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Home Rubriche A lezione di ergonomia Il nostro decalogo di presentazione
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Il nostro decalogo di presentazione

Carlo Guastamacchia
22 Febbraio 2022
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Mosè infrange le tavole della legge; affresco di Simone Peterzano, Chiesa di San Maurizio, Milano

È regola generale che qualsiasi soggetto proponga un servizio alla comunità lo faccia con una dichiarazione d’intenti, per lo più implicita, quando l’ufficialità gli viene conferita dalle istituzioni.

Analogamente ogni odontoiatra, quando inizia a curare il primo paziente, si avvale dell’autorizzazione per esercitare la professione che lo Stato gli ha conferito con uno specifico esame.

Ciò non significa, tuttavia, che i pazienti, affidandosi all’odontoiatra, abbiano chiaro l’insieme delle condizioni che quello specifico odontoiatra mette in atto apprestandosi a curarlo. Diciamo questo per una ragione semplicissima: ogni studio odontoiatrico o, più genericamente, ogni sede in cui si praticano cure odontoiatriche, ha principi particolari e caratteristiche operative proprie.

Dati questi presupposti, appare opportuno che questa sorta di “dichiarazione costituzionale” sia resa nota al paziente nei suoi dettagli fondamentali, in modo che ogni assistito comprenda quale schema generale è stato impostato per praticare le cure di cui vuole avvalersi.

Presentiamo pertanto, quale esempio concreto, un documento che è esposto nella nostra sala d’attesa da oltre cinquanta anni e del quale, su richiesta del paziente, forniamo la fotocopia da conservare. Aggiungiamo che il documento affidato al paziente funziona da egregio “passaparola”, dato che è spesso mostrato dal paziente ad amici e/o familiari.

Nel presentarlo aggiungiamo qualche commento a frasi o affermazioni che potrebbero essere poco chiare per il paziente. Scriviamo dunque i vari passaggi del documento, aggiungendo in corsivo i commenti specifici.

Ovvio che ogni collega, accettando il principio di questo scritto, lo esporrà personalizzandolo a seconda delle modalità messe concretamente in atto nel proprio studio. Consideriamo come caso particolare quello riferito ad una sede terapeutica costituita da un “centro” in cui lavorino più colleghi.

Riteniamo che questa sia proprio la situazione in cui abbia maggior valore una “dichiarazione” che spieghi al paziente il “modus operandi” cui quel centro si ispira.

Decalogo dello studio del prof. Carlo Guastamacchia

1


Lo studio è stato fondato ed è gestito nel rispetto di tutte le leggi dello Stato.
Argomento evidentemente scontato per ogni odontoiatra, ma che certifica, all’attenzione del paziente, ogni esclusione di abusivismo, insieme ai documenti ufficiali che devono essere esposti nella sala d’attesa.

2


I capitali sono tutti del professionista: questo è uno studio dentistico, non è un’azienda.
Il fatto che lo studio sia una sede professionale e non di una società va esplicitato, beninteso quando ciò corrisponda a verità.

3


Lo scopo di questo studio è orientato verso la salute del paziente, non verso il ricavo economico.
Affermazione solo apparentemente superflua, ma esposta per sottolineare l’ispirazione deontologica professionale.

4


Questo studio cura i denti, la bocca e la persona di ogni singolo paziente.
Ogni paziente deve sentirsi esaminato nel quadro di tutte le possibili patologie che emergano da un esame stomatologico integrale, che spesso può far evidenziare alterazioni riguardanti tutto l’organismo.

5


Ogni persona è un compito da risolvere, prima di contesto umano, poi clinico.
Si cercherà, in massimo grado, di valutare sintomi e disagi che il paziente ha come persona, in modo da tener conto di tutte le sue esigenze contestuali.

6


Lo scopo fondamentale dello studio è prevenire in alleanza, oltre che curare.
L’atteggiamento rivolto alla prevenzione 
si concreta in una comunicazione il più possibile approfondita e comprensibile, in modo che il paziente possa attuare un processo di auto-assistenza personalizzato. Riteniamo, infatti, che i semplici concetti di “consenso informato” e di preventivo obbligatorio non esauriscano la necessità di approfondimenti ben compresi da parte del paziente.

7


Questo studio si fa conoscere solo con il passaparola, e non con imbonimenti commerciali.
Sarà bene che questo punto corrisponda al 100% a verità: ogni sollecitazione, più o meno esplicita, di tipo promozionale, riduce il livello di credibilità e “stile” di uno studio.

8


Il professore attua ogni trattamento soltanto dopo regolare visita preliminare.
Non si fanno sedute dirette curate dal dottore igienista. Qualsiasi procedura, anche preventiva, va preceduta da una diagnosi effettuata dal titolare dello studio.

9


Gli onorari sono espressione di irrinunciabile qualità personale: non esiste economia di scala.
L’ipotesi che un paziente abbia a consigliare lo studio anche ad amici o familiari non consente di esporre fatturazioni di tipo “collettivo”. Ogni caso è a sé stante perché, come esplicitamente ricordato, nel nostro lavoro non esiste una “economia di scala”.

10


Le nostre caratteristiche di determinante importanza sono:

  • Aggiornamento continuo per frequentazione di corsi e congressi, nazionali e internazionali; per contratto personale di didattica
  • Reperibilità ininterrotta del professore
  • Puntualità  costante e assoluta
  • Corsia preferenziale per urgenze ed emergenze
  • Verifica telefonica
  • Isolamento telefonico durante ogni visita
  • Cura particolare dell’anestesia
  • Disinfezione, sterilità, nel rispetto di ogni adempimento
  • Operatività, svolta sempre con due assistenti alla poltrona

Ecco, pertanto, come si presenta il “Decalogo dello studio del prof. Carlo Guastamacchia” che esponiamo in una successione numerata, in modo da renderlo più “leggibile” dal paziente.

Tutti questi elementi devono, ovviamente, corrispondere a verità, quindi, devono essere direttamente (o indirettamente) constatabili dal paziente. Come si vede, nel punto dieci del decalogo, vengono sottoposti all’attenzione del paziente elementi di grande impegno procedurale. Questi, molte volte, possono fare davvero “la differenza” rispetto ad altri studi o sedi di lavoro. Per alcuni, come i punti 10 A (con a e b) si può pensare ad esporre in sala d’attesa le testimonianze documentali dei corsi e congressi frequentati. I punti B e C saranno di immediato riscontro da parte del paziente, come il punto 10 I. Appare chiaro che se alcuni punti non vengono messi in pratica il paziente avrà una pessima opinione per tali mancanze.

Ripetiamo che questo schema serve solo come traccia per una scelta personale, che dovrà illustrare al paziente il comportamento di base che l’odontoiatra e i suoi collaboratori hanno scelto di tenere con il paziente.

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