Il 5×1000 a Fondazione ANDI, per aiutare tutti, anche un po’ noi stessi

In questo periodo difficile e imprevisto, Fondazione ANDI onlus ha voluto fare la sua parte in molti modi: da un lato mettendo a disposizione di pazienti e cittadini moltissimo materiale divulgativo in tema di Covid-19 e buone pratiche per contrastare il diffondersi del contagio, dall’altro tentando di aiutare i colleghi odontoiatri e alcune strutture impegnate in prima linea nell’emergenza.

Nel mese di marzo sono state donate 1.100 mascherine FFP2 ai soci delle zone gravemente colpite di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi e ai dentisti volontari impegnati nella cura dei più fragili nell’ambulatorio dell’ACSE a Roma – Associazione Comboniana Servizio Emigranti e Profughi.

Successivamente, a maggio, su segnalazione dei colleghi impegnati localmente, sono state distribuite 10.000 mascherine chirurgiche a diverse strutture ed enti del Terzo Settore sull’intero territorio nazionale.

I DPI sono andati nuovamente all’ACSE di Roma, all’ambulatorio Niccolò Stenone di Firenze, che seppur aperto da poco già si prende cura dei bisogni odontoiatrici di chi non ha nulla, nemmeno una casa, all’associazione “I Pagliacci” di Terni, all’Ospedale di Soverato di Catanzaro, alla Comunità casa-famiglia “Il Piccolo Principe” di Cagliari, alla Comunità di Sant’Egidio e all’Associazione “Il Cammino” di Torino, alla mensa e all’infermeria dei Frati Cappuccini, alla Casa della Carità e alla Caritas di Reggio Emilia.

Ma Fondazione ANDI onlus avrebbe potuto fare molto di più per tutti i colleghi odontoiatri se anche solo la metà dei 26.000 soci ANDI avesse destinato alla Fondazione il proprio 5×1000.

I tanti progetti sociali e l’opportunità di aiutare gli altri e i colleghi in difficoltà dipendono dalle possibilità economiche su cui poter contare e con più risorse a disposizione, per esempio in questa grave emergenza sanitaria, si sarebbe potuto intervenire con maggiore incisività.

In futuro, tra l’altro, si potrebbe dare vita ad altre iniziative istituzionali, tipiche delle fondazioni dall’alto valore sociale, come l’erogazione di borse di studio per studenti di Odontoiatria particolarmente meritevoli e il sostegno alla ricerca.

Il 5×1000 della sola metà degli odontoiatri e soci ANDI, nel giro di un biennio – questo il tempo medio di erogazione del contributo da parte dell’Agenzia delle Entrate – potrebbero significare una somma davvero considerevole con cui Fondazione ANDI onlus farebbe davvero molto.

Stiamo parlando di tasse che, invece di restare allo Stato, sarebbero usate per potenziare le tante attività di prevenzione della salute orale e aiuto alle fasce più deboli della popolazione in Italia e nel mondo.

Bastano una firma nella casella «Sostegno del volontariato…» della dichiarazione dei redditi e il codice fiscale 08571151003. ●