Confronto del pink esthetic score tra il flusso di lavoro digitale e analogico

Comparison of the pink esthetic score between the digital and analogical workflow

Confronto del pink esthetic score tra il flusso di lavoro digitale e analogico
Scopo del lavoro:

Lo scopo di questo studio clinico è stato quello di confrontare il pink esthetic score (PES), in riabilitazioni singole in zona estetica, utilizzando il flusso di lavoro digitale in un gruppo test (GT), e il flusso analogico in un gruppo controllo (GC).

Materiali e metodi:

Sono stati valutati e reclutati 50 pazienti in visita presso il Dipartimento di Odontoiatria dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano dal mese di marzo 2017 al mese di maggio 2018. Dopo il posizionamento implantare, in modo casuale 25 pazienti (GT) sono stati assegnati al flusso di lavoro digitale e 25 pazienti (GC) al flusso di lavoro analogico. Il risultato estetico è stato valutato utilizzando il pink esthetic score (PES) dopo un anno di follow-up.

Risultati:

test (GT) la presenza della papilla mesiale e distale ha ottenuto un punteggio medio pari rispettivamente a 1.53 ± 0.48 e a 1.26 ± 0.43, mentre nel gruppo controllo (GC) ha ottenuto un punteggio medio pari rispettivamente a 1.53 ± 0.48 e a 1.26 ± 0.43. La festonatura e la posizione del margine dei tessuti molli in relazione al margine del restauro protesico hanno raggiunto un punteggio pari a 1.87 ± 0.34 per entrambi i parametri, mentre nel gruppo GC ha raggiunto un punteggio pari a 1.79 ± 0.49. Infine, il colore dei tessuti molli era 1.23 ± 0.50 rispetto al gruppo GC che ha ottenuto un punteggio pari a 1.05±0.61. Così facendo si è ottenuto un totale complessivo PES pari a 7.76 ± 0.42 per il gruppo GT e 7.71± 0.50 per il gruppo GC.

Conclusioni:

Entro i limiti di questo studio non ci sono differenze statisticamente significative tra Il GT e il GC nei valori medi di PES. Questo dimostra che il protocollo mediante flusso digitale non compromette il risultato estetico della riabilitazione implanto-protesica.

INTRODUZIONE

Lo scopo di questo studio clinico è stato quello di confrontare il pink esthetic score (PES), in riabilitazioni singole in zona estetica, utilizzando il flusso di lavoro digitale in un gruppo test (GT), e il flusso analogico in un gruppo controllo (GC). Il risultato estetico è stato valutato da un valutatore cieco al trattamento dato, prendendo in considerazione il pink esthetic score (PES) e riadattandolo come suggerito da Belser nel 2009.

I parametri PES valutati sono stati:

  1. la presenza/assenza della papilla interprossimale;
  2. la festonatura del margine gengivale in corrispondenza dell’impianto;
  3. la posizione del tessuto marginale;
  4. il colore;
  5. l’aspetto del tessuto perimplantare;

Per ciascun parametro è stato dato un punteggio crescente da 0 (valore minimo) a 2 (valore massimo). A un punteggio inferiore a 6 corrispondeva un’estetica non accettabile, mentre un punteggio compreso tra 6-8 indicava un risultato estetico soddisfacente; un punteggio PES superiore a 9 era indice di un’estetica eccellente.

MATERIALI E METODI

È stato condotto uno studio prospettico presso il reparto di Odontoiatria dell’Ospedale San Raffaele di Milano in cui sono stati valutati e reclutati 50 pazienti dal mese di marzo 2017 al mese di maggio 2018. Dopo l’intervento chirurgico implantare, in modo casuale 25 pazienti (gruppo test, GT) sono stati assegnati al flusso di lavoro digitale e 25 pazienti (gruppo controllo, GC) sono stati assegnati al flusso di lavoro analogico. Il risultato estetico è stato valutato utilizzando il pink esthetic score (PES) dopo un anno di follow-up.

Criteri di inclusione:

  • uomo/donna;
  • età > 18 anni
  • pazienti che necessitavano di riabilitazione implanto-protesica di ≥ 1 elementi mandibolari o mascellari in zona estetica (da premolare a premolare), su cui fosse stato possibile realizzare un ponte con almeno un elemento intermedio fra i due;
  • buona igiene orale;
  • full-mouth plaque score (FMPS) e full-mouth bleeding score (FMBS) < 20%
  • non fumatori o fumatori di meno di 10 sigarette/die;
  • assenza di controindicazioni all’intervento chirurgico orale (ASA-1 / ASA-2);
  • presenza di volume e densità ossea che permettessero l’inserimento di un impianto di diametro minimo di 3.0 mm e una lunghezza minima di 8.5 mm;
  • assenza di infezioni attive attorno al sito chirurgico;
  • firma di un modulo di consenso informato al protocollo.

Criteri di esclusione:

  • condizioni mediche sistemiche che presentano una controindicazione alla chirurgia implantare (ad es. diabete non controllato, problemi della coagulazione non adeguatamente trattati e malattie psichiatriche);
  • radioterapia nel distretto testa-collo o chemioterapia negli ultimi 5 anni;
  • terapia immunosoppressiva;
  • pazienti in gravidanza o in allattamento;
  • uso di bifosfonati per via orale e/o parenterale da > 3 anni;
  • presenza di infezioni o infiammazioni attive nell’area del trattamento implantare;
  • abuso cronico di droghe o alcool;
  • scarsa igiene orale (FMPS e FMBS > 20%) e scarsa motivazione al mantenimento di una corretta igiene orale;
  • limitata apertura della bocca, limitazioni funzionali o disturbi temporomandibolari;
  • presenza di parafunzioni gravi (bruxismo, serramento);
  • condizioni mediche compromesse (ASA score 3 o superiore);
  • forti fumatori (> di 10 sigarette al giorno);
  • necessità di eseguire procedure di incremento osseo/rigenerazione ossea per il posizionamento di un impianto.

RISULTATI

Nel gruppo test (GT) la presenza della papilla mesiale e distale ha ottenuto un punteggio medio pari rispettivamente a 1.53 ± 0.48 e a 1.26 ± 0.43; la festonatura e la posizione del margine dei tessuti molli in relazione al margine del restauro protesico hanno raggiunto un punteggio pari a 1.87 ± 0.34 per entrambi i parametri; infine, il colore dei tessuti molli era 1.23 ± 0.50 per un totale complessivo PES pari a 7.76 ± 0.42 (tab. 1).

Tab. 1 Media e deviazione standard del Gruppo Test (GT).

Mentre, nel gruppo controllo (GC) la presenza della papilla mesiale e distale ha ottenuto un punteggio medio pari rispettivamente a 1.66 ± 0.44 e a 1.42 ± 0.48; la festonatura del margine dei tessuti molli ha raggiunto un punteggio pari a 1.79 ± 0.49, come anche la posizione del margine dei tessuti molli in relazione al margine del restauro protesico. Infine, il colore dei tessuti molli era 1.05 ± 0.61 per un totale complessivo PES pari a 7.71± 0.50 (tab. 2). È stato, inoltre, effettuato un t-test per campioni indipendenti che ha rivelato che non esiste alcuna differenza statisticamente significativa fra i due gruppi (digitale vs. analogico) rispetto ai valori di PES totale, t (54) = 1.06, p = .30.

Tab. 2 Media e deviazione standard del gruppo controllo (GC).

DISCUSSIONE

Il successo delle riabilitazioni implanto-protesiche a carico immediato in zona estetica rimane una delle maggiori sfide in odontoiatria implantare; per questo motivo la ricerca scientifica in odontoiatria estetica è in continuo sviluppo.

In letteratura ci sono numerosi studi che sostengono il protocollo del carico immediato, dato il tempo di trattamento ridotto e l’effetto psicologico positivo sui pazienti, così come il tasso di successo equiparabile al carico convenzionale.

Guidetti et al. hanno fornito un report sugli impianti a carico immediato funzionale in uno studio che ha coinvolto dodici pazienti; questo studio ha raggiunto un tasso di sopravvivenza a 12 mesi dell’83.3%. Crespi et al. nel 2008 hanno riportato una perdita ossea media di 1,02 ± 0,53 mm su 20 impianti singoli post-estrattivi a carico immediato in zona estetica, ma non sono state riscontrate differenze significative rispetto al gruppo a carico differito. Lo scopo del nostro studio clinico è stato quello di confrontare il protocollo di carico immediato, in riabilitazioni singole e parziali in zona estetica, utilizzando il flusso di lavoro digitale versus il flusso analogico. Abbiamo riscontrato un successo e un tasso di sopravvivenza del 100% in entrambi i gruppi. Non sono stati registrati né fallimenti né complicanze biologiche. Contributo essenziale a questo soddisfacente risultato è dato dalla notevole stabilità del tessuto osseo peri-implantare nel corso dello studio, con minima variazione nei valori di perdita ossea media, in entrambi i gruppi.

Pertanto, i risultati clinici e radiografici di questo studio prospettico, a distanza di 1 anno, hanno dimostrato come sia il workflow digitale che quello analogico possano influenzare positivamente la prognosi delle riabilitazioni implanto-protesiche a carico immediato. Anche se non è stata ancora identificata alcuna tecnica come gold standard, le impronte intraorali digitali possono essere considerate un’alternativa affidabile per le riabilitazioni implanto-protesiche. L’impronta convenzionale richiede molti passaggi critici che possono essere saltati quando si utilizza la tecnica digitale. I vantaggi della tecnica di impronta digitale sono che i dati acquisiti vengono mostrati in tempo reale sullo schermo del PC e possono essere esaminati e modificati nella stessa seduta.

Inoltre, il gruppo test (GT) di questo studio clinico ha dimostrato un tempo di impronta ridotto e un miglioramento del comfort e dell’accettazione del paziente. I risultati di due studi di coorte, volti a realizzare un’analisi costi/tempo, hanno anche rilevato che il flusso di lavoro digitale era approssimativamente tre volte più efficiente in termini di tempo e il 20% meno costoso in termini di costo rispetto al protocollo tradizionale. Per quanto riguarda, invece, il risultato estetico del nostro studio valutato da un osservatore cieco al trattamento dato, abbiamo rilevato un valore PES pari a 7.76 ± 0.42 per il gruppo GT e 7.71± 0.50 per il gruppo GC, indice di un’estetica assolutamente soddisfacente seppur non superlativa. Questo dato a nostro avviso non è sorprendente, perché il PES è influenzato principalmente dall’anatomia locale e dalla tecnica chirurgica.

Da questo si evince come il protocollo e le abilità del chirurgo implantare giochino un ruolo importante nel risultato estetico dei tessuti molli peri-implantari. Nessuno degli impianti ha dato valori <6, il che conferma l’alta predicibilità del protocollo implanto-protesico utilizzato in questo studio. Le due variabili PES che indicano la festonatura del margine gengivale e la sua posizione in relazione al margine del restauro protesico hanno mostrato punteggi elevati indicando che questo obiettivo è stato raggiunto con alta predicibilità. I punteggi riferiti alle papille, mesiale e distale sono stati un po’ meno favorevoli. Tuttavia, i bassi valori PES riferiti alla presenza o meno della papilla interimplantare non devono sorprendere perché come ben dimostrato in due studi clinici, l’altezza delle papille interimplantari dipende principalmente dall’altezza del livello osseo delle superfici radicolari adiacenti. Non sono state evidenziate differenze statisticamente significative tra il gruppo test e il gruppo controllo nei valori medi di PES; ciò dimostra che il protocollo immediato mediante flusso digitale non compromette il risultato estetico della terapia implantare.

CONCLUSIONI

I risultati clinici e radiografici di questo trial clinico randomizzato, con un anno di follow-up, dimostrano che non esistono differenze statisticamente significative, indipendentemente dal protocollo di flusso di lavoro digitale o analogico nelle riabilitazioni implanto-protesiche singole e parziali a carico immediato. La valutazione estetica ha dato risultati soddisfacenti con valori assolutamente comparabili a quelli riportati in letteratura.  A conclusione dello studio è importante però precisare che sono necessari ulteriori studi clinici prospettici a lungo termine e con un numero di impianti maggiore per fornire le reali potenzialità di questa procedura.

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Materials and methods:

After implant placement, randomly 25 patients (GT) were assigned to the immediate loading protocol using digital flow and 25 patients (GC) to the analogical one. The esthetic result was evaluated using the PES after 1 year follow-up. The PES parameters evaluated are the presence/absence of the interproximal papilla, the scallop of the gingival margin in correspondence with the implant, the position of marginal tissue, color, and the appearance of peri-implant tissue.

Aim of the work:

50 patients were evaluated and recruited at the Department of Dentistry of the IRCCS San Raffaele Hospital in Milan from March 2017 to May 2018. The purpose of this clinical study was to evaluate the pink esthetic score (PES) in single rehabilitations in the aesthetic area, using the digital workflow in a test group (GT) and the analogical ones in a control group (GC).

Results:

In GT the presence of the mesial and distal papillae obtained an average score of 1.53 ± 0.48 and of 1.26 ± 0.43; the scallop and the position of the soft tissue margin in relation to the prosthetic restoration margin achieved a score of 1.87 ± 0.34 for both parameters; the soft tissue color was 1.23 ± 0.50.  In the GC the presence of the mesial and distal papillae obtained an average score of 1.66 ± 0.44 and at 1.42 ± 0.48; the scallop of soft tissue margin achieved a score of 1.79 ± 0.49, like the position of the soft tissue margin in relation to the prosthetic restoration margin. At the end the soft tissue color was 1.05 ± 0.61. The overall PES equal of 7.76 ± 0.42 for the GT and 7.71± 0.50 for the GC.

Conclusion:

Within the limits of this study, there statistically were no significant differences between the GT and the GC in the mean values of PES. This demonstrates that the immediate protocol using digital flow does not compromise the aesthetic result of the implant-prosthetic rehabilitation.