Risposte fiscali

pagamenti

A causa di incomprensioni con il mio ex odontoiatra di fiducia, al quale avevo pagato anticipatamente un ciclo di cure mensili anche per l’ablazione del tartaro, ho riottenuto con bonifico sul mio conto corrente parte dei soldi corrisposti. Come devo comportarmi se nella mia dichiarazione precompilata risulta la cifra maggiore su cui calcolare la detrazione?

Vale sempre la pena ricordare che il pagamento della prestazione medica (anche se periodica) effettuato al professionista privato “genera” per il cliente una detrazione in presenza del documento fiscale (parcella che il professionista avrebbe dovuto emettere avendo incassato anticipatamente le prestazioni) e se il pagamento è avvenuto con un mezzo tracciabile. Premettendo sussistenti tali requisiti il professionista avrà comunicato al sistema Tessera Sanitaria la prestazione medica indicando il codice fiscale del paziente e correttamente l’intero importo. Se per fatti sopravvenuti – una incomprensione nel caso citato -, cessando il rapporto “fiduciario”, è stato deciso di rimborsare al paziente un valore per le prestazioni non ottenute, sarà lo stesso professionista a comunicare la somma restituita, in senso opposto, al servizio TS indicando anche il documento fiscale con cui è avvenuto lo storno della parcella emessa. Lo stesso professionista sanitario avrà interesse a non far risultare la percezione di compensi che, altrimenti, gli verrebbero sottoposti a tassazione. In definitiva nella dichiarazione precompilata dovrebbe risultare tale storno che, tra l’altro, è stato effettuato con bonifico. In caso contrario, se per una qualsiasi ragione non dovesse apparire la cifra corretta, si potrà procedere a modificare il quadro della precompilata rettificando il valore all’effettiva spesa sostenuta nell’anno d’imposta (la prova della minore spesa sopportata sarà data dal bonifico ricevuto dal professionista).

Lo storno di una fattura è un meccanismo che corregge errori o situazioni varie, ammesso per rettificare la variazione di una cessione di beni o della prestazione di servizio. C’è da osservare che esso viene anche utilizzato in maniera fraudolenta per abbattere i ricavi o i compensi effettivamente percepiti senza magari nulla comunicare alla controparte (cliente), proprio per sottoporre a tassazione un minor reddito. Indubbiamente la fatturazione elettronica, l’uso di mezzi tracciabili e l’incrocio dei dati hanno ridotto sensibilmente gli schemi di frode. Sicuramente esula da tale casistica il caso in questione, in cui la tracciabilità del rimborso è la prima evidenza di un corretto e trasparente agire.

Il mio commercialista non ha inserito alcuni documenti commerciali esteri per spese da me sostenute presso un esercizio di somministrazione di pasti in quanto generici e non dettagliati. Mi sono recato in tale località per un congresso quindi avrei diritto al rimborso dei pasti.

A prescindere dai limiti stabiliti per la deduzione dai compensi di certe tipologie di spese, il suo commercialista avrà giustamente e prudentemente evitato di inserire tra le spese deducibili dei documenti commerciali che non hanno tutti i requisiti formali e sostanziali necessari allo scopo. In particolare, superando la problematica del tipo di documento, della lingua e della sicura riconducibilità al professionista, è necessario che il contenuto della prestazione o l’acquisto dei beni sia ben individuato. Non basta certo che si sia speso qualcosa in un esercizio che somministra pasti per superare la regola basilare della cosiddetta “inerenza” all’attività professionale (o d’impresa). Il dettaglio e la chiara individuazione consentono di includere le spese tra quelle di vitto (deducibili entro certi limiti e requisiti) o tra quelle di rappresentanza, soggette ad altri limiti, ma pur sempre nella consapevolezza che, in caso di controllo, si sia capaci di abbinare la spesa alla produzione dei compensi (o dei ricavi). La stessa ammissione di genericità o carenza di dettagli impone cautela se si vuol operare con scrupolo.

Esiste una lista dei mezzi tracciabili con cui è possibile effettuare i pagamenti per poter fruire delle detrazioni?

Come noto non sono solo le spese sanitarie (quando erogate al di fuori del “canale” pubblico o dalle strutture con esso convenzionato) che necessitano di mezzi tracciabili per poter fruire di talune detrazioni, agevolazioni fiscali o crediti d’imposta. In alcuni casi sono specificatamente indicati i mezzi tracciabili necessari (si pensi al bonifico con talune causali per le ristrutturazioni edilizie o altri interventi) ma in altri casi, come quello delle spese sanitarie per prestazioni mediche, si ricorre ad una definizione generica di tali mezzi tracciabili. Una specifica mancata elencazione permette anche di stare al passo con i tempi che vedono sempre più l’introduzione di nuovi sistemi di pagamento. Se si escludono i mezzi di pagamento classici inclusi nella dizione (bonifico, POS, carta di credito, assegno bancario e similari) negli ultimi periodi abbiamo assistito ad una evoluzione sempre crescente che arriva a fornire strumenti di pagamento rapidi anche in assenza della classica tessera, sostituendo i supporti materiali con app o wallet e in generale con tutti i mezzi attraverso strumenti elettronici. In quest’ottica, forse per evitare un continuo aggiornamento, in alcuni casi, si è preferito non fornire elencazioni rigide, evitando, così, la necessità dell’inclusione nella ipotetica lista di un nuovo strumento. La tracciabilità va, quindi, intesa come possibilità di fornire la “traccia” del pagamento potendo risalire dal soggetto che lo riceve o quello che lo effettua o viceversa senza complicazioni di specie. 

nfc contactless payment by credit card and pos terminal. copy space