L’istituzione del Tavolo tecnico sull’odontoiatria presso il Ministero della Salute è una grande opportunità di studio, ricerca e lavoro per la costruzione di un sistema sanitario integrato pubblico-privato efficiente, che possa dare delle risposte efficaci volte a tutelare nella maniera migliore possibile le necessità di cura di tutti i cittadini in ambito oro-dentale.

La pandemia da Covid-19 ha fatto emergere le molte criticità nei vari settori dell’apparato sanitario che, purtroppo, da anni ben conosciamo e inutilmente segnaliamo a livello centrale e regionale.

Sono emerse deficienze organizzative negli approvvigionamenti, ritardi decisionali ed inefficienze amministrative che hanno reso estremamente difficile supportare adeguatamente la struttura assistenziale.

Anche relativamente alla vaccinazione anti Covid-19 non possiamo non notare con inevitabile amarezza come gli odontoiatri non siano stati inseriti dal CTS tra le categorie più a rischio di contagio e quindi con priorità di copertura vaccinale e che, per far fronte a tale lacuna, si sia dovuto ricorrere con specifiche e reiterate richieste a livello regionale o direttamente alle aziende sanitarie locali.

Tale atteggiamento dimostra quanto poco venga presa in considerazione l’odontoiatria nelle stanze dei bottoni, quasi che – a dispetto del fatto che nel suo ambito siano cresciute nuove specifiche competenze diagnostiche e terapeutiche e vengano eseguite operazioni chirurgiche complesse – non sia ritenuta una vera branca della medicina.

In particolare è stata proprio l’assistenza odontoiatrica pubblica ad essere completamente trascurata e quindi svilita sia dalle istituzioni che da alcune associazioni sindacali e commissioni ordinistiche.

In un momento storico in cui la pandemia impone a tutti noi e alle istituzioni di rivedere parametri e schemi operativi, è quindi assolutamente indispensabile che i vari delegati considerino con attenzione l’apporto che l’assistenza odontoiatrica pubblica offre alla tutela del bene salute della cittadinanza e in particolare a quegli utenti per i quali è l’unica risorsa possibile per vulnerabilità cliniche o socio-economiche.

Ciò richiede imprescindibilmente di giungere ad una visione condivisa con l’obiettivo della elaborazione di un progetto di assistenza che copra tutte le fasce di popolazione su tutto il territorio nazionale in maniera omogenea, pur nel rispetto delle competenze regionali.
Una visione che possa immaginare una complementarietà vera tra pubblico e privato, scevra da pregiudizi e capace di prevedere disegni a lungo termine per dar modo anche ai privati di programmare investimenti in sicurezza.

Il tavolo tecnico fornisce l’opportunità di coagulare le varie componenti di rappresentanza nella valorizzazione della figura professionale dell’odontoiatra, pubblico o privato, e nella difesa del suo diritto ad un giusto compenso, come previsto dalla legge 172/2017.
Il principio dell’equo compenso è essenziale per la tutela della dignità professionale e garantisce al contempo il paziente sulla adeguatezza prestazionale sotto il profilo qualitativo e quantitativo.

Da ciò si evince l’importanza di un tariffario di riferimento che sia realistico e che stabilisca il limite sotto il quale non possa essere rimborsata una prestazione, sia in ambito pubblico che in quello privato.

Non meno importante ai fini del decoro professionale è il diritto/dovere che la visita odontoiatrica debba essere retribuita e obbligatoriamente accompagnata dal referto al pari di ogni altra visita specialistica.

Per tutti questi motivi e per l’urgenza che ci viene imposta dalla drammatica situazione attuale, i lavori del tavolo devono proseguire con pragmatismo e determinazione per resettare un sistema di assistenza in molti punti ormai obsoleto.
È infatti indispensabile e urgente che tale sistema venga implementato e corretto al fine di rispondere alla domanda di cura sempre più pressante e che in questo momento di grande difficoltà sanitaria ed economica è destinata inevitabilmente ad aumentare ulteriormente. ●