Carie: una patologia ancora attuale

Secondo gli ultimi dati riportati dall’OMS, la patologia cariosa in Italia colpisce circa 120mila bambini all’età di 4 anni e 250mila bambini all’età di 12 anni. Inoltre, il 75% dei bambini all’età di 4 anni presenta almeno un processo carioso, mentre all’età di 12 anni il 50% presenta almeno una carie.

Questi dati sono sicuramente allarmanti e significativi se si considera che la prevalenza della carie nell’età compresa tra 18 e 25 anni risulta circa dell’80%, come ha affermato recentemente la professoressa Raffaella Docimo, Presidente della SIOI, che ha voluto sottolineare l’importanza della prevenzione a tale patologia, che inizia con l’igiene orale quotidiana già nei primi anni di vita del bambino.

Le raccomandazioni ai fini della prevenzione richiedono pertanto l’applicazione di strategie a carattere educativo rivolte all’apprendimento di corrette manovre di igiene orale legate fondamentalmente alle tecniche di spazzolamento ed all’utilizzo di dentifrici contenenti fluoro che, come conferma la professoressa Docimo, sono l’unico mezzo efficace per l’azione dello stesso.

Inoltre, si ribadisce il concetto della precocizzazione della prima visita già nel primo anno di vita o comunque al completamento della dentatura decidua (tre anni). Tutto ciò permette all’odontoiatra pediatrico di informare ed eventualmente correggere i genitori su stili di vita o abitudini alimentari scorrette dei propri figli, come ad esempio l’utilizzo notturno del biberon o ciuccio con il miele, al fine di prevenire processi cariosi precoci sui denti decidui che rientrano nella patologia definita come Carie della Prima Infanzia (ECC).

La professoressa Docimo afferma inoltre che per tali motivazioni è fondamentale, là dove ci sia possibilità terapeutica, la cura dei denti decidui per garantire il corretto sviluppo del cavo orale del bambino. Inoltre, la precocizzazione della prima visita permette di intercettare e se necessario di effettuare interventi preventivi per le malocclusioni determinate ad esempio dalla suzione del dito o del ciuccio.

Importante è quindi il lavoro dell’odontoiatra pediatrico nell’approccio al piccolo paziente, che negli ultimi anni ha subito dei cambiamenti in positivo, e nel ruolo svolto collaborando con i genitori e con i pediatri.

In funzione di ciò, la professoressa Docimo conferma infine l’avvenuta stipula del Patto tra la SIOI e la SIMP (Società Italiana Medici Pediatri) che rafforza la collaborazione tra pediatri ed odontoiatri infantili garantendo un aggiornamento scientifico costante per un approccio multidisciplinare, al fine di una migliore tutela della salute orale del paziente in età evolutiva.