Beni detenuti all’estero e dichiarazione dei redditi

 

Per alcuni beni detenuti all’estero ho dei dubbi se questi debbono essere indicati nel quadro RW della dichiarazione modello redditi PF. Nello specifico mi riferisco ad un conto corrente detenuto all’estero visto che è stato alimentato solo da parte dei compensi professionali già dichiarati e tassati in Italia, e ad una piccola imbarcazione da diporto che non è iscritta nel registro nautico del Paese estero non avendone i requisiti. Come mi devo comportare?

 

 

Il quadro RW ha una duplice finalità:

 

  • la prima classica è quella di monitoraggio fiscale dato che all’origine si voleva conoscere l’entità delle attività detenute all’estero (attività immobiliari, mobiliari e finanziarie) e la compatibilità delle stesse con i redditi dichiarati o i patrimoni posseduti. Tale indicazione conteneva già un presupposto impositivo ai fini delle imposte sui redditi come i saldi dei conti correnti;
  • la seconda, più recente, è quella impositiva, cioè di costituire una base imponibile per l’applicazione dell’IVIE (imposta sul valore degli immobili situati all’estero) e IVAFE (imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero).

Nelle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate si specificano i soggetti obbligati alla compilazione (cioè i soggetti residenti in Italia) e al versamento delle imposte sopra citate che posseggono valori e beni all’estero, nonché i casi di esonero o esenzione.

Nel caso prospettato risulta chiaro che:

  • anche se i fondi trasferiti al conto corrente estero derivano da un conto corrente di un istituto finanziario italiano (dove confluiscono i compensi della professione già regolarmente dichiarati al Fisco) essi debbono essere indicati nel quadro RW. Se soggetti a IVAFE, nei casi previsti, si dovrà compilare anche il prospetto di liquidazione dell’imposta. Si ricorda ad esempio che l’indicazione ai fini del monitoraggio si dovrà fare se il valore massimo del saldo raggiunto nell’anno (nel libretto o deposito) è superiore ai 15.000 Euro (sotto si è esonerati), mentre l’importo sarà soggetto a IVAFE se la giacenza media supera i 5.000 Euro. Anche i conti dove si possiede una delega ad operare debbono essere inclusi tenuto conto che il soggetto ha “il possesso” del saldo;
  • l’imbarcazione che “batte” una bandiera estera è sicuramente iscritta in pubblici registri di quello Stato e ne segue la legislazione e l’imposizione. Vi sono casi in cui l’imbarcazione è posseduta e allocata all’estero ma non è registrata in pubblici registri di detto Stato in quanto, per dimensioni o altre cause, non deve sottostare a tale obbligo. Dovrà essere segnalata al Fisco italiano tramite il quadro RW qualora, pur non essendo iscritta in un pubblico registro, possiede i requisiti per esserlo in quello nazionale. In tale maniera si effettua una equiparazione di fatto tra le imbarcazioni nazionali e quelle estere a prescindere dalle regole dell’altro Paese.