La diagnosi e la formulazione di piani di trattamento in ambito odontoiatrico oggi sono strettamente legate alla fotografia. Gli strumenti e le tecniche per l’acquisizione delle immagini all’interno dei nostri studi sono vari, ma sicuramente una categoria di dispositivi indispensabile è quella dei contrastatori.

Quando fotografiamo le aree di nostro interesse all’interno del cavo orale, inevitabilmente comprendiamo nel nostro scatto anche elementi come labbra, lingua e tessuti molli, che possono essere considerati come elementi di disturbo, nel caso di analisi di elementi quali traslucenze, opalescenze, mammelloni e margini incisali.

L’immagine della struttura dentale può essere quindi migliorata utilizzando durante lo scatto uno sfondo di colore omogeneo, preferibilmente di colore scuro, il nero è quello più indicato perché assorbe ogni influenza cromatica esterna all’elemento dentale (figura 1).

Per questo scopo vengono utilizzati i cosiddetti contrastatori, così da avere un mezzo che crei contrasto uniforme sullo sfondo delle strutture di nostro interesse, evidenziando così dettagli che in alternativa rischierebbero di essere meno percepibili (fig. 2).

Fig. 2 – Fotografia realizzata con l’ausilio di un contrastatole nero.

Inoltre, possono tornare utili nel momento della rilevazione del colore.

Fig. 3 –
Contrastatore nero.

Questo accorgimento ci permette di scontornare facilmente durante la post-produzione, quindi di rimuovere digitalmente il colore nero. Anche nel caso in cui non volessimo ritoccare la fotografia, lasciando quindi lo sfondo nero creato dal contrastatore, questa risulterebbe comunque più pulita e meno dispersiva.

I contrastatori più utilizzati sono di colore nero o grigio (figure 3-4) e la forma varia in base alla zona del cavo orale da fotografare.

Esistono infatti contrastatori:

  • anteriori o a paletta, per i settori frontali, sia superiori che inferiori;
  • laterali, per le zone palatali, linguali e vestibolari dei settori latero-posteriori;
  • a forchetta, da utilizzare per le fotografie occlusali. Questo tipo di contrastatore retrae le guance e le labbra, facilitando l’analisi delle arcate dentarie (fig. 5-6).
Fig. 4 –
Contrastatore grigio.

I contrastatori possono anche essere monouso e realizzati in cartoncino, su cui vengono eventualmente stampati riferimenti per il bilanciamento del bianco.

Questi dispositivi sono solitamente realizzati in materiali trattati in modo che non riflettano la luce. I più diffusi sono realizzati in metallo, solitamente alluminio anodizzato di colore nero. Come vantaggi hanno sicuramente la resistenza e la bassa capacità di creare riflessi. Gli svantaggi sono legati principalmente al fatto che non sono flessibili e, se non maneggiati con cura, la superficie può nel tempo presentare graffi, che dovranno essere rimossi nella fase di post-produzione. Esiste poi la categoria dei contrastatori cosiddetti “soft” che sono costituiti da un’anima in metallo e rivestiti da uno strato in silicone nero. Questi ultimi sono più confortevoli per il paziente, non si graffiano e non riflettono la luce. Alcuni modelli sono flessibili, quindi è possibile modificare la loro forma per adattarla alla bocca del paziente, aumentando l’ergonomia (fig. 7). Gli unici svantaggi riguardano il deterioramento, dovuto ai cicli di sterilizzazione che influiscono sullo strato in silicone, e al fatto che la polvere si depositi facilmente sul contrastatore e che diventi evidente durante gli scatti, costringendoci a rimuoverla durante lo sviluppo digitale dell’immagine.

Fig. 5 – Contrastatore labiale.

I contrastatori possono anche essere monouso e realizzati in cartoncino, su cui vengono eventualmente stampati riferimenti per il bilanciamento del bianco (fig. 8).

Fig. 6 – Arcata inferiore visione linguale con contrastatore in zona labiale.
Fig. 7 – Contrastatore laterale nero.
Fig. 8 – Contrastatore palatale in cartoncino.

I contrastatori sono utilizzati solitamente in associazione con specchi (laterali o occlusali) e retrattori che possono essi stessi fungere da contrastatori quando colorati di nero.

Il mancato impiego di uno sfondo che contrasti con le strutture di nostro interesse può comportare la necessità di rimuovere digitalmente le strutture riprese nella fotografia che non siano rilevanti ai nostri fini.

Questi strumenti sono di facile utilizzo e consentono di rendere le foto più accattivanti e maggiormente focalizzate sui dettagli di interesse per il clinico; permettono inoltre una più semplice comunicazione con il laboratorio odontotecnico e con il paziente, il quale potrà percepire meglio i dettagli oggetto della vostra analisi.

 

I contrastatori sono utilizzati solitamente in associazione
con specchi (laterali o occlusali) e retrattori che possono
essi stessi fungere da contrastatori quando colorati di nero.