Uno dei dentisti più celebri a cavallo del XVII e XIX secolo, quando l’odontoiatria era ancora negletta in Europa, fu senza dubbio Georg Carabelli von Lunkasprie.
Nato a Budapest nel 1778, è ricordato attualmente per il tubercolo che da lui prende il nome, situato, quando presente, sul lato mesiale della faccia palatina del primo molare superiore.
Tuttavia sarebbe riduttivo considerarlo solo per questo; fu innanzitutto un buon chirurgo generale. In tale veste prese parte alle guerre di liberazione del proprio Paese del 1801 e del 1813, consacrando la sua attività con la laurea in medicina e chirurgia ottenuta nel 1815.
Trasferitosi tosto in Francia, venne a contatto con i maestri di quella che allora, sotto la spinta di Fauchard, era considerata la culla dell’odontostomatologia europea.
Decise pertanto di dedicarsi alla chirurgia orale ed in breve acquisì una rinomanza molto vasta.
A Parigi ebbe modo in particolare di conoscere Francois
Maury, che ebbe il merito di aver fatto conoscere al pubblico, in alcune delle sue opere, la fabbricazione dei denti artificiali, all’epoca inventati da Giuseppangelo Fonzi, ma conosciuti soltanto dai dentisti più evoluti.
Il Carabelli apprezzò a tal punto la decisione di Maury di divulgare la formula necessaria alla costruzione di tali preziosi manufatti che ebbe a dire di lui: “Ebbe tale bravura nell’aver dato l’ultimo colpo alla ignobile speculazione del segreto”.
Appresi dunque i fondamenti della disciplina odontoiatrica, Carabelli giunse a Vienna, dove iniziò ad esercitare la professione con grande successo, tanto da essere nominato ben presto “Dentista della Casa Imperiale” austriaca.
Nel 1821 venne nominato titolare della cattedra di Odontostomatologia dell’Università di Vienna; ciò acquisisce fondamentale rilevanza nella storia dell’odontoiatria in quanto Carabelli fu il primo insegnante ufficiale universitario di ruolo della materia.
Fra i suoi precetti fondamentali vi era quello di non considerare il dentista solo come un praticone, abile manualmente ma privo di conoscenze anatomiche, biologiche e di patologia. “Per essere un buon odontoiatra - affermava - bisogna prima di tutto essere un buon medico”.
Prese atto, ad esempio, che non bastava praticare una “piombatura” o una otturazione in oro per salvare un dente, ma che bisognava, con la semeiotica e la sintomatologia, osservarlo nella sua globalità per esprimere una corretta diagnosi.
Nel 1831 iniziò la pubblicazione di un Trattato Sistematico di Odontostomatologia. In esso si occupò di storia dell’odontoiatria, di anatomia dentaria, di patologia orale ed anche di ortodonzia. A tal proposito è bene ricordare che Carabelli fu il primo a proporre la classificazione delle malocclusioni, fondata sul principio delle varie posizioni dei canini e degli incisivi: Mordex normalia (occlusione normale); Mordex rectus (morso testa a testa); Mordex apertus (morso aperto); Mordex prorsus (protrusione mascellare e mandibolare); Mordex retrorsus (occlusione retrusa); Mordex tortuosus (morso incrociato).
Per questo deve essere considerato anche fra i precursori dell’ortodonzia.
Fu infatti anche un ortodontista pratico ed inventore di un particolare dispositivo per correggere le malocclusioni da lui descritte.
Dopo ave ottenuto per i suoi meriti scientifici il titolo nobiliare di Von Lunkasprie da parte dell’imperatore ed aver fondato la scuola odontoiatrica austro-ungarica, Carabelli si spense a Vienna nel 1842: non riuscì a vedere il suo trattato sistematico di odontoiatria, dal titolo “Systemisches Handbuch der Zahnheilkunde. Anatomie des Mundes”, che venne pubblicato postumo nel 1844. ●
Georg Carabelli (1778-1842)
A cura di: Paolo Zampetti