“Non il più forte o il più intelligente sopravvive, ma chi si adatta meglio al cambiamento”,

affermava Leon C. Megginson, professore di management, nel suo tentativo di interpretazione del pensiero darwiniano.

Una affermazione che appare quanto mai attuale in un momento di così rapido mutamento socio-economico, accentuato ulteriormente dalla situazione di odierna pandemia globale che ha costretto ogni individuo a riprogrammare l’intera propria esistenza.

In un simile contesto scientifico-culturale, la moderna ortodonzia, così come l’intera disciplina odontoiatrica, appare in continua e inarrestabile evoluzione tecnologica. Lo sviluppo di software innovativi e macchinari all’avanguardia consente, anche in questo ambito, la creazione di un flusso di lavoro pressoché completamente digitale, i cui vantaggi logistici ed economici appaiono sempre più evidenti ad ogni professionista.

La diffusione ormai capillare di apparecchiature radiologiche precise, come la CBCT (Cone Beam Computed Tomography) e di software dedicati alla ricostruzione tridimensionale delle strutture anatomiche del paziente, ha contribuito a migliorare notevolmente il processo diagnostico, soprattutto nei casi più complessi – recupero di elementi dentari inclusi, riassorbimenti radicolari, pazienti con labiopalatoschisi, trattamento combinato ortodontico-chirurgico – con netta diminuzione del fattore di errore umano e della dose radiante somministrata al paziente.

Alla luce delle crescenti richieste estetiche poi, accanto alla tradizionale analisi delle strutture ossee e dei tessuti duri, soprattutto in ambito ortodontico, si rende necessaria anche una attenta valutazione della morfologia tissutale del volto.

L’attenzione crescente verso metodiche non invasive ha permesso a questo scopo lo sviluppo di scanner facciali innovativi, che, basandosi su tecnologia laser, fotogrammetria multimmagine o stereo-fotogrammetria, consentono un’accurata valutazione tridimensionale delle caratteristiche antropometriche del volto umano, con riconoscimento automatico di specifici punti di riferimento per le analisi della simmetria e delle proporzioni.

I modelli di studio digitale, ottenibili mediante metodica “diretta” per mezzo di uno scanner intraorale dedicato, oppure in modo “indiretto” tramite scansione di un modello analogico con scanner da laboratorio, da una parte riducono la necessità di spazi di stoccaggio, dall’altra garantiscono all’ortodontista la possibilità di consultazione e gestione immediata dei dati.

I vantaggi comprendono anche grande accuratezza e affidabilità nella visualizzazione delle arcate da ogni angolazione, un’analisi automatica e precisa degli spazi, della quantità di affollamento, delle dimensioni e dei rapporti dentali interarcata e intrarcata, nonché l’opportunità di trasferimento delle informazioni in tempo reale tra operatori o con il laboratorio odontotecnico.

Proprio a questo proposito i medesimi modelli digitali possono essere facilmente stampati in scala reale mediante tecniche di prototipazione rapida, al fine di realizzare apparecchiature ortodontiche di ogni tipo (espansori rapidi del palato, distalizzatori, mantenitori di spazio, ferule, eccetera), fino ad arrivare alla produzione di manufatti interamente progettati digitalmente con tecnologia CAD-CAM e sinterizzati da laboratori specializzati.

Ciò consente di ottenere in poco tempo apparecchiature più confortevoli, solide, precise e perfettamente aderenti alle superfici dentali, senza necessità di tempo ulteriore per il posizionamento di elastici separatori e la prova di bande metalliche.

La possibilità di segmentazione dei modelli digitali, finalizzata alla creazione di set-up virtuali in tempo reale, offre inoltre al clinico la possibilità di pianificare con precisione lo spostamento dentale, pre-visualizzare il risultato ottenibile e valutare quindi con maggiore consapevolezza le alternative terapeutiche da proporre al paziente.

Quest’ultimo, mediante innovativi strumenti comunicativi quali presentazioni virtuali e video 3D con outcome-simulator, diviene ancora più partecipe del tipo di trattamento proposto, facilitando per il clinico la possibilità di raggiungere quegli obiettivi di “counselling” ed “engagement” che rappresentano un requisito essenziale in ogni terapia, soprattutto se di tipo cronico, quale in particolare il trattamento ortodontico.

La pianificazione digitale dei movimenti ortodontici e della posizione dentale finale programmata, unitamente alla possibilità di monitoraggio dell’andamento del trattamento in ogni istante – anche da remoto in alcuni casi – hanno permesso il rapido sviluppo di apparecchiature completamente customizzate, in grado di ridurre le tempistiche di trattamento e il numero di appuntamenti, fornire un maggior controllo dei sistemi di forze e garantire un miglior rispetto della biologia tissutale del paziente ortodontico.

Il workflow digitale consente inoltre la realizzazione di guide per il bondaggio indiretto di bracket, il posizionamento accurato di TADs per ancoraggio scheletrico, la produzione di retainer custom-made e di splint per la chirurgia maxillo-facciale, con netto aumento dei livelli di precisione e riduzione delle possibilità di errore da parte dell’operatore.

In un mondo sempre più caratterizzato da un rapido ed inesorabile progresso tecnologico, le cui parole chiave appaiono sempre più “velocità”, “flessibilità”, “personalizzazione”, i vantaggi forniti dalla digitalizzazione per il paziente, l’operatore e la società risultano assolutamente innegabili, tuttavia non sono scevri da rischi intrinseci di cui è più che mai necessario fare menzione.

“Non è tutto oro quello che luccica” e anche la tecnologia ha i suoi limiti: essa potrà senza dubbio offrirci più ampie possibilità di scelta e addirittura maggiore libertà, ma deve sempre essere subordinata ad una profonda conoscenza culturale delle basi metodologiche di diagnosi e cura, su cui ogni trattamento medico deve fondarsi, nel pieno rispetto e tutela della salute e del benessere fisico, psicologico e sociale del paziente.

Dunque, in risposta a tutti coloro che si sentono “minacciati” dalle nuove tecnologie è possibile ribattere affermando che medici e odontoiatri non saranno mai sostituiti dai computer, ciononostante, verosimilmente, i dentisti che rifiutano l’utilizzo responsabile e consapevole delle intelligenze artificiali e del progresso tecnologico saranno sostituiti da quelli che saranno pronti a cogliere queste nuove opportunità e ad adattarsi al cambiamento con passione, professionalità ed entusiasmo.