – appare un po’ macchinoso, ma prima di giudicare si dovrà attendere che l’ISS indichi gli standard per l’elaborazione delle linee guida e capire come lo strumento informatico verrà predisposto.

La mia prima sensazione è quella che servirebbe comunque un coordinamento tra le società scientifiche dello stesso settore, per evitare il rischio che magari sullo stesso tema si lavori a comparti stagni, senza la possibilità di confronto; su questo si dovrà capire quale ruolo potrà avere il Gruppo tecnico sull’odontoiatria istituito presso il ministero”.