L’eccellenza è un’arte. E si conquista con l’esercizio e l’abitudine. Non agiamo nel modo ottimale perché possediamo virtù o talento ma, al contrario, noi possediamo queste caratteristiche proprio perché abbiamo agito nel modo giusto. Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente. L’eccellenza, dunque, non è una virtù, ma un’abitudine”

Queste frasi le enunciava Aristotele 2500 anni fa.

Ognuno di noi nella propria vita ha desiderato di eccellere in qualcosa: negli studi, nelle attività sportive oppure nella vita lavorativa. 

Eccellere è il sogno di chiunque. Ma per poterci riuscire, eccellere deve diventare con costanza e impegno il nostro lavoro quotidiano. Un lavoro basato innanzitutto sui propri ideali e valori, quelli che ogni giorno, per ottenerli, la vita ci mette alla prova.  

Sono gli ideali e i valori quelli che regolano ogni nostra azione e che alla lunga plasmano il nostro futuro. Capiamo quindi che è necessario mantenere sempre alta la motivazione che ci spinge alla ricerca dell’eccellenza.

Questa deve essere nutrita da un unico e forte pensiero: cosa potrei essere in grado di ottenere in questa attività se mi applicassi ad essa con maggiore dedizione ogni giorno?

Nella storia dello sport, il più grande e straordinario esempio di come il puntare all’eccellenza possa ripagare qualsiasi sforzo fisico o sacrificio è sicuramente Michael Jordan, numero uno assoluto del basket mondiale. È stato il più grande atleta in questo sport grazie alla sua spietata attitudine quotidiana all’eccellenza. Non era capace di smettere di allenarsi, nonostante fosse un campione indiscusso nella sua disciplina, anzi, si allenava più di tutti i suoi compagni di squadra perché il suo intento era sempre e solo migliorarsi per vincere. Voleva a tutti i costi massimizzare il risultato, battere qualsiasi record ed essere l’atleta di basket più forte che fosse mai esistito.

È questo l’esempio a cui ognuno di noi dovrebbe ispirarsi quando arriva quell’insaziabile bisogno di arrivare al successo. Questo perché non sono sicuramente le capacità individuali, per quanto possano esserne una componente importante, ma gli alti standard e gli obiettivi sfidanti che ognuno di noi si pone costantemente a permetterci di raggiungerlo. Dobbiamo credere fermamente che il successo sia sempre a nostra disposizione e che il suo raggiungimento dipenda solo dal nostro atteggiamento mentale e dalla convinzione e determinazione che impieghiamo ogni giorno della nostra vita per raggiungere i nostri obiettivi.

Diceva Vince Lombardi, famoso allenatore di football americano statunitense, noto per essere stato negli anni sessanta l’allenatore dei Green Bay Packers della National Football League, con i quali vinse cinque campionati e due Super Bowl consecutivi nel 1966 e nel 1967:

“Se non ti senti bruciare dall’entusiasmo verrai licenziato con entusiasmo”. Un po’ come nel nostro campo vale la frase: “I pazienti sono gli unici responsabili del tuo licenziamento”.

Quindi cosa dobbiamo fare? Il primo passo è sicuramente riconoscere quelle che sono le nostre migliori virtù. Una volta individuate attraverso lo studio e la pratica giornaliera, dobbiamo iniziare a nutrirle e allenarle con volontà e resilienza, mettendo in conto che entrambe costeranno impegno e fatica. Non esistono formule magiche che ti aiuteranno a diventare il più ricco del mondo o il campione mondiale di wrestling, un famoso ingegnere nucleare della NASA o il miglior odontoiatra della tua città. Per raggiungere il successo e l’eccellenza è necessario lavorare sodo e capire che l’impegno conta il doppio del talento, e gestire con grinta ogni attività che facciamo mettendo sempre un piede davanti all’altro senza sosta tenendo ben ferma davanti agli occhi la propria meta.

Perché come dice Vince Lombardi in un’altra sua famosa frase: “Il dizionario è l’unico posto in cui successo viene prima di sudore”.