Confronto dell’adattamento marginale di corone in disilicato di litio su denti naturali realizzate tramite tecnica di pressofusione e tecnologia cad-cam: revisione sistematica della letteratura

Comparison of the marginal adaptation of lithium disilicate crowns on natural teeth made by means of die-casting and CAD-CAM technology: systematic literature review

CAD-CAM
Scopo del lavoro:

È stata realizzata una revisione sistematica della letteratura per cercare di comprendere quale tecnica di produzione di una corona protesica su dente naturale realizzata in disilicato di litio monolitico garantisca il miglior adattamento marginale tra la metodica di pressofusione e la tecnologia CAD-CAM.

Materiali e metodi:

L’indagine è stata effettuata su 4 diversi database e sono stati individuati articoli pubblicati dal 2004 a giugno 2021. Dopo un’attenta selezione tramite criteri di inclusione e di esclusione sono stati selezionati 9 articoli.

Risultati:

Gli articoli riportano differenti valori di gap marginale medio delle corone sui corrispettivi abutment, ma i valori riguardanti la tecnologia CAD-CAM risultavano essere inferiori o equiparabili alla tradizionale tecnica di produzione tramite pressofusione.

Conclusioni:

In relazione all’adattamento marginale, la moderna tecnologia CAD-CAM può rappresentare una scelta per la produzione delle corone in disilicato di litio paragonabile, se non migliore, alla metodica di pressofusione.

INTRODUZIONE

L’adattamento marginale rappresenta uno degli elementi più importanti nella realizzazione di una corona protesica su dente naturale. Idealmente, la corona dovrebbe incontrare esattamente la linea di finitura del dente preparato; tuttavia, la perfezione clinica è impossibile da raggiungere e da verificare. Oggigiorno una vetroceramica molto diffusa in merito alle sue proprietà estetiche e meccaniche è il disilicato di litio, il quale viene impiegato per la realizzazione di elementi protesici integrali nei settori anteriori e, in adeguati spessori, anche nei settori posteriori.

I restauri in disilicato di litio possono essere realizzati con due tecniche principali: la tecnica di pressofusione, che deriva dalla tecnica della cera persa, o con la tecnologia CAD-CAM (computer aided design – computer aided manufacturing). In questa revisione sono stati analizzati vari database per cercare di comprendere quale fosse la tecnica di produzione di una corona protesica su dente naturale in disilicato di litio monolitico ad avere il miglior adattamento marginale fra la metodica di pressofusione e la tecnologia CAD-CAM.

MATERIALI E METODI

Questa revisione della letteratura è stata realizzata utilizzando il protocollo di lavoro Prisma 2020 (Preferred Reporting Items for Systematic reviews and Meta-Analyses), che rappresenta una delle guide più importanti per il reporting delle revisioni sistematiche.

È stata quindi condotta una ricerca computerizzata sui database PubMed/MEDLINE, Scopus, Web of Science ed Embase, utilizzando studi scientifici pubblicati dal 2004 a giugno 2021. La ricerca si è basata sull’utilizzo delle seguenti parole chiave: “(fit OR gap OR marginal discrepancy OR marginal adaptation) AND (cad cam) AND (disilicate)”. Gli studi sono stati prima selezionati in base al titolo ed all’abstract, in seguito sono stati applicati i criteri di inclusione e di esclusione (fig. 1).

Fig. 1 Criteri di selezione degli studi.

Solo, in seguito, gli articoli sono stati letti integralmente ed analizzati. Pertanto, a partire da un totale di 524 articoli inizialmente individuati, sono stati selezionati in conclusione 9 articoli (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9) da includere nella revisione.

RISULTATI

Vedi tabelle 1a, 1b.

Tab. 1a Tabella d’analisi degli articoli.
Tab. 1b Tabella d’analisi degli articoli.

DISCUSSIONE

All’interno di questo gruppo di nove articoli selezionati dalla letteratura scientifica, sette di essi sono studi in vitro, uno di essi è invece uno studio in vivo comparativo e il restante articolo consiste in un trial clinico randomizzato.

Dei 9 articoli due studi valutano il gap marginale delle corone in disilicato di litio prodotte con tecnica di pressofusione e con tecnologia CAD-CAM a partire da un tipo di impronta iniziale digitale. I rimanenti sette articoli, invece, presentano un confronto delle due tecniche, di cui sei studi a partire da un’impronta tradizionale mentre uno soltanto a partire sia da un’impronta tradizionale che da una digitale. Non sono stati analizzati studi che paragonavano il flusso di lavoro digitale con quello tradizionale, nei termini dell’insieme impronta – produzione digitale e dell’insieme impronta- produzione tradizionale.

L’intento era quello di diminuire la possibilità di errore e di concentrare l’attenzione sulla tecnica di produzione del manufatto. Questi articoli hanno dimostrato che la tecnica di produzione CAD-CAM delle corone in disilicato di litio presentava gap marginali paragonabili o inferiori rispetto a quelli realizzati con la tecnica di pressofusione.

Il gap marginale riportato per i restauri in ceramica è molto vario e andava da qualche micron a più di 200 micrometri. Non esiste infatti un consenso clinico o basato sull’evidenza scientifica riguardante uno specifico gap marginale definito come clinicamente accettabile per un dato paziente. La grande differenza nei risultati ottenuti potrebbe essere attribuita ai seguenti fattori: differenze nei metodi di misurazione, nel metodo di fabbricazione (convenzionale vs. CAD/CAM), nella dimensione del campione, nel numero di corone e nel numero di misurazioni per campione, la cementazione dei restauri, il materiale di fabbricazione del moncone, il tipo di scanner ed il dispositivo di fresatura, lo spessore dello spaziatore utilizzato, il tipo di microscopio ed il valore di ingrandimento utilizzato per la misurazione. La spiegazione di questi risultati, a livello clinico, può dipendere dall’esperienza e dalla competenza richieste nella fabbricazione del restauro, il rischio di distorsione dell’impronta e di contrazione della cera e della ceramica.

Questi limiti, appartenenti prevalentemente alla tecnica di produzione tradizionale dei manufatti, possono essere superati dalla più moderna tecnologia digitale CAD-CAM.

CONCLUSIONI

Nonostante i limiti di questa revisione sistematica della letteratura, come il numero esiguo degli articoli analizzati, la tipologia dei criteri di esclusione e di inclusione (in particolare l’analisi di articoli che si basano solo su di un’unica tipologia di impronta iniziale), la presenza di una quasi totalità di studi in vitro e le differenti condizioni descritte all’interno dei vari esperimenti, possiamo affermare che, in base ai risultati di valutazione dell’adattamento marginale, la tecnologia CAD-CAM può rappresentare un’ottima scelta per la produzione delle corone in disilicato di litio, paragonabile e forse superiore alla classica metodica di pressofusione.

Questo garantisce una miglior longevità dei restauri poiché, presentando un gap inferiore, risultano meno suscettibili a lesioni cariose secondarie e alla possibile perdita dei tessuti di sostegno dell’elemento in seguito ad infiammazione parodontale.

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Materials and methods:

The survey was performed on 4 different databases and articles published from 2004 to June 2021 were identified. Nine articles were selected after careful selection by inclusion and exclusion criteria,

Aim of the work:

A systematic literature review was performed to understand which prosthetic crown production technique on natural tooth made of monolithic lithium disilicate provides the best marginal fit between the die casting method and CAD-CAM technology.

Results:

The articles reported different values of crowns average marginal gap on corresponding abutments, but values concerning CAD-CAM technology were lower or comparable to the traditional die-casting technique.

Conclusion:

In relation to marginal fit, modern CAD-CAM technology can be a choice for the production of lithium disilicate crowns comparable, if not better, to die casting method.