Secondo i dati Eurostat 2021, le competenze digitali di base degli italiani sono ancora ferme al 46% (tuttavia, con una percentuale di utenti internet superiore all’80%). Sicuramente un dato non entusiasmante, soprattutto se rapportato a quello degli altri paesi membri della Comunità europea, con una distanza di circa l’8%, in quartultima posizione¹.

Per ridurre questo divario e favorire la formazione di maggiori competenze sulle tecnologie del futuro, è stato pubblicato un aggiornamento del Piano operativo della Strategia nazionale per le competenze digitali, finalizzato alla promozione della cultura digitale in maniera capillare nel nostro Paese e l’abbattimento dell’analfabetismo digitale, con l’obiettivo di raggiungere il 70% di competenze digitali nel 2025.

In altre parole, entro un paio di anni dovremo attenderci una popolazione più “digitale”, sia come mondo produttivo che come fruitori di prodotti e servizi. E dovremo altrettanto attenderci una sanità sempre più digitalizzata. Basti pensare al Fascicolo sanitario elettronico, strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente2.

Un interessante studio commissionato nel 2022 da IDI-Evolution a Nielsen, riportato in figura 1, stimola un’ulteriore riflessione. 

Fig. 1

Vi è una crescente richiesta di trasparenza da parte dei nostri pazienti, necessaria per far crescere il rapporto di fiducia verso il dentista che lo ha in cura. Lo strumento informatico consente tale comunicazione con maggior semplicità, in particolare verso quelle generazioni di millenials che quotidianamente si interfaccia con le realtà odontoiatriche via social, sistemi di messaggistica istantanea, e-mail, e che prima di accedere agli studi va a consultare il sito internet alla ricerca di informazioni.

Lo strumento informatico oggi sotto forma di sito/vetrina e domani il fascicolo odontoiatrico è, e sarà, sempre più uno strumento di comunicazione indispensabile nel rapporto medico/paziente.

Per scendere più nello specifico del mondo odontoiatrico, l’evoluzione digitale sta trasformando ogni giorno di più la nostra quotidianità, fatta sempre più spesso di scanner, di software per la chirurgia implantare computer assistita, di Cad/Cam, di radiologia digitale. Proprio in quest’ultimo campo iniziano a proporsi alla nostra attenzione sistemi di intelligenza artificiale in gradi di analizzare CBCT, ortopantomografie, Bite-wing e radiografie periapicali.

Ad oggi lo strumento digitale di più frequente utilizzo nelle nostre strutture odontoiatriche è il gestionale, un software più o meno complesso in grado, appunto, di “gestire” l’agenda appuntamenti, la scheda del paziente, la contabilità, la diagnostica per immagini, marketing e statistiche, fino ad arrivare a piattaforme con intelligenza artificiale per la gestione dello studio/ambulatorio.

Vi è tuttavia ancora un considerevole numero di studi che ha una gestione cartacea del fascicolo odontoiatrico dei pazienti, o mista cartacea/digitale.

La spinta evolutiva verso maggiori competenze digitali porterà, inevitabilmente, chi ancora non è munito di software gestionale ad adeguarsi ai cambiamenti, e coloro i quali già ne sono in possesso ad un uso più consapevole e meno superficiale, per ottimizzare la propria attività, per condividere con i propri pazienti i dati clinici raccolti e perché no, in un futuro non troppo remoto, farli confluire all’interno del Fascicolo sanitario elettronico. Prima di tutto occorre inquadrare al meglio il passaggio dal cartaceo al digitale del fascicolo odontoiatrico dei nostri pazienti. La conservazione di tale fascicolo è essenziale, in quanto i nostri pazienti hanno la possibilità di instaurare un’azione risarcitoria del danno da malpractice medica dal momento in cui hanno la percezione della malattia3 entro i 10 anni successivi in caso di responsabilità contrattuale e 5 anni in caso di responsabilità extracontrattuale. Lo strumento che permette di dimostrare il buon operato o che l’evento occorso non sia dipeso dalla volontà dell’operatore o non sia a lui ascrivibile come difetto di condotta è proprio il fascicolo odontoiatrico.

La prima domanda che molti colleghi pongono quando vogliono passare dalla gestione cartacea a quella digitale è come fare con il pregresso, se devono conservare la documentazione cartacea una volta acquisita digitalmente, o possono digitalizzare i documenti e procedere poi a distruzione di quella “analogica”. Analogo problema quando il paziente si presenta in una struttura odontoiatrica munito di esami, certificazioni o referti in formato cartaceo. Li dobbiamo conservare in formato cartaceo o possiamo digitalizzarli?
Ovviamente, come detto poc’anzi, la documentazione del paziente va sempre custodita gelosamente, per poter ricostruire la storia clinica in qualsiasi momento, sia al fine della miglior cura del medesimo, che ai fini medico/ legali. Quindi non va assolutamente eliminata.

Si può però pensare di acquisire i documenti cartacei in formato digitale, senza che perdano l’efficacia giuridica. L’art. 22 del Codice dell’amministrazione digitale recita al punto 1: “I documenti informatici contenenti copia di atti pubblici, scritture private e documenti in genere, compresi gli atti e documenti amministrativi di ogni tipo, formati in origine su supporto analogico, spediti o rilasciati dai depositari pubblici autorizzati e dai pubblici ufficiali, hanno piena efficacia, ai sensi degli articoli 2714 e 2715 del Codice civile, (se sono formati ai sensi dell’articolo 20, comma 1-bis, primo periodo*). La loro esibizione e produzione sostituisce quella dell’originale”.

Le copie per immagine su supporto informatico di documenti originali formati in origine su supporto analogico nel rispetto delle linee guida hanno la stessa efficacia probatoria degli originali da cui sono tratte se la loro conformità all’originale non è espressamente disconosciuta.

Le copie formate ai sensi dei commi 1, 1-bis, 2 e 3 sostituiscono ad ogni effetto di legge gli originali formati in origine su supporto analogico, e sono idonee ad assolvere gli obblighi di conservazione previsti dalla legge, salvo quanto stabilito dal comma 5. L’acquisizione digitale del fascicolo odontoiatrico cartaceo del paziente nelle nostre strutture assume quindi lo stesso valore giuridico che aveva l’originale. A questo riguardo occorre ricordare che la maggior parte delle strutture odontoiatriche italiane esercitano in regime privatistico, e in quanto tali il fascicolo odontoiatrico può esser assimilato a una scrittura privata. Come disposto dall’art. 2702 del Codice civile, “la scrittura privata fa piena prova, fino a querela di falso, della provenienza delle dichiarazioni di chi l’ha sottoscritta, se colui contro il quale la scrittura è prodotta ne riconosce la sottoscrizione, ovvero se questa è legalmente considerata come riconosciuta”.

La valutazione finale circa la veridicità della documentazione clinica, sia essa cartacea che digitale, spetta comunque al giudice, come sancito dalla Cassazione civile4: “quanto all’efficacia probatoria dei documenti informatici, l’art. 21 del medesimo D.Lgs., nelle diverse formulazioni, ragione temporis vigenti, attribuisce l’efficacia prevista dall’art. 2702 c.c. solo al documento sottoscritto con firma elettronica avanzata, qualificata o digitale, mentre è liberamente valutabile dal giudice, ai sensi del D.Lgs n.82 del 2005, art. 20, l’idoneità di ogni diverso documento informatico (come l’e-mail tradizionale) a soddisfare il requisito della forma scritta, in relazione alle sue caratteristiche oggettive di qualità, sicurezza, integrità ed immodificabilità”

Per semplificare il passaggio dall’analogico al digitale sono già sul mercato piattaforme gestionali in grado di acquisire la documentazione cartacea del paziente con uno scanner, previa creazione di un’etichetta che consenta di classificare la tipologia del documento introdotto, archiviandolo nella cartella del paziente sotto una corretta voce (anamnesi, diario clinico, consensi…). Il futuro è adesso. 

note
¹ https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/competenze-digitali/competenze-digitali-litalia-comincia-a-migliorare-i-dati-eurostat/
² https://www.fascicolosanitario.gov.it/
³ Cassazione Civile n. 29760/2022 4 Cass. Civile 5523/2018 * “La copia per immagine su supporto informatico di un documento analogico è prodotta mediante processi e strumenti che assicurano che il documento informatico abbia contenuto e forma identici a quelli del documento analogico da cui è tratto, previo raffronto dei documenti o attraverso certificazione di processo nei casi in cui siano adottate tecniche in grado di garantire la corrispondenza della forma e del contenuto dell’originale e della copia”.


Take home message
Il fascicolo odontoiatrico cartaceo, una volta digitalizzato, può acquisire lo stesso valore giuridico di quello di provenienza.