In vigore la nuova legge sulla responsabilità professionale e la sicurezza delle cure

La Legge sulle “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie” è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 17 marzo scorso.
“Il provvedimento, frutto di un lungo lavoro durato più di tre anni – ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - garantisce da un lato il diritto del cittadino ad essere risarcito in caso di errore medico e al contempo garantisce al medico di poter lavorare in serenità e quindi di non temere nel compiere interventi che possono salvare la vita delle persone, che questi possano essere trasformati in occasioni di denuncia. Contrastare la piaga della medicina difensiva è sempre stato un tema sul quale il ministero della Salute ha prestato grande attenzione e oggi finalmente diamo risposte concrete a cittadini e professionisti”.
Tra le principali novità che la norma porta nel settore odontoiatrico, le nuove responsabilità penali e civili per gli esercenti la professione sanitaria.
Per quanto riguarda la responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario, il medico sarà esente da responsabilità penale nel momento in cui avrà rispettando tutte le linee guida disciplinate dall’art. 5 della nuova legge. Linee guida che dovranno essere redatte dalle società scientifiche accreditate dal ministero, secondo quanto definito in successivi decreti attuativi.
Sul contenzioso diventa obbligatorio eseguire un tentativo di conciliazione, al quale deve prendere parte anche l’assicurazione, prima di intraprendere una qualsiasi azione legale.
“Un provvedimento importante – commenta il Presidente Nazionale ANDI Gianfranco Prada – che permette di limitare il contenzioso medico anche se, come abbiamo più volte sottolineato anche ai parlamentari, riguarda prevalentemente le strutture e medici che operano nel SSN e meno quelli che operano in regime di libera professione. Cercheremo, però, di ottenere miglioramenti nell’atto di stesura dei decreti attuativi, che la nuova legge contempla”. ●