Digital Health: opportunità e sfide per gli studi medici italiani

Digital Health: opportunità e sfide per gli studi medici italiani
Digital Health: opportunità e sfide per gli studi medici italiani

Negli ultimi decenni, abbiamo assistito a un’accelerazione senza precedenti nell’adozione di tecnologie digitali nel campo sanitario, che ha portato a cambiamenti significativi nel modo in cui i pazienti ricevono le cure. Dai fascicoli sanitari elettronici alla telemedicina, dall’analisi dei dati all’intelligenza artificiale, queste tecnologie hanno permesso ai professionisti sanitari di accedere rapidamente alle informazioni dei pazienti, migliorare la precisione delle diagnosi e dei trattamenti, e fornire un’assistenza più personalizzata.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) ha fornito un sostegno significativo alla digitalizzazione in medicina e nell’organizzazione dei servizi sanitari, con un investimento di 3,49 miliardi di euro tra il 2021 e il 2026. Tuttavia, questa opportunità è stata sfruttata ancora in modo limitato, trovando spesso ostacoli significativi dovuti all’incapacità dei piani economico-finanziari tradizionali di comprendere l’essenza di proposte che combinano prodotti e servizi, o prodotti e componenti digitali. Come evidenziato nel Rapporto OASI 2022 “Osservatorio sulle aziende e sul sistema sanitario italiano”, la trasformazione digitale nel Servizio sanitario nazionale (SSN) italiano è un processo dinamico, ma anche disordinato.

Con l’aumento delle violazioni dei dati, è fondamentale che le strutture sanitarie adottino misure rigorose per proteggere le informazioni sensibili dei pazienti. Questo può includere l’uso di crittografia, firewall e altre tecnologie di sicurezza. “Proteggere” i dati è un dovere etico e legale per qualsiasi professionista sanitario, ma nel contesto attuale, in cui la digitalizzazione e l’uso di nuove tecnologie si stanno evolvendo in tempi rapidissimi, diventa un tema ancora più critico.

Da un lato, c’è un crescente interesse da parte di tutte le istituzioni per la digitalizzazione, come evidenziato dall’attenzione verso la dematerializzazione dei documenti, l’interoperabilità dei dati, la virtualizzazione di alcuni servizi e l’uso di prodotti digitali per supportare i pazienti. D’altra parte, c’è un certo grado di disordine dovuto alla dispersione della leadership strategica delle iniziative di digitalizzazione tra diversi attori, spesso senza un coordinamento adeguato.

Questo può portare alla creazione di progetti di grande interesse, ma limitati a specifici contesti organizzativi o geografici. Tuttavia, secondo lo studio Digital Doctor 2023 condotto a livello globale da Ipsos, nei prossimi anni la sanità, inclusa l’assistenza e i servizi ai pazienti, darà ampio spazio alle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale generativa per l’elaborazione automatica dei dati e delle diagnosi. Questa tendenza è un forte segnale che lascia sperare in un futuro, molto prossimo, orientato a una trasformazione digitale omnicanale, che avrà come unico obiettivo quello di migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema sanitario globale. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha riconosciuto l’importanza della digitalizzazione in sanità e ha sviluppato diverse strategie e linee guida per aiutare i governi e i partner tecnici a pianificare un’implementazione digitale efficace. La visione strategica dell’OMS è quella di far sì che la sanità digitale supporti l’accesso equo e universale a servizi di qualità centrati sulla persona. La sanità digitale potrà affrontare le debolezze di lunga data e portare una maggiore efficienza e qualità delle cure, potenziando la capacità di fornire una copertura efficace dei servizi essenziali, a tutti. Tuttavia, la transizione verso la digitalizzazione dei dati medici non è priva di ostacoli. Una delle principali è la sicurezza dei dati. Con l’aumento delle violazioni dei dati, è fondamentale che le strutture sanitarie adottino misure rigorose per proteggere le informazioni sensibili dei pazienti.

Il nostro sondaggio traccia un quadro che oscilla tra progresso e inerzia nel panorama della digitalizzazione degli studi medici in Italia. È incoraggiante notare come una vasta maggioranza di professionisti sanitari abbia ormai raggiunto una fiducia totale nelle potenzialità delle tecnologie digitali, un passo essenziale per una trasformazione efficace del settore.

Questo può includere l’uso di crittografia, firewall e altre tecnologie di sicurezza. “Proteggere” i dati è un dovere etico e legale per qualsiasi professionista sanitario, ma nel contesto attuale, in cui la digitalizzazione e l’uso di nuove tecnologie si stanno evolvendo in tempi rapidissimi, diventa un tema ancora più critico. Il GDPR ha, quindi, implicazioni significative: in primo luogo, richiede che lo studio dentistico acquisisca il consenso esplicito del paziente per la raccolta e il trattamento dei suoi dati personali. In secondo luogo, lo studio deve implementare misure tecniche e organizzative adeguate per garantire la protezione dei dati personali contro la perdita, l’alterazione, la divulgazione o l’accesso non autorizzato. Questo può includere la formazione del personale su questioni di sicurezza dei dati, e l’implementazione di procedure per rispondere a eventuali violazioni dei dati. È importante ricordare che il GDPR prevede sanzioni severe per le violazioni della protezione dei dati. Pertanto, la conformità a questa normativa non è solo una questione etica, ma rappresenta anche una necessità legale e finanziaria per lo studio dentistico (fig. 1).

Fig. 1 Adeguamento alla normativa GDPR dei professionisti sanitari.
Fig. 1 Adeguamento alla normativa GDPR dei professionisti sanitari.

In AlfaDocs abbiamo avuto la possibilità di analizzare dati raccolti da un campione significativo di oltre 100 studi medici, così da poter disegnare un quadro dettagliato del panorama attuale e dare un contributo alla comprensione dello stato attuale della digitalizzazione negli studi medici in Italia. Il nostro sondaggio traccia un quadro che oscilla tra progresso e inerzia nel panorama della digitalizzazione degli studi medici in Italia. È incoraggiante notare come una vasta maggioranza di professionisti sanitari abbia ormai raggiunto una fiducia totale nelle potenzialità delle tecnologie digitali, un passo essenziale per una trasformazione efficace del settore.

Fig. 2 Adozione di strategie per la fidelizzazione.
Fig. 2 Adozione di strategie per la fidelizzazione.

Strumenti digitali, come il cloud per la gestione e sicurezza dei dati, sono sempre più accettati e integrati nelle routine quotidiane. Tuttavia, c’è ancora una lacuna notevole in termini di implementazione di soluzioni automatizzate (fig. 2), fondamentali per aumentare l’efficienza e la qualità delle cure fornite. Quasi 4 medici su 10 non adottano alcuna strategia per fidelizzare i pazienti. Questo è un dato sorprendente se consideriamo la fidelizzazione dei pazienti un fattore indispensabile per la crescita e il successo di uno studio medico.

Fig. 3 Adozione della firma elettronica.
Fig. 3 Adozione della firma elettronica.

Un dato che emerge con prepotenza riguarda l’uso della firma elettronica. Nonostante i numerosi vantaggi, tra cui la riduzione del tempo e dei costi associati alla stampa, oltre alla maggiore sicurezza e tracciabilità, questa tecnologia, che consente di firmare documenti in formato digitale mantenendo la stessa validità legale di una firma su carta, viene utilizzata solo da 3 medici su 10 (fig. 3) Per quanto riguarda, invece, il marketing, sebbene abbia trovato un ruolo fondamentale anche nel mondo della sanità e la gran parte dei professionisti ha raggiunto una piena consapevolezza dell’efficacia e dei vantaggi che può offrire, emerge che soltanto il 28% degli studi decide di affidare la gestione del marketing ad agenzie specializzate o consulenti esterni. Prevale, invece, una gestione interna (36%) di attività basilari o addirittura una mancanza totale di personale dedicato al marketing (35%) (fig. 4).

Fig. 4 I professionisti e il marketing.
Fig. 4 I professionisti e il marketing.

Infine, nonostante i passi avanti, risulta ancora diffusa una gestione obsoleta dello studio medico. Molti professionisti persistono nel mantenere un modus operandi legato alla carta, senza avvalersi di piattaforme digitali per la prenotazione online (fig. 5).

Fig. 5 Gestione dello studio.
Fig. 5 Gestione dello studio.

Ciò rappresenta una barriera significativa all’accesso ai servizi sanitari e alla capacità dei professionisti di fornire cure tempestive ed efficaci. Gli alti ideali della copertura sanitaria universale sono difficili da raggiungere, soprattutto per i paesi a basso e medio reddito. Bisognerà affrontare la sfida della digitalizzazione lavorando per sviluppare un ecosistema tecnologico integrato e altamente efficiente, investire in nuove competenze e saper integrare le nuove tecniche con quelle più consolidate.