Digitalizzazione del mondo odontoiatrico in progressione geometrica

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La digitalizzazione nel mondo odontoiatrico sta avanzando in progressione geometrica: qualcuno ne è soddisfatto, mentre qualcun altro non lo è affatto.È bene però che quest’ultima metà del cielo incominci a pensare che farebbe meglio a non aver paura di aver perso il futuro a causa del digitale…

Per costoro, infatti, sembra quasi che l’avvento del digitale abbia portato con sé anche una strana malefica concentrazione astrale che ha definitivamente bandito l’ottimismo, bollandolo sul nascere come un “retro pensiero magico ed irrazionale” che vede “solo una parte della realtà”.

Povero ottimismo! E pensare che si sono persino condotti degli studi di ricerca in Francia che dimostrano che i reali vantaggi di un ottimismo “intelligente” continuano a supportare il libero professionista perché gli permettono di avere una maggior fiducia nel futuro, lo aiutano a riconoscere che il successo è legato alle sue competenze, oltre che alle sue caratteristiche personali, e gli liberano nuove risorse che gli servono per risolvere i problemi, relativizzando gli eventi negativi che comunque succedono, ed apportando infine un impatto positivo sullo stato di salute fisco e mentale che concorre addirittura a ridurre il rischio di malattie cardio-vascolari e lo stress.

Non ho ancora visto un libero professionista italiano spiccare il volo per poi andare in vortice verso terra, mentre vedo spesso compiere questa pessimistica manovra a causa del basso livello di soddisfazione che oggi produce la propria attività di libero professionista, magari in uno studio saldamente radicato al monoprofessionale e non più nel fiore degli anni. Questo perché il professionista si trova solo a combattere la pressione fiscale che lo taglieggia, così come sente il peso enorme della burocrazia che gli sottrae spazio all’attività clinica, che invece continua ad amare e che vorrebbe continuare a praticare se non ci si mettesse anche questa “maledetta digitalizzazione delle attrezzature negli studi” che avanza in modo ineluttabile e che lo fa sentire un immigrato digitale.

Non solo: che gli costa, in un momento in cui non riesce più a liberare energie economiche per gli investimenti tradizionali e che, peggio ancora, tende a livellare tutti gli sforzi dei suoi aggiornamenti fatti a suon di milioni di lire in contanti, quando ancora l’aggiornamento era un piacere e senza che alcun ECM glielo imponesse.
Eppure se guardiamo la top 8 delle tendenze nel mercato odontoiatrico mondiale nel 2019, è possibile notare che l’hi-tech conquista sempre più terreno.

Infatti, la classifica vede la stampante 3d al primo posto, seguita dalla voglia di prodotti di consumo naturali, dagli scanner intraorali al terzo posto e dalla tecnologia laser, mentre al quinto ed al sesto posto si scorgono argomenti che puntano alla centralità del professionista che, anche se vede un declino degli studi monoprofessionali, punta sui dental group practice, ovvero su forme di aggregazione diverse (5), to improve the patient experience (6). E qui noto che, per migliorare l’esperienza dei pazienti, poco importa di quali tecnologie si sia dotato lo studio perché ciò che conta è proprio l’esperienza che viene fatta vivere al paziente che diventa, in definitiva, il fattore ultimo che avrà incidenza sul successo dello studio, ferma restando l’efficacia dei trattamenti, ovviamente.

La classifica si chiude, ma non poteva essere diversamente, con l‘automatizzazione dei dati dello studio (7) al fine di migliorare l’organizzazione dello studio per farne beneficiare contemporaneamente sia i pazienti che l’intero gruppo di lavoro, e con l’intelligenza artificiale (8) a tutto spiano perché anche il povero riunito o la povera autoclave, piuttosto che l’aspiratore, non vedono l’ora di essere tenuti sotto controllo da IOT (internet of things) & IA (intelligenza artificiale) per migliore la vita nello studio odontoiatrico a tutto il team odontoiatrico e far vivere una diversa esperienza al paziente.

Si tornerà, e lo spero di cuore, ad avere la centralità dell’uomo che coltiverà il proprio sogno di fare il dentista, anche se non potrà fare a meno di voler esser supportato da qualche eccellente drone.