La scelta dell’attrezzatura per la fotografia odontoiatrica

La prima cosa da precisare, quando parliamo di attrezzatura per la fotografia odontoiatrica, è che non si può parlare solo di fotocamera: oggi è necessario considerare quello che viene definito un “sistema fotografico”.

Fig. 1 Dimensioni dei sensori e rispettive fasce di prezzo.

Quello che noi intendiamo per sistema fotografico è un vero e proprio apparato formato da fotocamera, obiettivo e luci (flash o Led); strumenti tecnologici oramai molto avanzati che devono funzionare in totale sincronismo tra di loro per garantire un’immagine realistica del soggetto.

Nella panoramica degli strumenti per realizzare fotografie odontoiatriche possiamo elencare una serie di prodotti, piuttosto diversi tra loro, come ad esempio gli smartphone, le fotocamere compatte, le fotocamere reflex e le ultimissime mirrorless.

In questo articolo però, per formazione e per scelta, ci riferiremo principalmente ai “sistemi completi”, utili alla fotografia dentale; parleremo, quindi, dei due brand più utilizzati per la fotografia generica: Canon e Nikon. Nei cataloghi di queste due aziende è possibile trovare fotocamere, obiettivi e luci flash dedicate alla macrofotografia, con un corredo completo di accessori utili, anche, alla realizzazione di fotografie odontoiatriche.

È bene specificare che le aziende produttrici non commercializzano più, come accadde nel passato per i sistemi analogici (a pellicola,) strumenti dedicati esclusivamente alla fotografia odontoiatrica. In realtà tutti i prodotti commercializzati, oggi, sono dedicati alla macrofotografia generica e possono essere da noi adattati alla fotografia medicale. La garanzia totale del funzionamento di un sistema e della sincronizzazione perfetta tra fotocamera, obiettivo e flash è data dall’accoppiamento di prodotti della stessa marca, qualunque essa sia.

Se utilizziamo un sistema composto da fotocamera, ottica e flash Canon, oppure Nikon, raramente incontreremo problemi di funzionamento e sincronizzazione dell’attrezzatura.

Le case di produzione creano sensori dedicati al controllo dell’esposizione e alla gestione della messa a fuoco, sistemi completamente integrati con i flash e comunicanti tra loro proprio per ottenere il massimo della qualità dalle nostre fotografie e soprattutto per semplificare il lavoro del fotografo/odontoiatra.

Esistono, in alternativa, anche prodotti (obiettivi e flash) definiti “universali”. Questi prodotti di terze parti offrono prestazioni accettabili ma non uguali a quelli ottenibili con i prodotti originali. Inoltre, in buona parte, forniscono prestazioni incostanti, specie per i flash, che con l’utilizzo possono deteriorarsi nel tempo variando le prestazioni.

Fatte queste premesse ora possiamo affrontare il discorso della scelta dell’attrezzatura ideale per le nostre esigenze. Per capire cosa dobbiamo acquistare è importante porsi due domande:

  • Cosa dobbiamo documentare nella nostra routine clinica?
  • Quale utilizzo faremo delle nostre fotografie?

La risposta più precisa che possiamo dare a queste due domande è che in base alla specializzazione odontoiatrica cambiano gli strumenti fotografici che possiamo utilizzare.

Ogni professionista del settore odontoiatrico, a seconda della sua specializzazione, avrà esigenze fotografiche differenti. Ogni tipologia di documentazione medico-scientifica può richiedere un sistema fotografico le cui componenti variano in base alle esigenze di rappresentazione del soggetto.

Proviamo a chiare questo concetto con tre esempi:

1.

Un ortodontista, nel suo studio, dovrà realizzare immagini utili alla diagnosi e alla documentazione del caso clinico prima, durante e dopo il trattamento ortodontico. Avrà quindi la necessità di ottenere fotografie intraorali, extraorali e di ritratto del paziente.

Nel caso specifico il sistema fotografico ideale sarà composto da una fotocamera reflex oppure da una mirrorless, corredate da un obiettivo con lunghezza focale da 100 mm macro e con flash satellitari. L’obiettivo macro da 100 mm offre la possibilità di realizzare fotografie intra ed extraorali e, allo stesso tempo, è un ottimo obiettivo per i ritratti dei pazienti.

La scelta della fotocamera in questo caso non sarà determinata dalle esigenze di qualità dell’immagine, comunque sempre molto buona anche con fotocamere entry level. Piuttosto si dovrà valutare lo spazio che il clinico ha a disposizione nel proprio studio, un fattore determinate per scegliere se usare una full frame oppure un APS-C.

Fig. 1 Dimensioni dei sensori e rispettive fasce di prezzo.

Se gli ambienti dello studio non sono molto ampi, una fotocamera full frame ci agevolerà (a parità di obiettivo) riducendo la distanza tra soggetto e fotocamera, mentre un sensore APS-C sarà più indicato quando non si hanno problemi di spazio nella stanza fotografica dello studio (fig. 1). A corredo del sistema fotografico il 100 mm macro è un obiettivo ideale per la maggiora parte delle specializzazioni odontoiatriche. Quest’ottica consente al clinico di lavorare con un rapporto d’ingrandimento di 1:1, cioè riproducendo il soggetto nelle sue dimensioni effettive e allo stesso tempo permette di effettuare fotografie intraorali e di riprodurre i ritratti dei pazienti senza alterare la forma del viso con distorsioni dovute alla lunghezza focale dell’obiettivo. In fotografia medicale, in generale, così come in quella odontoiatrica, i rapporti d’ingrandimento sono importati e dovrebbero essere rispettati come ampiamente descritto nella scala Westminster, universalmente riconosciuta come riferimento per la fotografia medicale e forense. Di questo argomento parleremo in modo più approfondito in uno dei prossimi articoli.

Tab. 1 Vantaggi e svantaggi dei sistemi utilizzati nella fotografia odontoiatrica.

2.

Un odontoiatra che desidera fotografare i suoi casi clinici solo ed esclusivamente per una propria tutela medico legale avrà bisogno di un’attrezzatura diversa da quella di un ortodontista.

In questo caso è necessario dotarsi una fotocamera reflex corredata di un obiettivo macro e un flash anulare. Le immagini utili alla documentazione medico legale devono essere di qualità sufficiente a rappresentare il caso clinico dalla fase pretrattamento sino alla fase di conclusione del lavoro. La luce di un flash anulare, anche se “piatta”, è più che sufficiente per questo tipo di documentazione fotografica. Nella fotografia medico legale, l’aspetto rilevante è il formato del file fotografico. In questo caso è preferibile utilizzare un formato RAW (grezzo) che possa garantire l’originalità della fotografia, che deve essere esente da manipolazioni in post produzione.

3.

Se lo scopo della documentazione fotografica è quello di utilizzare le immagini per comunicare all’interno e all’esterno del team lavoro, ad esempio per una riabilitazione estetica, allora la qualità diventa un elemento fondamentale. In questo caso il clinico potrà impiegare una reflex oppure una mirrorless, anche full frame. L’obiettivo è quello di riprodurre i particolari anatomici degli elementi dentali e dei tessuti nel modo più realistico possibile. La ricchezza di dettaglio e la maggior profondità dei colori diventano un aiuto irrinunciabile per la comunicazione tra clinico e odontotecnico nella riproduzione estetica naturale. Se inoltre le immagini devono essere presentate in pubblico (corsi conferenze), allora la qualità deve essere impeccabile e adeguata ai supporti multimediali di riproduzione delle presentazioni (tab. 1).    

Come abbiamo visto le possibilità di impiego degli strumenti fotografici variano a seconda delle esigenze delle singole specializzazioni. Per rendere ancora più semplice, rapido e comprensibile questo concetto possiamo provare a schematizzare l’argomento, così da offrire una risposta utile a tutti coloro che praticano la fotografia odontoiatrica nelle differenti ambiti clinici.

Quali sono le caratteristiche dei vari sistemi fotografici e cosa li differenzia? Proviamo ad analizzare velocemente i tre sistemi principali.

Smartphone

Gli smartphone sono dispositivi utilizzabili per una fotografia immediata, una fotografia da inviare subito al collega per un consulto oppure al laboratorio per un rapido scambio di informazioni.

Questi dispositivi sono dotati di una fotocamera e di un obiettivo ma non sono creati per realizzare fotografie macro utili alle esigenze odontoiatriche. Il sensore fotografico degli smartphone è più piccolo se paragonato a quello delle fotocamere reflex e mirrorless, con una conseguente riduzione della qualità dell’immagine. Le immagini realizzate con gli smartphone possono essere piacevoli se visualizzate su un monitor di piccole dimensioni, ma non reggono molto gli ingrandimenti utili a una comunicazione dettagliata e di qualità. Se si desidera utilizzare lo smartphone per la fotografia intraorale è necessario dotarlo di alcuni accessori, il primo è un aggiuntivo macro per ottenere un buon rapporto d’ingrandimento del soggetto. Questi aggiuntivi, in qualsiasi caso, non hanno un’elevata qualità ottica utile alla fotografia dentale e non sono esenti da problemi di distorsione ottica. Inoltre, se dobbiamo illuminare il cavo orale sarà necessario dotare lo smartphone di un dispositivo di illuminazione specifico che ha un costo non propriamente economico. Se vogliamo realizzare buone fotografie con gli smartphone dobbiamo dotarci dei modelli di fascia alta che hanno costi talvolta superiori alle stesse fotocamere reflex.  Infine, si potrebbe aprire una discussione sulla “percezione della professionalità” da parte del paziente, sull’utilizzo di uno smartphone piuttosto che di una fotocamera, ma questo è un altro discorso che magari affronteremo in qualche altro articolo (tab. 2).

Tab. 2 Indicazioni sulle caratteristiche del sistema fotografico da utilizzare nelle differenti specializzazioni odontoiatriche.

Fotocamere reflex

Nel momento in cui scriviamo Canon ha annunciato che dismetterà la produzione di fotocamere reflex. Un passaggio epocale, un passaggio di testimone a favore delle fotocamere mirrorless che diventano così il futuro della fotografia digitale. Questo però non vuol dire che da oggi tutte le fotocamere reflex non funzioneranno più. Al contrario, se guardiamo il bicchiere mezzo pieno, questo potrebbe essere il momento ideale per acquistare una fotocamera reflex. Nel momento in cui in molti utenti vendono i loro corredi reflex per passare alle mirrorless, e i negozianti devono svuotare i loro magazzini, è palese che le occasioni di acquisto si moltiplicano e diventano molto interessanti, sia nel nuovo che nel mercato dell’usato.

I sistemi reflex sono stati, e saranno ancora per diversi anni, gli strumenti tecnologici d’elezione per la fotografia odontoiatrica. Un sistema di qualità dura molti anni, l’unico problema è la reperibilità dei pezzi di ricambio che comunque è garantita dalle aziende anche diversi anni dopo il ritiro del prodotto dal commercio. Le fotocamere reflex, attualmente, sono quelle che offrono la maggior versatilità d’uso e il miglior rapporto qualità prezzo. Sono commercializzate in differenti modelli, possono soddisfare le esigenze dei vari utenti, dal neofita al professionista.

Per i principianti sarà possibile optare per modelli entry level oppure, per coloro che desiderano utilizzare la fotografia dentale per una documentazione di qualità, ci si potrà orientare verso modelli semi professionali. Con il passare del tempo e con l’aumento delle aspettative di qualità si potrà passare poi fotocamere più performanti, come quelle professionali. Le fotocamere reflex sono completamente regolabili in fase di scatto, si possono utilizzare in completo automatismo oppure in modalità manuale, quella in cui l’operatore regola tempi, diaframmi e valore ISO. Con una fotocamera reflex, l’operatore può gestire quindi in piena autonomia l’esposizione della fotografia non demandando esclusivamente alla fotocamera questo parametro così importante e sfruttando a pieno la potenzialità creativa del sistema.

Le fotocamere reflex consentono di separare l’obiettivo dalla fotocamera e sostituirlo. Ad esempio sarà possibile impiegare un obiettivo macro per le riprese intraorali e utilizzare un obiettivo specifico per ritratti se dobbiamo documentare il viso del paziente. Oppure, in alternativa, è possibile adottare un obiettivo zoom grandangolare, qualora avessimo la necessità di realizzare le fotografie di fasi operative del team e/o di backstage del nostro studio. Le fotocamere reflex sono prodotte in due versioni principali che si distinguono per la dimensione del sensore; le fotocamere full frame e quelle APS-C. Un corpo full frame avrà un sensore a pieno formato (24×36 mm) mentre una fotocamera con sensore formato APS-C è dotata di un sensore di dimensione ridotte (mediamente 22,3 x 14,9 mm, a seconda della marca) (fig. 2).

Fig. 2 Differenza della distanza di messa a fuoco tra un sensore full frame e un senzore APS-C utilizzando un’ottica da 100 mm macro.

La differenza principale tra i due sensori, oltre alla grandezza fisica del sensore, comporta un differente rapporto d’ingrandimento del soggetto, a parità di obiettivo utilizzato.

Ipotizzando di utilizzare un formato full frame, abbinato ad un’ottica 100 mm macro, il nostro soggetto sarà ripreso così come inquadrato dall’obiettivo. Se invece montiamo la stessa ottica su di un formato APS-C con fattore d’ingrandimento di 1,6 (Canon), oppure 1,5 (Nikon), il nostro obiettivo diventerà un 160 mm oppure un 150 mm. Questa differenza di ingrandimento porta necessariamente, l’operatore che utilizza un formato APS-C (a parità di obiettivo), a lavorare ad una distanza maggiore dal soggetto se si desidera ottenere lo stesso rapporto d’ingrandimento. Questo potrebbe risultare uno svantaggio specialmente nella fotografia di ritratto dei pazienti, in particolar modo quando gli spazi nello studio sono ridotti.

In realtà esistono in commercio obiettivi per i formati APS-C che mantengono il valore nominale della lunghezza focale, nel settore macro però la scelta tra le ottiche macro è molto ridotta e non sempre utile al nostro genere fotografico.                                           

Alle fotocamere reflex è possibile abbinare molte tipologie di luci flash dedicate. Dai flash anulari e satellitari, specifici per la macrofotografia, agli speedlite a torcia per arrivare poi ai flash da studio e alle luci a led per illuminare il volto del paziente. Il sistema reflex, da sempre, è il sistema fotografico più versatile e, oggi, il più abbordabile in termini di rapporto qualità/prezzo (fig. 3).

Differenze di dimensione tra un sensore full frame e un sensore APS-C
Fig. 3 Differenze di dimensione tra un sensore full frame e un sensore APS-C. (Schema indicativo)

Mirrorless

Rappresentano il presente ed il futuro della fotografia digitale, lo abbiamo già detto.

Sono reperibili sul mercato in diversi modelli, da quelli base sino ad arrivare ai modelli professionali. Le fotocamere più idonee alla fotografia medicale sono quelle di ultima generazione, perché sono dotate di un corredo analogo a quello dei sistemi reflex e sono compatibili con la quasi totalità degli obiettivi e degli accessori per le reflex. Inizialmente, per chi possiede già un corredo reflex, è possibile utilizzare gli appositi adattatori per collegare le ottiche reflex sulle fotocamere mirrorless. Un modo utile per passare in modo graduale da un sistema all’altro. Diversamente, per chi vuole utilizzare direttamente un sistema mirrorless, possiamo affermare che i corredi delle varie case produttrici vengono oramai mensilmente integrati con nuove ottiche e accessori, così da soddisfare ogni esigenza di fotoamatori e professionisti.

Le differenze tra mirrorless e reflex sono diverse, dall’assenza dello specchio al mirino elettronico, per arrivare alle ottiche che per la prima volta, nello specifico per Canon, comunicano direttamente con la fotocamera. I sistemi mirrorless sono dei veri e propri concentrati di tecnologia, si può dire che con questo tipo di fotocamere, oramai, è molto difficile sbagliare la fotografia. Tutti i modelli mirrorless adatti alla fotografia medicale sono in grado di funzionare in pieno automatismo e nelle differenti modalità di scatto creative: in priorità di diaframma, priorità di tempi e in manuale.

La qualità dell’immagine dei sistemi mirrorless, oggi, è superiore a quella ottenibile con fotocamere reflex (dati riferiti ai modelli di fascia medio-alta sia per Canon che per Nikon). Le mirrorless sono il futuro e meritano un approfondimento a parte, un tema che, sicuramente, affronteremo con tutti dettagli in un prossimo articolo.

Gli unici due svantaggi di questo sistema sono i costi, ancora piuttosto elevati, e la reperibilità del prodotto sul mercato. La pandemia che ha colpito il mondo, purtroppo, ha rallentato anche la produzione di attrezzature fotografiche in Giappone e nel mondo intero. Le stesse materie prime sono sempre più difficili da reperire, con il conseguente rallentamento fisiologico della filiera di produzione. Il risultato è che oggi le attese dei prodotti mirrorless, per quasi tutti i brand, sono piuttosto lunghe.

Abbiamo visto che la scelta del sistema fotografico dipende da diversi fattori, per questo motivo non esiste una ricetta unica e perfetta per tutti.

La fotografia odontoiatrica ha una rilevanza molto importante nella routine di comunicazione dello studio odontoiatrico e come tale, se funziona bene, porta il clinico ad un continuo miglioramento e approfondimento della materia. Per iniziare basta poco, anche un’attrezzatura usata. La durata della vostra attrezzatura fotografica sarà proporzionale alla quantità di passione che svilupperete fotografando nel vostro studio e dalle vostre aspettative che cresceranno nel tempo.