Vedere o non vedere, ecco la differenza

Pensare che i sistemi 3D siano tutti uguali è come pensare che lo siano tutte le automobili! Le differenze che contraddistinguono le automobili (motore, centralina elettronica, dimensioni, tecnologie, accessori e destinazione d’uso) si riscontrano anche nei sistemi 3D.
Il motore di un sistema 3D è il sensore, la centralina è rappresentata dagli algoritmi, le dimensioni sono il FOV, le tecnologie sono quelle applicate al sensore, gli accessori sono i sistemi con cui la macchina può dialogare, le destinazioni d’uso sono le funzioni della macchina o, in altri termini, i tipi di esami eseguibili.
Acquistare un’automobile prima di prendere la patente comporterebbe una scelta per gusto, prezzo o per simpatia con il venditore, farlo dopo significherebbe invece scegliere in base a esigenze d’uso. Anche per il sistema 3D la scelta per esigenze d’uso è quella da preferire.
Quali sono quindi le esigenze da valutare e le risposte che la macchina deve fornire? FOV utile, acquisizione diretta su sensore grande (no stitching e no acquisizione progressiva), possibilità o meno di multifov, tecnologia del sensore, multifocalità, algoritmi di acquisizione, rilevazione di materiali diversi, proporzione di ingrandimento per distanza focale, sistema aperto per dialogare con qualunque dispositivo esterno, aggiornamenti (se previsti e a quale costo), customer service... e molto altro.
La macchina che si sta valutando permette di navigare nel canale mandibolare o nei canali radicolari un po’ come si fa con i microscopi? Si riesce a leggere tutti i tessuti contemporaneamente oppure se si vede bene uno, sparisce l’altro? È possibile creare realtà virtuali di particolari da vedere come averli in mano? Si vedono i tessuti molli e gli spessori della mucosa? Si vede tutta la dima chirurgica o solo i punti di repere radiopachi? L’esame contiene tutta l’arcata compresi gli ottavi, i processi nel superiore e i seni, senza però eccedere nell’acquisire zone di non interesse? È possibile dialogare con qualunque sistema esterno: sterelitografie, dime chirurgiche per guidata, sistemi di programmazione implantare, sviluppo blocchetti ossei preformati, matching con impronte digitali o scansioni da laboratorio e con quale precisione (centesimi o millimetri), sistemi CAD eccetera?
Se non sono chiare le risposte a quanto suddetto è bene allora partecipare ad un corso per la “patente” 3D!
Sicuramente una macchina professionale ha tutto questo e le macchine professionali sono pochissime. Dental X è distributore esclusivo in Italia dei prodotti RAY costruiti con tecnologie Samsung, che possono soddisfare al meglio le esigenze nella pratica quotidiana. L’azienda, inoltre, è disponibile ad orientare il cliente alla partecipazione a corsi per l’utilizzo di queste nuove tecnologie. ●

 

Nome azienda: Dental X SpA
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