Controllo fiscale e ravvedimento

Ho in corso un controllo fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate. È ammissibile ravvedersi durante il controllo per sanare le contestazioni che si stanno concretizzando a mio carico e presentare, per l’anno successivo (non soggetto a controllo), una dichiarazione integrativa evitando quelle possibili?

 

Il ravvedimento non è più precluso con l’avvio di controlli, accessi o ispezioni, anche se sono in corso. Di contro un atto definitivo quale la notifica dell’accertamento, della liquidazione, dell’irrogazione di sanzioni o di un controllo automatizzato lo impedisce.

È invece anche possibile dopo la notifica di un processo verbale di constatazione (PVC) nel quale vengono indicate le sanzioni. La dichiarazione integrativa è possibile e prevede il pagamento di specifiche sanzioni.

Quindi per l’anno per cui non è in corso il controllo si può procedere con tale soluzione. I termini di accertamento da parte del Fisco sono differiti per gli elementi oggetto di variazione, ma solo per quelli.

Questi sono di 5 anni a partire dall’anno d’imposta 2016, mentre prima erano di 4 anni (salvo raddoppio nei casi di denuncia penale).

Sono meccanismi ormai noti che cercano di favorire la compliance fiscale ed abbattere le fasi di contenzioso, preferendo, per quanto possibile ed eticamente accettabile, lo spontaneo adeguamento in tutte le fasi. ●