Papa Pio XII e l’odontoiatria – Prima parte

A pochi è noto che alcuni Pontefici offrirono un contributo di grande spessore allo sviluppo dell'Odontoiatria italiana, sia come opere che come concezione all'avanguardia per i tempi. Ci siamo già occupati, in precedenti articoli comparsi su questo giornale, dell’opera di due Pontefici ottocenteschi, Pio VII (1800-1823) e Leone XII (1823-1830), che operarono una svolta in campo legislativo nello Stato Pontificio riguardo l’esercizio professionale odontoiatrico tramite la promulgazione di varie Bolle e Documenti.
In tempi più recenti, e potremmo dire a noi vicini, occorre ricordare la figura di un altro importantissimo Pontefice, Pio XII (1939-1958), che più volte sottolineò l'importanza delle discipline odontostomatologiche in anni in cui queste erano, nella concezione popolare, neglette.
Pio XII, al secolo di Eugenio Pacelli, nacque a Roma il 2 marzo 1876, figlio dell'avvocato rotale Filippo, appartenente alla nobiltà pontificia, e di Virginia Graziosi.
Addottoratosi in Teologia presso la Pontifica Università Gregoriana nel 1901, iniziò quasi contemporaneamente la carriera diplomatica presso la Curia romana.
Nel 1917 divenne Nunzio Apostolico in Baviera e nel 1930, creato da un anno cardinale, venne nominato da papa Pio XI (1922-1939) suo Segretario di Stato e Camerlengo di Santa Romana Chiesa.
Alla morte di papa Ratti, in un contesto storico molto complicato dato l’incombente inizio del secondo conflitto mondiale, il cardinale Pacelli, dopo soli tre scrutini, venne eletto Pontefice: è il 2 marzo 1939, singolarmente il giorno del suo 63° compleanno. Scelse di continuare nel solco del predecessore assumendone il nome pontificale.
Nel corso del suo quasi ventennale pontificato Pio XII si trovò ad affrontare le problematiche connesse allo scoppio della guerra, avvenuto pochi mesi dopo la sua elezione, di cui cercò invano di scongiurarne l'inizio; successivamente quelle scaturite dal difficile periodo della ricostruzione post-bellica.
Indisse il Giubileo dei 1950 e proclamò, nel medesimo anno, il dogma dell'assunzione di Maria Vergine.
Fu un Pontefice rigoroso ed energico, custode della dottrina e della tradizione, ma nel contempo molto aperto ai problemi di un mondo che cambiava vertiginosamente. Mente aristocratica, parlava correttamente e fluentemente dieci lingue.
Particolarmente attento al mondo scientifico in generale ed in particolare a quello medico, Pio XII tenne numerosi discorsi a vari esponenti di quest'ultimo; ne è preziosa testimonianza il volume "Discorsi ai medici", curato dall'allora mons. Fiorenzo Angelini (1916-2014), all'epoca consulente ecclesiastico nazionale dell'As-sociazione Medici Cattolici Italiani.
Nell'ottobre del 1952, in occasione del XXVII Congresso Italiano di Stomatologia svoltosi a Roma, il Papa rivolse un indirizzo di saluto ai partecipanti, fa i quali vi erano numerosi luminari dell'epoca: valgano per tutti i nomi di De Vecchis, Benagiano, Arlotta.
È interessante riportare alcuni stralci di tale discorso, che denotano l'interesse e la sagacia dimostrati da Pacelli nei confronti dell'Odontostomatologia.
"Non occorre che Noi ricordiamo quanto importante e delicato sia il complesso fisiologico che forma l'oggetto dei vostri studi e della vostra assemblea: la bocca. La sua struttura e le sue caratteristiche non cedono agli altri mirabili organi vitali nel manifestar la provvida economia e la sapienza del Creatore, che in esiguo spazio ha raccolto le funzioni più varie, da quelle che servono al nutrimento, a quelle che sono mezzo ordinario per esprimere pensieri ed affetti".
Nel prosieguo del discorso il Pontefice mostrava attenzione all'Odontoiatria Infantile e all'Odontoiatria Sociale, rimarcandone l'importanza.
"Nello scorrere con particolare attenzione il programma del vostro Congresso, abbiamo notato con viva soddisfazione nel primo tema la delicata vostra premura nel volgere le cure più assidue all'infanzia, specialmente più povera ed abbandonata. In simili riunioni nazionali ed internazionali l'autorità dei partecipanti permette di promuovere con più sicuro esito verso i poli civili e la pubblica opinione i provvedimenti e gli istituti adatti di interesse generale, che sorpassano il limiti e le risorse delle imprese private. Voi desiderate di vedere stabilire ambulatori e mezzi di assistenza odontoiatrica per l'infanzia e Noi sappiamo che sarete pronti a prestare più largamente l'opera vostra".
Le tematiche toccate dal Papa in questo discorso, però, si estendono ben oltre: importante è un passo dove viene messa in evidenza l'opera degli Stomatologi nei confronti delle patologie dei tessuti molli del cavo orale, dimostrando una concezione, da parte di Pacelli, certamente singolare e all'avanguardia, che sottolinea lo stretto rapporto tra le malattie della bocca e quelle delle rimanenti parti corpo umano.
"Come i vostri colleghi di medicina generale, anche voi incontrate tumori ed ulcerazioni dei tessuti molli e della bocca, i quali, specialmente nelle forme cancerose, sono uno degli oggetti di speciale considerazione nei vostri Congressi. Il cancro, questo terribile morbo su cui si chinano tanti scienziati e professionisti bramosi di svelarne il ferale enigma, porta le sue devastazioni anche nella bocca e concerne quindi la stessa stomatologia.
Là, come altrove, esso produce ordinariamente una cachessia o stato di alterazione e di decadimento progressivo nelle condizioni di tutto l'organismo e in tal guisa la vostra speciale materia è in stretta collaborazione con la medicina generale, alla quale apporta preziosi elementi di esperienza e di soluzioni, sia pure soltanto parziali. Così tutti i membri della grande famiglia medica mutuamente si aiutano e si sostengono nei loro sforzi per indagare e scoprire le cause profonde delle malattie e poter in tal modo dare salutari norme terapeutiche ed igieniche".
Ed ancora:
"L'opera dell'Odontoiatra moderno non è circoscritta alla sola chiosa dentaria, ma si estende in molti casi alle altre parti della cavità orale, ed anzi non di rado allo stato patologico di organi anche lontani ed alle condizioni dell'intero organismo (...). Essa (l'Odontoiatria) deve necessariamente fondere insieme la scienza del medico, che studia le cause biologiche ed i mezzi terapeutici delle malattie dentali, con l'arte del chirurgo. Il tempo in cui alcuni medici affettavano un certo disprezzo per il dentista è ormai lontano e a buon diritto è stato so-stituito il termine di Stomatologia ai vocaboli che prima designavano il vostro ramo (…). Voi vegliate su quella che può dirsi la porta principale dell'organismo, ben sapendo che la retta conformazione ed il buono stato della bocca sono della più grande importanza, non solo per la masticazione, per le funzioni digestive e per la respirazione, ma anche al di là dell'ordine fisiologico, per la pronunzia, per l'arte oratoria e, in generale, per il decoro esterno della persona".
Desta poi una certa meraviglia il passo successivo del discorso, nel quale Pio XII dimostra di avere una notevole conoscenza dell'anatomia del cavo orale e ottima padronanza del linguaggio tecnico-odontoiatrico, riportando con esattezza e precisione, ad esempio, i nomi dello strumentario:
"Tuttavia, quali possono essere gli auspicati progressi dell'arte di prevenire i mali che voi curate, l'intervento chirurgico può rendersi non di rado necessario ed opportuno, sia sulla volta palatina, sia nel pavimento della bocca o nel tessuto gengivale; talvolta anzi esso deve essere prontissimo. Fra i servigi che i meravigliosi incrementi della chimica hanno reso e rendono alla scienza e all'arte medica, gli analgesici e gli anestetici hanno una parte assi importante (...). Il proverbiale terrore che suscitava già ogni seduta sulla poltrona del dentista, alla sola vista del trapano o del sindesmotomo, della leva e della pinza per estrazione dei denti, diminuisce di giorno in giorno: ma poiché le apprensioni di non pochi pazienti sono ancora ben vive, voi siete indotti abbastanza spesso a ricorrere ad anestesie generali o locali, le quali, mentre danno ai timorosi il desiderato sollievo, permettono a voi di operare con mano sicura e più felice successo". ●
La seconda parte della rubrica continuerà su Doctor Os di marzo

A cura di: Paolo Zampetti